Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per “la Repubblica”
rishi sunak e la sua penna cancellabile 3
Voltare le spalle alla politica che difende l’ambiente: i conservatori britannici sembrano avere deciso che è questa l’ultima carta per cercare di evitare una sconfitta ormai pronosticata da tutti alle elezioni dell’anno prossimo, o perlomeno per ridurne le dimensioni.
Una mossa disperata, in contraddizione con tutto quello che i Tories affermavano da quasi due decenni, ma evidentemente considerata l’unica possibilità di scongiurare il peggio. Se ne è avuta un’altra prova ieri, quando approfittando di una visita in Scozia il primo ministro Rishi Sunak ha annunciato l’approvazione di 100 nuove licenze per trivellazioni nel Mare del Nord alla ricerca di petrolio e gas.
rishi sunak
«Abbiamo scelto di potenziare la Gran Bretagna per i britannici», ha detto il premier. Da un lato ha negato che sia una politica contro l’ambiente: l’obiettivo di zero emissioni di carbonio entro il 2050, assicura, non sarà cancellato […] . Ma il 2050 è lontano e subito dopo ha ammesso che il suo governo vuole arrivare al target di zero emissioni «in modo proporzionato e pragmatico» […]. [...]
La realtà è che Sunak tenta di differenziare il suo partito dalla politica del Labour e spera che una linea meno pro-ambiente gli faccia riguadagnare consensi. Un altro segno [...] è giunto lo scorso fine settimana, con un’intervista al Daily Telegraph in cui il premier ha dichiarato orgogliosamente: «Io sto dalla parte degli automobilisti». Sottinteso: il Labour invece no.
boris johnson rishi sunak.
Parole accompagnate da un riesame delle norme sui Low Traffic Neighbourhoods, i quartieri a bassa intensità di traffico per combattere l’inquinamento; e dall’impegno a opporsi all’espansione dell’Ulez, acronimo di Ultra Low Emission Zone, le zone di Londra e di altre città che impongono una tassa di 12 sterline al giorno agli autoveicoli a diesel o con motori ad alta emissione di gas nocivi.
i mocassini prada di rishi sunak
La svolta anti-verdi è iniziata proprio dal dibattito sull’Ulez, dopo che un paio di settimane fa i conservatori sono riusciti a vincere di un soffio, per meno di 500 voti, un’elezione suppletiva per un seggio a Uxbridge, sobborgo della capitale, rimasto vacante dopo le dimissioni di Boris Johnson da deputato per avere mentito al parlamento sui party illeciti al tempo del Covid.
[…] il partito di Sunak ce l’ha fatta, proprio grazie all’opposizione di una consistente fetta dei residenti di Uxbridge alla tassa sulle auto inquinanti. […] Non si preoccupano dell’interesse del pianeta, e nemmeno della salute dei propri figli, pensando solo al portafoglio a fine mese. Ed è su questo fattore che i conservatori si preparano a puntare la campagna per le elezioni politiche dell’anno prossimo, da cui dipende una permanenza al potere che dura dal 2010.
keir starmer 9
Non è detto che servirà. Il Labour ha 17 punti di vantaggio nei sondaggi. E il suo leader Keir Starmer, […] per ora non ha fatto marcia indietro sulla politica ambientale. Ma quello che sta succedendo nel Regno Unito è istruttivo anche per il resto d’Europa. Disegna una nuova fonte di divisione fra destra e sinistra. Quindici anni fa, con un nuovo leader, David Cameron, e un nuovo sindaco della capitale, Boris Johnson, la destra britannica aveva sposato con entusiasmo la causa dell’ambiente […] Adesso è pronta ad abbandonarla […].