Paolo Mastrolilli per “La Stampa”
PIL ITALIANO IN CRESCITA
L'Italia è in controtendenza economica, per una volta positiva. Infatti nel World Economic Outlook, pubblicato ieri, il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto le stime sulla crescita mondiale a causa della variante Delta del Covid, ma le ha aumentate per il nostro paese.
Così Roma, con una crescita del 5,9%, diventa seconda solo alla Gran Bretagna tra i paesi del G7, ed è quello che registra l'incremento più alto, ossia lo 0,9%, rispetto alle previsioni dell'Fmi a luglio.
Kristalina Georgieva E XI JINPING
Il tutto sullo sfondo di una crisi interna che ha agitato il Fondo, dove alla fine la direttrice Georgieva è sopravvissuta alla minaccia di essere costretta a lasciare per le ingerenze su uno studio riguardo a Pechino, ma si è consumata una spaccatura tra americani e giapponesi da una parte, ed europei e cinesi dall'altra.
Washington e Tokyo volevano spingere Georgieva alle dimissioni, ma gli europei si sono uniti a Cina e Russia per salvarla. L'Fmi prende atto che Delta ha raffreddato le aspettative per un ritorno alla normalità.
mario draghi g20 straordinario sull afghanistan 1
Il rallentamento non è devastante, perché si scende dal 6% al 5,9% di crescita globale, ma il rapporto ammette che «i rischi sulle prospettive economiche sono aumentati». Il Pil degli Usa, focolaio del virus, ma impegnati anche in una difficile battaglia sui due pacchetti di investimenti nelle infrastrutture da 1,2 e 3,5 trilioni voluti da Biden, è stato tagliato di un punto al 6%. Pure la Cina cala, ma solo dello 0,1%.
MARIO DRAGHI
«Se il Covid dovesse avere un impatto prolungato - avverte la capo economista Gita Gopinath - nel medio termine potrebbe ridurre il Pil globale di complessivi 5.300 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, rispetto alle previsioni attuali».
Preoccupa poi l'inflazione, dove le prospettive restano «molto incerte». In questo quadro, le notizie sull'Italia sono abbastanza incoraggianti. Non solo la crescita aumenta più del previsto, ma il debito dovrebbe calare al 154,8%, col deficit al 10,2%. La disoccupazione invece salirà quest'anno al 10,3%, e nel 2022 all'11,6%.