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    PER UNA SVOLTA SULLA GUERRA IN UCRAINA BISOGNA ASPETTARE LE ELEZIONI DI MID-TERM NEGLI STATI UNITI - BIDEN HA DATO A ZELENSKY 17,6 MILIARDI DI DOLLARI MA SE IL CONGRESSO FINISCE AI REPUBBLICANI LA MUSICA PER KIEV CAMBIERA’ - LO SCAZZO TELEFONICO DEL 15 GIUGNO, CON BIDEN CHE RINFACCIAVA A ZELENSKY DI “DIMOSTRARE GRATITUDINE”, LASCIA PRESAGIRE CHE DOPO IL VOTO CI SARA’ UN CAMBIO DI STRATEGIA: IL PRESIDENTE UCRAINO DOVRA’ TROVARE UNA STRADA PER CHIUDERE LA GUERRA, RICONOSCENDO PUTIN COME INTERLOCUTORE - L’IRRITAZIONE DI WASHINGTON PER LE OPERAZIONI DI SABOTAGGIO CONDOTTE DALLE FORZE SPECIALI UCRAINE…


     
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    Alberto Simoni per “la Stampa”

     

    ZELENSKY BIDEN ZELENSKY BIDEN

    Ogni volta, prima di annunciare un ulteriore stanziamento di aiuti militari, economici e umanitari, il presidente americano Joe Biden prende il telefono e lo comunica a Volodymir Zelensky. Il 15 giugno però la telefonata fra i due alleati, il protettore e il protetto, finì con il capo della Casa Bianca che alzava la voce e strigliava l'ex attore diventato presidente e condottiero in guerra, ricordandogli che «dovrebbe dimostrare gratitudine agli Stati Uniti», i quali avevano appena messo sul piatto 1 miliardo di dollari di armamenti. Ad oggi, gli Usa hanno investito 17,6 miliardi.

     

    putin zelensky biden putin zelensky biden

    Riconoscenza all'Amministrazione democratica, al Congresso e al popolo americano, era l'esortazione di Biden fino ad allora abile a compattare repubblicani e democratici attorno alla causa ucraina. Impresa che, più la guerra si dilata nel tempo, più diventa difficile, soprattutto ora che il probabile arrivo dei repubblicani al controllo della Camera nelle elezioni di Midterm renderà impossibili gli «assegni in bianco all'Ucraina», parola di Kevin McCarthy, aspirante leader al posto di Nancy Pelosi.

     

    volodymyr zelensky volodymyr zelensky

    La Casa Bianca si è affrettata, una volta uscita sulla Nbc la notizia dell'arrabbiatura di Biden, a dire che da quel momento i rapporti sono migliorati. E momenti sopra le righe non ce ne sarebbero più stati. La telefonata del 15 giugno rappresenta però il culmine di mesi di tensioni, avviate in realtà non con l'invasione russa ma con i moniti e le condizioni che l'Amministrazione democratica aveva spedito a Kiev sin dal suo insediamento.

     

    Zelensky ha accolto l'arrivo di Biden come un'occasione di rilancio delle relazioni bilaterali. Trump aveva dato all'Ucraina armi letali e sostegno, ma era il suo tornaconto domestico a guidarne la politica: voleva prove e dettagli degli affari di Hunter Biden in Ucraina come consigliere di una società, la Burisma, per usarle contro Joe nella campagna elettorale del 2020.

     

    La fine di Trump per Zelensky è stata un sollievo che ha reso pubblico in un'intervista nel dicembre del 2020 sul New York Times. Biden ha sempre considerato Zelensky un importante interlocutore anche in virtù della sua lotta anticorruzione grazie a cui era diventato presidente il 20 maggio del 2019. All'ex attore Biden ha concesso l'onore di essere il secondo europeo (dopo Angela Merkel) alla Casa Bianca.

    PUTIN BIDEN TRUMP2 PUTIN BIDEN TRUMP2

     

    Si sono incontrati nello Studio Ovale il 1° settembre 2021 e già allora l'intelligence Usa captava segnali delle intenzioni onnivore sull'Ucraina da parte di Putin. Il colloquio andò bene tutto sommato, ma Biden rimarcò al leader di Kiev che la lotta alla corruzione che aveva lanciato in Ucraina era insufficiente. Zelensky aveva scelto quasi una sorta di convivenza, limitandosi a cacciare i dirigenti e gli oligarchi più invisi e corrotti ma rinunciando a un ribaltamento del sistema.

     

    PUTIN BIDEN PUTIN BIDEN

    Per Biden, impegnato in una strenua battaglia per mettere la difesa della rule of law al centro della sua politica estera, un alleato prezioso come Kiev nella zona grigia dell'essere democrazia senza averne tutti i requisiti, non era positivo. Premette su Zelensky e gli garantì in ogni caso aiuti militari (60 milioni di dollari allora) ed economici. Fu comunque in quel meeting che si gettarono le basi per il rafforzamento a ogni livello della cooperazione militare: su tutte la difesa dai cyberattacchi e l'intelligence.

     

    Benché Washington chiedesse una revisione ampia delle regole dell'Sbu, l'intelligente interna ucraina che si sarebbe scoperto poi assai compromessa con la Russia.

    L'invasione russa ha sovvertito priorità e cambiato gli equilibri. Se nella telefonata del 15 giugno Biden ha sfogato la sua delusione, ci sono stati altri momenti carichi di tensione in questo 2022. Il 27 gennaio, gli ucraini facevano sapere che il colloquio con Biden non era andato bene e che Zelensky era arrabbiato perché gli Usa stavano creando un «inutile panico» dicendo che l'invasione era pronta.

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    Poi Zelensky ha indossato la maglietta verde militare e le sue richieste agli Usa sono diventate sempre più pressanti che qualcuno nell'Amministrazione definisce «sin prepotenti». In maggio voleva gli Himars e i lanciarazzi MLRS, Biden gli rispose che non glieli avrebbe dati perché temeva attacchi sul territorio russo; e prima si era consumato il «duello» sui Mig per pattugliare i cieli e ora Kiev vuole la difesa aerea Usa che l'Amministrazione fornirà in formato minore rispetto ai Patriot.

     

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    Resta insomma uno iato fra Biden e Zelensky, le loro differenze nascono da diffidenze. Fonti vicine alla Casa Bianca hanno riferito che il presidente è preoccupato dalle operazioni di sabotaggio che le forze ucraine conducono, in aprile si era lamentato che Washington sapeva poco delle operazioni che facevano gli 007 di Kiev. E oggi vi è una diversità di opinioni sui negoziati post-conflitto.

     

    Washington utilizza la parola «quando» senza porre o quantomeno evidenziare veti su un ruolo di Putin; Zelensky, come ha ribadito intervenendo al G7 straordinario di poche settimane fa, non ritiene il capo del Cremlino un interlocutore. A John Kirby, capo della comunicazione del Consiglio di Sicurezza, è stata fatta notare in un briefing con alcuni reporter questa dicotomia. Ha ribadito la linea Usa: «Sostenere con le armi Kiev perché possa arrivare in posizione di forza quando ci saranno i negoziati». Quando. E con chi. Alzano la voce sulle armi, ma è questo a dividere Biden e Zelensky.

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