CINA XI JINPING ECONOMIA CINESE CORONAVIRUS COVID PANDEMIA
(ANSA) - PECHINO, 07 SET - La Cina ha chiuso a sorpresa il mese di agosto con un surplus commerciale di 58,34 miliardi di dollari, in rialzo sia sui 56,59 miliardi di luglio sia sui 51,05 miliardi attesi alla vigilia.
Malgrado i segnali poco incoraggianti tra focolai di variante Delta e colli di bottiglia della catena dei rifornimenti, i dati diffusi dalle Dogane cinesi si sono rivelati più solidi delle previsioni: l'export ha avuto un'accelerazione inaspettata con un balzo annuo del 25,6% (contro il 19,3% di luglio e il 17,1% atteso) a 294,32 miliardi, mentre l'import è salito del 33,1% (a fronte del 28,1% di luglio e del 26,8% stimato) a 235,98 miliardi.
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La solida domanda globale ha compensato alla fine le pressioni sull'economia dovute alla ripresa dei casi interni di Covid-19, al blocco dei porti e al rialzo dei costi delle materie prime, in uno scenario che era apparso di rallentamento.
Molti analisti si aspettano che la Banca centrale fornisca un ulteriore taglio alle riserve obbligatorie entro la fine dell'anno dopo quello di luglio. La Cina sembra aver in gran parte contenuto gli ultimi focolai di coronavirus della variante Delta, varando misure tra cui test di massa per milioni di persone e restrizioni di viaggio di vario grado, sempre ad agosto.
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Da segnalare, inoltre, il rialzo dell'export dei beni legati all'elettronica per la prima volta in otto mesi, mentre, quanto all'import, il balzo è stato spinto dai costi delle materie prime, come petrolio e carbone, che hanno più che compensato i minori acquisti di beni all'estero.
Mohammad Ashraf Ghani e Xi Jinping