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    EURO-DELIRI – ANGELONA MERKEL E IL FALCO SCHAEUBLE NON TEMONO PIÙ L’USCITA DI ATENE DALL’EURO: LA MONETA UNICA ORMAI È FORTE E IL RISCHIO DI CONTAGIO PER PORTOGALLO E IRLANDA SAREBBE LIMITATO


     
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    Andrea Tarquini per “la Repubblica

     

    Voci di una svolta-shock del governo tedesco sul tema cruciale del futuro della Grecia emergono improvvise a Berlino, proprio all’indomani della forte determinazione espressa da Mario Draghi a difendere e salvare l’euro con ogni mezzo, e ad appena tre settimane dalle elezioni legislative nella Repubblica ellenica, dalle quali il movimento di sinistra Syriza, che, guidato da Alexis Tsipras, rifiuta il duro corso di tagli, sacrifici e risanamento e i suoi spaventosi costi sociali, potrebbe divenire il primo partito.

     

    vera l interprete e alexis tsipras vera l interprete e alexis tsipras

    Secondo Spiegel online infatti, la cancelliera Angela Merkel e il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, sarebbero ora pronti ad accettare un Grexit, cioè la parola che suona fino ad oggi come un incubo sui mercati: un’uscita greca dall’euro. Perché Atene non avrebbe più rilevanza sistemica per la moneta unica.

     

    Cancelleria e ministero delle Finanze, interpellati da diversi media online tra cui la Frankfurter Allgemeine, non hanno voluto rilasciare alcun commento sull’articolo dell’edizione quotidiana digitale del settimanale di Amburgo. Secondo cui ormai un’uscita greca dalla moneta unica sarebbe divenuta una scossa digeribile e superabile per l’eurozona. Tale opinione, sempre secondo Spiegel online, sarebbe maturata in base a diverse considerazioni. Prima di tutto, la constatazione dei progressi compiuti dall’eurozona dall’apice della sua crisi, nel 2012, a oggi, avrebbero detto al giornale non meglio precisati “ambienti governativi”.

     

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    L’establishment tedesco, continua l’articolo, ritiene ormai che in caso di Grexit il pericolo di contagio ad altri paesi sia limitato: Portogallo e Irlanda, gli altri due Stati che hanno ricevuto aiuti, sono considerati ormai “risanati”, e intanto con la creazione del fondo salva stati Esm è entrato in funzione un forte, efficiente meccanismo di soccorso per altri membri dell’eurozona, mentre alla sicurezza dei maggiori istituti di credito europei pensa ora l’Unione bancaria, con la vigilanza unica della Banca centrale europea.

     

    L’ipotesi di un Grexit pone comunque una grave domanda, vista l’assenza di precedenti: come sia possibile che un paese lasci l’eurozona restando però membro dell’Unione europea. «Ma in caso d’emergenza si troverà una soluzione giuridicamente valida», affermerebbero gli esperti di qui.

     

    merkel a auckland merkel a auckland

    Merkel e Schaeuble hanno davvero deciso di rompere il tabù dell’impossibilità dell’uscita di qualsiasi paese dall’eurozona? Certo, negli ultimi tempi esponenti del loro partito, la Cdu, si sono espressi sul tema in modo contraddittorio. Da un lato Christian Baeumler, leader dell’unione dei lavoratori democristiani, ha ammonito che un Grexit «sarebbe un esperimento dall’esito sconosciuto e imprevedibile, e solo giocatori d’azzardo, speculatori e accademici lontani dalla realtà ne trarrebbero vantaggio». Ma per Michael Fuchs, vice capogruppo parlamentare, in caso di vittoria di Tsipras un addio ellenico all’euro diverrebbe concepibile, e che «la situazione è completamente diversa rispetto a tre anni fa, quando non disponevamo di meccanismi di sicurezza e dunque eravamo costretti a salvare la Grecia».

    merkel ad auckland merkel ad auckland

     

    Gli aiuti ad Atene, finora dell’ordine di 240 miliardi, sono anche oggetto di polemica: secondo esperti citati dalla Frankfurter gli interessi di favore concessi alla Grecia, cioè 2,4 per cento, sono inferiori a quelli che paga la Germania per ogni nuovo indebitamento sovrano.

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