Estratto dell’articolo di Giuliano Ferrara per “Il Foglio”
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L’intellettuale impegnato in Italia si è messo in lutto […] Non si vedono mobilitazioni adeguate, scrivono e dicono. Niente scioperi, manifestazioni di studenti e operai, striscioni, bandiere, blocchi stradali ben fatti, mortai capaci di lanciare petardi, lacrimogeni, qualche attacco alle banche e ai McDonald’s […] non si vedono fuochi urbani, gilet di varie fogge, teste di corteo in possente avanzata […]
[…] In realtà delle motivazioni per lo stallo italiano della mobilitazione ci sarebbero. Non abbiamo un re […] da decapitare. Nella casa dei papi, al Quirinale, abita un […] un consolatore degli afflitti, un mediatore […] un garante. Le libertà e i diritti li prendiamo sul serio, sicché abbiamo inventato la mobilitazione per altri […] Socialmente, siamo affetti da bassa produttività, da salari spesso inconsistenti, da prestazioni pubbliche relative, da un fisco generoso con chi lo intende di nuovo per altri, da profitti basati sull’esportazione dei talenti e da sussidi non sempre e non tutti giustificati.
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Siamo impegnati a relativizzare la norma, nostra signora Norma balneare, con le deroghe, e gratuitamente alcuni di noi si rifanno la casa, altri l’impianto doccia, la caldaia, le zanzariere, il credito più che riscosso viene ceduto e il debito è così grande che non lo vediamo nemmeno. Siamo maestri del fluido, non conosciamo le rigidità europee, gli impegni gravosi, e sorridiamo quando nel paradiso del welfare e della joie de vivre ci si innalza come barricate per due anni appena di incremento dell’età legale per la pensione.
[…] Mobilitazione? La nostra specialità è la movida. I cortei duri sono riservati ai No vax e agli anarcoinsurrezionalisti, cose che fanno secolo scorso, niente a che vedere con il Settecento e l’89. Una delle spiegazioni è poi la dialettica di tragedia e farsa nella costruzione e nel cursus honorum delle classi dirigenti.
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Il trumpianesimo è una brutta malattia, con tratti endemici, da noi è durato 48 ore ed è finito con l’estate in uno stabilimento balenare sull’Adriatico. Le nostre sovranità sono al massimo alimentari, l’insurrezione è contro i grilli e altri insetti nella farina e nella pizza, non hanno niente a che vedere, i governanti venuti da lontano, con il tocco suprematista e razzista e xenomofobo di Potere ebraico, della Guardia nazionale di Ben-Gvir o delle formazioni ultraortodosse di Smotrich.
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Alle origini della nostra Repubblica stanno i consorzi eroici e nazionalpopolari di democristiani socialisti liberali repubblicani e comunisti, non gli scontri tra Haganah e Irgun, non le diatribe ossessive e smaglianti tra Ben Gurion e Zabotinskij. Lo so, sarebbe bello non avere una Ducia liberale impegnata nell’Agenda Draghi […] sarebbe bello avere qualcuno contro cui mobilitarsi e battersi all’arma bianca. Ma che ci volete fare? Si può sempre sperare che le cose peggiorino, c’è tempo, intanto possiamo celebrare gli ultimi giorni dell’umanità, il cambiamento climatico e la fine della democrazia, con l’esercizio connaturale a noi tutti dello stare fermi.
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