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    “PER SPOSARSI NON SERVE LA TESSERA DI PARTITO” - L'EX SINDACO DI CIVIDALE DEL FRIULI STEFANO BALLOCH, MARITO DELL'EX SENATORE PD TOMMASO CERNO, SI CANDIDA CON FRATELLI D'ITALIA ALLE REGIONALI IN FRIULI: "È STATO MIO MARITO CHE MI HA SPINTO AD ACCETTARE LA PROPOSTA – LITIGI? SULLE COPERTINE DELL’ESPRESSO CONTRO BERLUSCONI – NON SONO MAI STATO A UN PRIDE – IL DDL ZAN? LA SINISTRA LO HA AFFOSSATO RIFIUTANDO IL DIALOGO…"


     
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    Estratto dell’articolo di Pierfrancesco Carcassi per https://corrieredelveneto.corriere.it

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    Stefano Balloch, è da poco sposato con il giornalista Tommaso Cerno. Lei è stato sindaco di Cividale del Friuli con Forza Italia e con il Popolo della Libertà, lui è stato senatore del Pd, direttore dell'Espresso ed attivista per i diritti omossessuali. E ora lei è in corsa alle elezioni regionali con Fratelli d'Italia. La vostra è una coppia un po' inconsueta, no?

    «Tommaso ha sempre avuto rispetto per le posizioni diverse dalle sue. È stato lui che mi ha spinto ad accettare la proposta di Fratelli d'Italia».

     

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    Anni fa non ne voleva sapere di un incarico in Regione, diceva. E alla fine suo marito l'ha convinta. 

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    «Volevo fare la mia parte nel grande cantiere di Fratelli d'Italia in Italia e in Europa. Mio marito mi conosce e mi ha spinto: sa che per me hanno un grande valore il rispetto del denaro pubblico e l'impegno con gli elettori. Forse anche il modo in cui mi è stato proposta la candidatura, alla luce della mia famiglia che rappresenta una normalità che altre famiglie vivono ogni giorno sulla loro pelle. La sinistra parla parla, ma la prima donna leader l'ha fatta la destra. Ma prima di tutto penso e spero che la mia candidatura sia stata fatta per il mio lavoro da amministratore, io sono uomo di dialogo, penso di averlo dimostrato sul campo».

    Ci sono stati momenti particolari in cui le vostre divergenze politiche hanno influenzato il rapporto con suo marito? 

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    «Abbiamo vissuto con divertimento questi richiami alle copertine dell'Espresso (diretto da Cerno tra 2016 e 2017, ndr) contro Silvio Berlusconi in occasione del suo ottantesimo compleanno nel 2016. Berlusconi è quello che a 18 anni mi ha spinto a iniziare la mia avventura politica con Forza Italia. Erano una sorta di lettere al carissimo nemico: adesso ne ridiamo assieme. Ma non è sempre stato così».

    Altre volte vi siete scontrati su questo?

    «Abbiamo avuto anche momenti in cui ho detto in maniera forte che non condividevo una parola di quelle copertine».

     

     

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    Siete stati assieme otto anni prima di sposarvi, durante i quali avete assistito a tanti dibattiti: unioni civili, ddl Zanadozioni e procreazione assistita per le coppie omosessuali. Su questi temi litigate?

    «Sulle unioni civili abbiamo solo aderito a ciò che la legge ci ha offerto. Il ddl Zan? La sinistra ha fatto l'errore di esasperare i toni, rifiutando il dialogo. È naufragato tutto quando si poteva portare a casa qualcosa, si tratta di piccoli passi che si conquistano nelle istituzioni. Bisogna parlare con tutti. Di adozione e procreazione non abbiamo mai parlato».

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    Fratelli d'Italia, e la destra in generale, viene associata all'omofobia. Per la giornata mondiale contro l'omofobia  l'anno scorso una buona fetta del partito si scagliò contro una circolare sul tema, gridando alla propaganda gender.

    «Lo dico sempre con un sorriso. In Italia si pensa che la cultura appartenga alla sinistra e non alla destra, così come i diritti. Ma il fatto stesso che io sia candidato dimostra che sono retaggi che ci portiamo dietro».

    Giorgia Meloni lottò contro le unioni civili. Ora le accetta e lotta contro le adozioni. Non sente una dissonanza tra la sua storia personale e quella del partito con cui corre?

    «Guardo alla campagna del Friuli e ai passi in avanti fatti in queste tematiche. Lascio al dibattito parlamentare questi temi».

     

    Lei e Tommaso Cerno vi siete sposati il 28 dicembre scorso a Cividale del Friuli. A celebrare l'unione c'era Franco Grillini, uno storico attivista dei diritti omosessuali, presidente onorario di Arcigay. 

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    «Officiavano Daniela Bernardi, sindaco della Lega, e Franco Grillini, a testimoniare che siamo persone libere e abbiamo fatto del dialogo la nostra bandiera. Franco Grillini è una persona straordinaria che ha dedicato la sua vita a battaglie civili in tempi estremamente difficili rispetto ai nostri. Come ho sempre detto, per sposarsi non bisogna prendere la tessera del Pd. È un'ulteriore dimostrazione dei passi avanti. Siamo persone un po' più note di altre, forse pionieri ma nel superare le contrapposizioni, ma ormai l'Italia è un Paese europeo».

     

    Suo marito è stato ai vertici dell'arcigay e ha organizzato gay pride. Lei è mai andato a un gay pride?

    «No, non ci sono mai andato e credo che il mondo si cambi con il dialogo e la testimonianza del lavoro serio delle istituzioni. Le lotte di piazza, lo riconosco, possono avere un valore se fatte con intelligenza».

    Riguardo all'omofobia, suo marito in passato aveva dichiarato in tv di esserne stato oggetto in passato. A lei è mai capitato?

    «Vent'anni in politica e non ho mai avuto da elettori e colleghi nessun tipo di atteggiamento discriminatorio».

     

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