1 - MERKEL SFIDA PUTIN E ACCOGLIE NAVALNY A BERLINO ESAMI CLINICI IN CERCA DELLA VERITÀ
Anna Zafesova per “la Stampa”
ALEXEY NAVALNY
Le condizioni di Alexey Navalny sono «stabili» e da ieri mattina è ricoverato alla clinica Charité di Berlino, dove è stato trasportato da un aereo sanitario speciale inviato a Omsk, Siberia. Fonti informate di Mosca dicono che per sbloccare la situazione ci è voluta una telefonata di Angela Merkel a Vladimir Putin, chiamato in causa direttamente dalla moglie di Navalny, Yulia, dopo che i medici di Omsk si erano rifiutati di rilasciare il loro paziente, finito in coma giovedì mattina, e di rivelarne la diagnosi e le eventuali cure.
Leonid Volkov, uno dei collaboratori più stretti del leader dell'opposizione russa, ha ringraziato su Facebook tutti quelli che hanno partecipato alla campagna per salvarlo, ma soprattutto ha espresso gratitudine «al governo tedesco e personalmente alla cancelliera Merkel, per aver offerto sostegno internazionale e aver risolto una quantità enorme di problemi burocratici e di sicurezza».
ALEXEY NAVALNY
LA MOBILITAZIONE
Anche Macron ha offerto a Navalny sia le sue cliniche, sia asilo in Francia, e diversi altri leader, politici ed esponenti della cultura occidentali si sono mobilitati per metterlo in salvo.
La corte per i diritti umani di Strasburgo ha fatto sapere la propria disponibilità a deliberare con procedura urgente sul divieto di espatrio per l'oppositore russo, «una prassi ammissibile in caso di questioni di vita o di morte», ha fatto sapere un portavoce. Ma non è stato necessario: il presidente finlandese Sauli Niinisto ha rivelato di aver telefonato al padrone del Cremlino, dopo essersi sentito con Merkel, e di aver raccolto le rassicurazioni di Putin sull'assenza di ostacoli politici, e su quanto fosse «contento» che Navalny venisse portato per cure in Germania.
LA MISSIONE DI ANGELA
ospedale di ormsk 4
L'Europa che difende la libertà e i diritti torna quindi in campo, guidata dalla cancelliera tedesca, che nonostante i cospicui interessi economici ed energetici della Germania a Est assume di nuovo il suo ruolo di interlocutrice principale, e dura, del Cremlino, come aveva già fatto nel 2014 nella crisi dell'Ucraina e dell'annessione della Crimea. I medici della Charité avevano già svolto missioni politico-umanitarie, assistendo l'ex premier ucraina Yulia Timoshenko durante la sua permanenza in carcere e ricoverandola a Berlino dopo la liberazione.
Nel 2018 la clinica ha accolto anche l'oppositore russo Piotr Verzilov, membro delle Pussy Riot, anche lui gravemente intossicato. Per i dottori della Charité si trattava di un veleno che non sono riusciti a identificare perché al momento del ricovero era già stato eliminato dall'organismo.
la moglie di navalny yulia
FAR SPARIRE LE TRACCE
Il sospetto che il ritardo nel rilascio di Navalny sia dovuto allo stesso motivo rimane, soprattutto dopo che l'aereo sanitario della fondazione internazionale Cinema for Peace - pagato dal magnate delle telecomunicazioni russo Boris Zimin, già finito nel mirino del governo russo per numerosi progetti di sostegno alla società civile - è rimasto nell'aeroporto di Omsk per quasi 24 ore.
Infine, al mattino di sabato, la capsula di rianimazione con Navalny è stata caricata a bordo. Immagini rubate durante il tragitto dall'ospedale lo mostrano in coma, attaccato al ventilatore portatile, con la mascherina chirurgica sul volto. Ma la foto che lo mostra collocato in una sorta di sarcofago chiuso ha fatto tornare il sospetto di un avvelenamento da sostanza altamente tossica anche per chi gli sta intorno.
vladimir putin angela merkel
La clinica tedesca ha già annunciato che non rilascerà comunicati prima di lunedì, mentre i collaboratori di Navalny parlano della necessità di numerosi accertamenti. Nei canali Telegram vicini al Cremlino intanto ha già cominciato a circolare la teoria che l'oppositore in caso di guarigione non tornerà più in Russia, accogliendo l'offerta di asilo di Macron: forse più un auspicio e un invito che una notizia. Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier invece gli ha augurato di «riprendersi presto e pienamente, per poter continuare a lavorare», e ha ricordato come sia «cruciale» capire cosa ha fatto finire Navalny in coma.
2 - IL VELENO DEI SOSPETTI È LA «DROGA DELLO STUPRO»: PUÒ DAVVERO SCOMPARIRE SENZA LASCIARE TRACCE?
alexei navalny vladimir putin
Cristina Marrone per il “Corriere della Sera”
Familiari e compagni di partito sospettano che per avvelenare il leader dell'opposizione russa, Aleksej Navalny, sia stato utilizzato l'«ossibutirrato di sodio», conosciuto come «la droga dello stupro». Un potente psicodislettico che sarebbe stato mescolato al tè bevuto da Navalny. Ecco che cosa sappiamo su questa sostanza inodore, insapore, poco costosa e facilmente acquistabile.
1 È vero che l'«ossibutirrato di sodio» non lascia tracce nell'organismo?
l'aereo ambulanza che doveva andare dalla germania a prendere navalny
«Sì, è una sostanza che il nostro organismo metabolizza, ovvero elimina dal corpo in genere in 6-8 ore. Con dosaggi elevati al massimo dieci ore» spiega Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni dell'Istituto Clinico Scientifico Maugeri di Pavia. «Le ragazze vittime di stupro intontite con questa sostanza a volte si presentano in ospedale anche 24-48 ore dopo i fatti. In quel momento non è più possibile trovare tracce significative della droga».
2. Neppure indagini approfondite come quelle che hanno annunciato di voler svolgere in Germania dove Alexei Navalny è stato trasferito potranno dare risposte?
ivan zhadnov, direttore della fondazione di navalny
«No, nessuna indagine specifica potrà dire se c'è stata un'intossicazione da ossibutirrato di sodio dopo tutto questo tempo. Si tratta di una sostanza che si trova presente in modo fisiologico nel nostro organismo a dosi bassissime, per questo si troverà sempre una minuscola traccia, che però è quella fisiologicamente presente: non c'è modo di distinguere la quota fisiologica da quella esterna. È come se andassi a cercare il cloruro di sodio, il sale, dopo che una persona ha mangiato e bevuto, rispetto a quello che è presente già nell'organismo: non è distinguibile»
3 L'avvelenamento da ossibutirrato à letale?
alexei navalny al bar dell'aeroporto dove sarebbe stato avvelenato
«I casi letali sono per la verità molto rari. La molecola è un neurodepressore del sistema nervoso. Se assunta ad alte dosi porta al coma. Se il paziente è assistito con ventilazione si può riprendere del tutto senza strascichi o conseguenze sull'organismo. In genere chi si risveglia non ricorda nulla. Se l'intervento non è tempestivo, come può succedere a bordo di un aereo dove non ci sono i mezzi per gestire un'emergenza sanitaria grave, può sopraggiungere la morte per insufficienza respiratorie».
4 L'effetto è rapido?
«Sì, molto rapido. Entro un quarto d'ora-venti minuti fa effetto. Se è davvero questa la sostanza utilizzata e se corrisponde a realtà che è stata mescolata al té, la bevanda calda deve per forza essere stata somministrata a bordo dell'aereo proprio per la velocità degli effetti sull'organismo».
alexei navalny con alcuni fan a tomsk, poco prima di sentirsi male
5 In un video diffuso nei giorni scorsi si vedono i primi soccorsi a Navalny a bordo dell'aereo. Si sente una persona urlare dal dolore. L'ossibutirra to di sodio provoca dolore?
«No, a basse dosi fa addormentare, ad alte dosi può portare al coma. Ma non provoca alcun dolore. Non sappiamo però se nel video sia davvero il dissidente russo a urlare, o se magari ha gridato perché sentiva che stava perdendo conoscenza».
6 Il medico personale di Navalny ha dichiarato di aver sentito dire da una poliziotta che sui vestiti di Aleksej sarebbe stata trovata una sostanza pericolosa anche per chiunque entrasse in contatto con lui. È possibile?
«Una dichiarazione del genere è incompatibile, se fosse vera, con l'ossibutirrato di sodio che non ha una tossicità da contatto. Una sostanza che può contaminare gli altri può essere il polonio 210, o altre del gruppo dei radio-nuclidi, che sono radioattive, ma non portano al coma. Ci si può contaminare toccando o sporcandosi coi liquidi di un paziente contaminato da agenti nervini, ma si tratta di armi chimiche».
alexei navalny 3
7 Che esami svolgeranno in Germania?
«I tedeschi ora cominceranno a prelevare nel sangue, nelle urine, nei capelli tutte le sostanze possibili facendo uno screening analitico. La clinica orienta perché cercare milioni di sostanze è impossibile, quindi è fondamentale sapere che effetti immediati e successivi ci sono su cuore, reni e altri organi per limitare la ricerca ad alcune molecole. Non si può escludere l'avvelenamento da più sostanze, combinate insieme. Magari l'ossibutirrato di sodio con tallio o arsenico (che però lasciano tracce nell'organismo) o anche farmaci. Le combinazioni possibili sono milioni».
alexei navalny portato via in ambulanza 1