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    PER INDORARE LA SUPPOSTONA DEL MES, ORA LA MELONI E GIORGETTI PARLANO DI “CORREZIONI” – ORMAI È ABBASTANZA CHIARO CHE L’ITALIA, ULTIMO PAESE A NON AVER ADERITO AL FONDO SALVA STATI, RATIFICHERÀ IL TRATTATO. MA DOPO ANNI PASSATI A FARE CAMPAGNA CONTRO, IL CENTRODESTRA DEVE SPUNTARE ALMENO UNA MODIFICA DI FACCIATA. COSA DI CUI HA PARLATO LA DUCETTA IERI NELL’INCONTRO CON I VERTICI DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ


     
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    V.Co. per “la Repubblica”

     

    GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

    «Correggere il Mes», il fondo Salva Stati che l'Italia - unico Paese in Europa - non ha ancora ratificato. È questa la nuova narrativa del governo, certificata ieri dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ai vertici del fondo ricevuti a Palazzo Chigi.

     

    La premier ha fatto capire al direttore generale Pierre Gramegna e al segretario generale Nicola Giammarioli che lo strumento deve cambiare e diventare «capace di rispondere alle esigenze delle diverse economie». Non è un sì alla ratifica, non è neanche un no. Anzi sembra più di un'apertura alla firma attesa dall'Ue.

     

    meccanismo europeo di stabilita' 3 meccanismo europeo di stabilita' 3

    Un capovolgimento di fronte, dai tempi non molto lontani in cui Giorgia Meloni definiva il Mes «cappio al collo» per l'Italia. Nell'intervista a Porta a Porta, prima di Natale, la premier giurava che «L'Italia non prenderà il Mes, posso firmare col sangue».

     

    Una linea confermata nella conferenza di fine anno: «Ho intenzione di chiedere un incontro con il direttore del Mes per vedere come cambiare questo strumento con vincoli meno stringenti che possono creare problemi al nostro debito pubblico». Ecco la nuova linea: aderire per cambiare, però poi non usare.

     

    IL TAGLIO DELLE ACCISE NEL PROGRAMMA DI FRATELLI DITALIA IL TAGLIO DELLE ACCISE NEL PROGRAMMA DI FRATELLI DITALIA

    L'incontro c'è stato ieri. La premier ha rinunciato a partecipare al Consiglio dei ministri per accogliere gli illustri ospiti e spiegare la posizione dell'Italia. Condita da un auspicio: verificare, insieme agli altri Stati aderenti al Mes, possibili «correttivi» per renderlo utile e fruibile.

     

    Poi vale quanto detto da Meloni alla vigilia di Capodanno: «Della ratifica del Mes discuteremo col Parlamento, ma fino a quando ci sarò io al governo l'Italia non lo userà mai». Soluzione di compromesso ineludibile: l'Italia non può permettersi da solo di bloccare un fondo comune e allo stesso tempo essere la prima beneficiaria del Pnrr, con le erogazioni che intanto procedono fluide.

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