Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera
leclerc ferrari
È San Valentino, tripudio rosso. Mai come stavolta la sostanza conta più della forma. La Ferrari che sarà battezzata oggi a Maranello è nata con un solo obiettivo: tornare a vincere.
Dopo un’astinenza infinita, dopo un numero enorme di cambiamenti (quattro team principal allontanati in meno di dieci anni), qualunque altro risultato sarebbe accolto come una delusione.
fedez leclerc
Lo sa Fred Vasseur, lo ha anche detto nel suo discorso d’insediamento. E sa anche di aver ricevuto la SF-23, la monoposto che esordirà il 5 marzo nel Gp del Bahrein, «chiavi in mano» dal suo precedessore: Mattia Binotto. Non solo: anche la lista degli aggiornamenti è stata preparata fino ad aprile-maggio. Dopo quella data cominceremo quindi a vedere l’operato del team principal francese, che per ora — giustamente — non ha mosso alcuna pedina chiave all’interno dell’organigramma tecnico.
Se la Ferrari sarà davvero così competitiva, come indicano alcuni dati interni, Fred potrebbe beneficiare di un avvio di stagione lanciato senza i limiti e i «sacrifici» dello scorso anno. E si spera, anche senza gli svarioni del muretto.
La SF-23 infatti è stata progettata per il salto definitivo, la vettura che l’ha preceduta non era attrezzata per battersi fino in fondo per il vertice, ma è stata comunque in grado di ottenere quattro successi dopo un biennio mortificante.
amadeus leclerc
La sua genesi è cominciata molto presto, e poi con la decisione di bloccare gli sviluppi poco dopo metà stagione — in seguito al Gp di Francia, a luglio — la SF-23 ha assorbito tutti gli sforzi. È stata completata alla fine dell’anno scorso, con un buon anticipo, per costruire ogni elemento, più una serie di ricambi, per permettere ai meccanici di comprendere a fondo ogni sistema di montaggio e smontaggio. Per consentire loro di capirla quanto più possibile e farsi trovare pronti ai primi e unici test, di soli tre giorni a Sakhir (23-25 febbraio).
Perché tanta fiducia attorno alla nuova Rossa? Perché nasce da una buona base (la F1-75) e non è soltanto un’evoluzione. È la fine di un percorso, con interventi mirati principalmente in due aree. Il motore che nel 2022 non ha mai girato alla massima potenza, e che dopo le rotture è stato impostato su mappature prudenti per evitare nuovi disastri dopo quelli di Leclerc a Barcellona e Baku, e di Sainz in Austria. Tre fumate per tre zeri in classifica. La nuova power unit dovrebbe garantire un incremento di almeno venti cavalli senza rompersi.
Ma la F1-75 non era soltanto carente nell’affidabilità, l’altro difetto riguardava il calo delle prestazioni sul passo gara rispetto alla qualifica
Leclerc Frederic Vasseur
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