1 - RIECCO BENALLA: ORA PROMETTE DI FAR TREMARE L' ELISEO
BENALLA E MACRON
Matteo Ghisalberti per “la Verità”
Dopo l'«atto VI» dei gilet gialli, per Emmanuel Macron sta forse per iniziare un «atto II» dell' affaire Benalla. L' ex responsabile della sicurezza dei viaggi del presidente francese, Alexandre Benalla, è di nuovo sotto i riflettori. A inizio dicembre il giovane bodyguard ha effettuato un viaggio in Ciad dove ha incontrato alcuni dignitari locali. Ciò è avvenuto circa venti giorni prima della visita ufficiale di Macron, giunto nel Paese africano per trascorrere il Natale con le truppe francesi in missione anti terrorismo. Una coincidenza imbarazzante per il leader transalpino.
Secondo Le Monde, alcune «fonti concordanti» hanno affermato che l' ex mister sicurezza del presidente francese, è arrivato a N' Djamena «con un aereo privato» ed è poi ripartito con un volo di linea. Insieme a lui c' erano «una mezza dozzina di persone». Il gruppo ha alloggiato all' hotel Hilton della capitale ciadiana. Il soggiorno nel cinque stelle e altre spese sono state «pagate con carta di credito».
macron benalla
In Ciad, Benalla avrebbe incontrato il capo della direzione generale della riserva strategica del Paese, Oumar Déby, fratello del presidente del paese africano, Idriss Déby. Lo afferma La lettre du Continent, il giornale specializzato in politica africana. Benalla ha smentito questa informazione, ma il suo entourage ha dichiarato al settimanale L' Express che il giovane esperto di sicurezza ha incontrato il presidente ciadiano.
Quest' ultimo ha detto di «aver scoperto la sua presenza nel momento in cui è entrato nel suo ufficio». Davanti al suo omologo africano, Macron ha dovuto fare un chiarimento che suona come un' excusatio non petita. In effetti, in una nota dell' Eliseo viene precisato che il leader francese «ha tenuto a far sapere a Idriss Déby che questa persona non era in alcun modo un intermediario ufficiale o ufficioso».
makao emmanuel macron
E che «solo il ministro degli esteri Jean-Yves Le Drian, il consigliere diplomatico del presidente, Philippe Etienne e Franck Paris, consigliere per l' Africa possono rappresentare il capo dello Stato» nel continente. Era davvero necessario affermare una cosa così ovvia da parte del capo di una potenza nucleare, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell' Onu e Paese co-fondatore dell' Ue?
La vicenda non finisce qui. Ieri, Benalla ha reagito piccato denunciando «affermazioni diffamatorie» da parte di «certe persone» all' Eliseo, lo ha riportato il sito del canale informativo Lci. Il giovane esperto di sicurezza, si è detto «scioccato e scandalizzato per le affermazioni irresponsabili fatte dall' Eliseo le quali sottointendono che, nell' ambito dei miei viaggi in Africa, avrei usato delle funzioni, titoli o poteri per delle iniziative professionali». L' ex collaboratore del presidente transalpino non si è limitato a gridare allo scandalo.
BENALLA BRIGITTE E MACRON
Alcune delle sue dichiarazioni hanno assunto la forma di una specie di avvertimento. «Non starò più in silenzio», ha affermato, precisando di aver informato «la più alta autorità francese» dei propri viaggi all' estero. Ma la presidenza francese interrogata Lci, ha affermato di «non essere stata informata da Benalla in merito ai suoi spostamenti» prima del 20 dicembre.
Chi avrà ragione? Difficile dirlo. Lo scandalo legato all' ex incaricato alla sicurezza dei viaggi presidenziali ha portato all' apertura di un' inchiesta a suo carico per «violenze volontarie», «porto illegale di distintivi regolamentati dall' autorità pubblica» e «riutilizzo di immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza». È difficile credere ciecamente a una delle due parti. Di certo Emmanuel Macron vorrebbe evitare un nuovo scandalo.
Ma l' attualità francese degli ultimi mesi ha mostrato che la distanza dal quotidiano dei cittadini comuni da parte delle élite francesi continua a giocare brutti scherzi queste ultime.
BENALLA E MACRON
2 - MACRON SI FA TRUCCARE PER NASCONDERE LO STRESS
Mauro Zanon per “Libero Quotidiano”
Nell' estate del 2017, quando i sondaggi di popolarità erano ancora clementi, il presidente francese Emmanuel Macron finì al centro di una bufera mediatica a causa delle cifre folli spese per il trucco dopo solo cento giorni dall' inizio del mandato. Il settimanale Le Point rivelò che l' inquilino dell' Eliseo aveva sborsato 26mila euro in appena tre mesi per assicurarsi i servizi della make-up artist Natacha M., la quale aveva il compito di rendere un po' più caloroso e accogliente il suo volto algido di tecnocrate.
macron cerone
L' entourage del capo dello Stato non confermò né smentì, ma garantì alla stampa parigina che i costi per il trucco sarebbero stati ridotti drasticamente. Tuttavia, a distanza di un anno, la situazione non sembra affatto cambiata. Il dettaglio delle spese non è stato diffuso, ma secondo quanto spifferato da un articolo molto informato del quotidiano Le Monde, Macron continuerebbe a truccarsi pesantemente, anche se per un altro motivo: mascherare la profonda stanchezza che tutti, a partire dai suoi fedelissimi, notano sul suo volto.
BENALLA E MACRON
«È talmente segnato dalla stanchezza che non esce più senza truccarsi. A volte si mette il trucco anche sulle mani», ha sussurrato al Monde un deputato della République en marche (Lrem) molto vicino al presidente. A novembre, approfittando del lungo ponte di Ognissanti, aveva annullato tutti gli impegni possibili per riprendere fiato. Alcuni dissero che era tutto nella normalità, che aveva bisogno di staccare un attimo per stare con la famiglia, con Brigitte e i nipotini, altri, invece, parlarono di un Macron sull' orlo di un esaurimento nervoso.
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Di certo, i 23 milioni di francesi che il 10 dicembre scorso hanno ascoltato il suo discorso a reti unificate non hanno visto un presidente in forma. E non è sfuggita a nessuno la faccia scavata e mal rasata di Macron. Ludovic Marin, fotografo dell' Afp, incaricato dall' agenzia di stampa di seguire gli spostamenti del capo dello Stato francese, ha affermato a Rtl di aver visto il volto del presidente trasformato negli ultimi mesi: un volto che appare più duro e più cupo.
MACRON PIFFERAIO
«La sua faccia è cambiata. Ha una gravità sempre più pronunciata. Alcune volte si vede sul suo volto, perché è molto preso dai dossier. Altre volte si notano dei segni di fatica inusuali, se non addirittura dei momenti di tensione che non si erano mai visti prima», ha dichiarato il fotografo dell' Afp. Tra l' affaire Benalla, le dimissioni polemiche del suo mentore ed ex ministro dell' Intero Gérard Collomb e la rivolta dei gilet gialli, i colpi subiti da Macron in quello che L' Obs ha definito "annus horribilis" sono stati troppi. E la stanchezza inizia a essere insostenibile.
La questione è stata affrontata più volta da Brigitte, che, secondo quanto rivelato da Closer, sarebbe pronta a esprimersi in un lungo discorso in difesa di suo marito, attraverso un' intervista via radio o su un giornale le cui identità sono ancora sconosciute. Intanto, si assicura che Macron vada a letto presto e non resti attaccato su Telegram con i suoi collaboratori fino a tarda notte, e si impegna affinché i pasti siano sempre equilibrati. Le Monde, nel suo pezzo, riporta inoltre che la vita «a porte chiuse» a cui sarebbe condannato in questi ultimi tempi avrebbe aggravato le cose.
EMMANUEL MACRON IN PREGHIERA
ODIATO
Le cascate di insulti e le urla subite durante i suoi recenti spostamenti nella Francia profonda hanno spinto Macron, un tempo abituato ad andare a contatto con i suoi concittadini, anche con i più ostili, a rinunciarvi. Molti appuntamenti previsti nell' agenda sono stati cancellati uno dopo l' altro in questa ultima parte del 2018, alcuni anche per evitare problemi di sicurezza.
Secondo quanto scritto da Le Monde, infatti, il ministero dell' Interno è molto inquieto per l' incolumità di Macron, in seguito alle minacce di morte ricevute di recente, a partire dal progetto di attentato organizzato da un gruppuscolo di ultradestra. Per ridurre al minimo i problemi di ordine pubblico, la coppia Macron non si reca più nemmeno alla brasserie La Rotonde, dove era solita mangiare lontano dagli occhi indiscreti, perché i proprietari riuscivano sempre a trovare un tavolo ben nascosto.
BENALLA E MACRON
Stessa storia per i soggiorni alla Lanterne, la residenza di campagna della presidenza della République situata a pochi passi dal parco di Versailles. Dal 1° dicembre, secondo quanto riportato dal Monde, «Brigitte non ha più superato i limiti del périphérique (la tangenziale che cinge Parigi, ndr)». L' Eliseo è diventato il loro bunker.
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