Carlotta Scozzari per lastampa.it
Donnet Caltagirone Del Vecchio
La Consob, almeno per il momento, non interverrà sulla possibilità di un'azione di concerto sulle Assicurazioni Generali tra gli azionisti Francesco Gaetano Caltagirone, Delfin (Leonardo del Vecchio) e Fondazione Crt. Lo dice la stessa Commissione di Borsa in una nota del bollettino datata 31 marzo pubblicata il 4 aprile 2022, in cui in primo luogo precisa che, «diversamente da quanto comunicato al mercato, la Consob in data 7 febbraio 2022 ha ricevuto da codesta Società», ossia Generali, «in luogo di un quesito, una 'segnalazione in merito agli acquisti concertati aventi ad oggetto azioni di Assicurazioni Generali S.p.A.' che nei suoi contenuti riporta fatti e ricostruzioni di stampa già noti al mercato e a questa Autorità».
francesco gaetano caltagirone
Per capire di cosa si tratti occorre tornare al 2 febbraio, quando il gruppo triestino del Leone, in una nota diffusa al mercato, aveva fatto sapere di avere «deliberato di investire Consob del quesito se tale acquisizione sia soggetta agli obblighi di comunicazione in ordine, fra l'altro, ai programmi futuri ai sensi della normativa vigente per coloro che, anche di concerto, superino una percentuale del 10% del capitale sociale e se vi siano state asimmetrie informative rilevanti per il mercato».
Il riferimento era alla partecipazione complessivamente acquisita da Caltagirone, Fondazione Crt e Delfin, all'epoca pari al 16,309% del capitale sociale, e all'eventualità che la stessa fosse «soggetta ad autorizzazione ai sensi della normativa in tema di assicurazioni in relazione alla acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate, comunque superiori al 10%».
Leonardo Del Vecchio
I tre soci del Leone, inoltre, erano uniti da un patto di consultazione da cui alla fine di gennaio Caltagirone era uscito e che poi successivamente è stato sciolto. In pratica, il cda delle Generali, nell'ambito della battaglia da tempo ingaggiata tra la stessa società guidata da Philippe Donnet e i tre azionisti che chiedono un ricambio ai vertici, all’inizio di febbraio aveva deciso di domandare sia a Ivass sia a Consob di intervenire sul superamento del 10% del capitale da parte di Caltagirone, Del Vecchio e Crt, puntando il dito verso la mancata autorizzazione da parte dell’autorità delle assicurazioni e la mancata comunicazione dei cosiddetti “programmi futuri”.
Ora, però, la Consob sostiene di avere ricevuto dalle Generali, cinque giorni dopo la comunicazione al mercato, non già un quesito sul concerto bensì una “mera” segnalazione. E tale fattispecie, secondo la Commissione presieduta da Savona, «non rientra nell’ambito di applicazione dell’art. 120, comma 4-bis, del D. Lgs. n. 58/98 che fa esclusivo riferimento al superamento individuale delle soglie partecipative ivi previste e, pertanto, non emergono violazioni degli obblighi di comunicazione in ordine ai programmi futuri prescritti dalla suddetta disposizione. Inoltre - aggiunge la Consob - alla luce delle valutazioni e delle verifiche svolte nel riferito contesto fattuale, non si riscontrano le asimmetrie informative ipotizzate nella segnalazione».
il piano della lista caltagirone per generali
Non è che un’altra delle tante puntate della serie tv sulle Generali che avrà il suo finale di stagione nell’assemblea dei soci del 29 aprile, chiamata a votare sul nuovo cda e sulla riconferma di Donnet, voluta dalla stessa compagnia e dalla Generali e osteggiata dai tre azionisti. In particolare, Caltagirone, proprio nei giorni scorsi, ha presentato una lista che propone Luciano Cirinà come nuovo ceo. E il manager delle Generali è stato prima sospeso e poi licenziato dalla compagnia.
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