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    GIRA CHE TI RIGIRA, IL TUBO VA SEMPRE IN CULO A NOI – PER SOSTITUIRE IL GAS RUSSO, CHE ABBIAMO BANDITO PER LA GUERRA IN UCRAINA, SIAMO FINITI NELLE MANI DEI QATARINI. CHE ORA CI RICATTANO PER VIA DELLO SCANDALO AL PARLAMENTO EUROPEO: “LE RESTRIZIONI DISCRIMINATORIE, CHE LIMITANO IL DIALOGO E LA COOPERAZIONE CON IL QATAR PRIMA DELLA FINE DELLE INDAGINI, INFLUENZERANNO NEGATIVAMENTE LA COOPERAZIONE NONCHÉ I COLLOQUI IN CORSO SULLA CARENZA DI ENERGIA E SULLA SICUREZZA GLOBALE”. TRADOTTO: SE ROMPETE TROPPO LE PALLE, VI ATTACCATE AL GAS…


     
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    1 - DOHA MINACCIA: "NIENTE GAS ALLA UE" ITALIA PARTNER PIÙ A RISCHIO FORNITURE

    Estratto dell’articolo di Luca Pagni per “la Repubblica”

     

    gianni infantino tamim al thani leo messi mondiale qatar 2022 gianni infantino tamim al thani leo messi mondiale qatar 2022

    Non bastassero le conseguenze negative della guerra in Ucraina, sulla crisi energetica che sta mettendo sempre più in difficoltà l'economia europea si abbatte il Qatargate. L'inchiesta, avviata a Bruxelles sui possibili casi di europarlamentari corrotti dal governo di Doha, potrebbe incrinare i rapporti commerciali con l'emirato.

     

    Ma, soprattutto, potrebbe mettere in forse le forniture di gas naturale in arrivo dal Golfo, quanto mai necessarie (a partire dall'inverno 2023-24) per sostituire una parte delle importazioni dalla Russia alla Ue: oltre 155 miliardi di metri cubi all'anno che nelle intenzioni della Commissione dovrebbero essere azzerate completamente entro la prossima primavera.

    QATAR GAS LIQUIDO QATAR GAS LIQUIDO

     

    A scatenare l'incidente diplomatico - con conseguenti implicazioni economiche - è stato il divieto decretato da Bruxelles subito dopo l'esplosione dello scandalo di accesso degli emissari del Qatar all'Europarlamento. Immediata la reazione, tramite fonti diplomatiche di Doha, affidate ai microfoni di Al Mayadeen , emittente tv panaraba con sede a Beirut. Prima la dichiarazione di principio: «Respingiamo con fermezza le accuse di cattiva condotta rivolte contro il Qatar che lo vedrebbero coinvolto nello scandalo di corruzione che ha travolto il Parlamento europeo».

     

    qatar gas qatar gas

    Poi la minaccia del possibile «impatto negativo», sempre secondo le dichiarazioni alla televisione libanese: «Le restrizioni discriminatorie, che limitano il dialogo e la cooperazione con il Qatar prima della fine delle indagini, influenzeranno negativamente la cooperazione nonché i colloqui in corso sulla carenza di energia e sulla sicurezza globale». Tradotto: attenzione perché potremmo anche non darvi più il gas di cui l'Europa ha estremo bisogno e che abbiamo promesso per i prossimi anni.

     

    TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

    […] Quali conseguenze potrebbero esserci per l'Italia, che dal Qatar ha ricevuto il 10 per cento del suo fabbisogno nel corso del 2021, in aumento fino al 13-14% alla fine di quest' anno? Al momento, le forniture di gas in arrivo via mare dal Golfo nella Ue sotto forma di Gnl (il gas naturale liquefatto) non superano il 15% delle esportazioni totali di Doha.

     

    Oltre il 70% del gas estratto, negli ultimi anni ha preso la rotta dell'Asia, con contratti di lungo periodo necessari per sostenere la crescita delle economie emergenti dell'area. A partire dalla Cina, con cui a inizio 2022 il Qatar ha chiuso un contratto di fornitura per 27 anni, il più lungo mai firmato prima.

     

    Ma per motivi di bilanciamento geopolitico - ricordiamo che il paese arabo ospita la più grande base area americana del mondo - il Qatar ha espresso la sua intenzione di aumentare i viaggi verso l'Europa. A maggior ragione dopo l'aggressione di Mosca all'Ucraina […].

     

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    […] La materia prima non manca, perché il Qatar ha annunciato che vuole aumentare del 60% le estrazioni entro il 2030, con i quali raddoppiare l'export verso l'Europa nel triennio 2025-27 e tornare a essere il primo produttore al mondo di Gnl, primato passato nel 2022 agli Usa. In buona sostanza, il Qatargate potrebbe influire sui rapporti commerciali dei prossimi anni. Una sorta di avvertimento per non mettere in crisi gli accordi già presi.

    Ciò dovrebbe rassicurare l'Italia che è stato il primo tra i paesi europei a stringere un legame "forte" con Doha. E come accade nel settore del gas, il rapporto privilegiato passa attraverso le infrastrutture.

     

    In questo caso, il rigassificatore di Rovigo: inaugurato 13 anni fa, presenti l'allora premier Silvio Berlusconi e l'ambasciatore Usa Ronald Spogli, è gestito dalla società Adriatic Lng, joint venture che ha come primo socio con il 70% delle quote gli americani di ExxonMobil, con il 23% Qatar Petroleum e con il 7% l'italiana Snam. Entro l'anno prossimo dovrebbe fornire oltre 10 miliardi di metri cubi all'anno, almeno 3 più degli attuali. Panzeri e compagni permettendo.

     

    al thani veste messi con il Bisht - la tunica da emiro al thani veste messi con il Bisht - la tunica da emiro

    2 - IL QATAR ACCUSA GLI EMIRATI MA È PRONTO A SCARICARE IL MINISTRO CAPRO ESPIATORIO

    Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”

     

    La strategia difensiva del Qatar nell'euroscandalo si muove su più piani. Se una delle più classiche reazioni è il contrattacco, e la minaccia avanzata nelle ultime ore sulle forniture energetiche per l'Unione europea, da Doha si cerca di indicare una presunta campagna contro il Qatar e intanto di trovare internamente un capro espiatorio, che è già stato individuato nell'attuale ministro del Lavoro, nell'eventuale tentativo di chiudere la crisi con la Ue.

     

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    «Qui a Doha sono tutti arrabbiati » dice una fonte del governo qatarino a Le Point. Il settimanale francese nel settembre scorso aveva mostrato di avere buone entrature a Doha, pubblicando una lunga ed esclusiva intervista con l'emiro del Qatar Tamim ben Hamad Al Thani.

     

    «Lo scandalo è scoppiato nel bel mezzo della Coppa del Mondo » osserva un esponente dell'establishment qatarino. «La tempistica non è casuale e l'influenza degli Emirati Arabi Uniti aleggia su queste rivelazioni. Stiamo indagando, ma sospettiamo da chi possa provenire».

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    Da subito i qatarini hanno agitato sospetti in direzione di Abu Dhabi. «Gli Emirati Arabi Uniti sono assolutamente estranei a questa indagine», aveva detto qualche giorno fa Ebtesam Al-Ketbi, presidente e fondatrice dell'Emirates Policy Center di Abu Dhabi, respingendo le accuse di chi sostiene che siano state "spie" degli Emirati a provocare l'inchiesta belga sul Qatargate.

     

    E non è forse un caso che proprio una delle eurodeputate socialiste citate nell'affaire, Maria Arena, solo sei mesi fa abbia presentato all'aula un rapporto che accusava gli Emirati Arabi Uniti di corrompere eurodeputati e di agire per «screditare l'immagine dei paesi rivali, come Qatar e Turchia». […]

     

    Secondo Le Point a Doha è in corso anche la caccia al colpevole dentro al regime. «Abbiamo forti sospetti interni sul nostro ministro del Lavoro, Ali Bin Samikh al-Marri», continua la fonte qatarina. «Ha molte risorse, ha incontrato Eva Kaili, è citato nel fascicolo giudiziario, ed è questo il suo modo di agire».  […]

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