Massimo Mantellini per "l'Espresso"
Sir-Tim-Berners-LeeDurante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra alcuni commentatori italiani hanno definito Sir Tim Berners-Lee, inserito nella rappresentazione della storia inglese insieme alla scrittrice J. K. Rowling, come "l'inventore di Internet". Non è così. Quando Berners-Lee presentò il World Wide Web (nel 1999, al Cern di Ginevra) Internet esisteva già da quasi trent'anni. Eppure di Internet Berners-Lee continua a rappresentare lo spirito migliore, quello dell'apertura e della condivisione, degli standard disponibili per tutti e del diritto di accesso.
Tim Berners-LeeNon è un caso che, con il passare degli anni, i suoi appelli a favore di una Internet libera si siano fatti via via più insistenti e preoccupati, spaziando dagli open data, al diritto all'accesso, dalle tematiche legate alla privacy all'attualissima questione delle neutralità della Rete. Durante la cerimonia olimpica, di fronte alla regina Elisabetta, Tim Berners-Lee ha twittato al mondo la frase «Questo è per ognuno di voi». Si riferiva al protocollo sul quale si reggono oggi un numero impressionante di attività della nostra vita quotidiana.
Tim Berners Lee Susan Crawford e Henry JenkinsQuando acquistiamo un biglietto del treno, leggiamo un giornale, guardiamo un video, disponiamo un'operazione bancaria, sfruttiamo silenziosamente la sua idea di tanti anni fa. Un'idea che deve parte del suo successo mondiale al fatto che è stata lasciata libera da brevetti, speculazioni e interessi. Internet era così prima del WWW e così è rimasta nella testa del suo fondatore. Verso il quale noi siamo e saremo per sempre grandi, grandissimi debitori.