Estratto dell'articolo di Matteo Pinci per "la Repubblica"
FRIEDKIN MOURINHO
(...) Ciò che i Friedkin non capiscono è come sia possibile che nonostante l'allenatore più pagato d'Italia e il 3° monte stipendi della Serie A la squadra non migliori: settima era a maggio, settima è oggi, mentre l'unica cosa che cresce sono le richieste di aumento contrattuale dei calciatori. Eppure, il settimo posto è ciò che vale la Roma secondo Mourinho. Che domenica sera ha scavato un nuovo solco tra sé e la squadra: la sua selezione era iniziata in estate, quando aveva diviso il gruppo tra chi meritava di seguirlo nel ritiro in Algarve e chi era in esubero.
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ryan e dan friedkin
Sa bene lo Special di non rischiare neanche lontanamente il posto: perché «non sarai mai esonerato» è la promessa con cui lo ha accolto Dan Friedkin, suo enorme estimatore. Perché il divorzio costerebbe alla Roma 30 milioni e oltre (perderebbe i vantaggi del Decreto crescita). E soprattutto perché se c'è una speranza a cui aggrapparsi per il futuro, per i Friedkin, questa è proprio Mourinho.
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Oggi riceverà l'ultimo regalo: dal Porto arriva in prestito il centrocampista Sergio Oliveira, con cui condivide nazionalità e procuratore, il potente Jorge Mendes. Oliveira è il terzo giocatore acquistato su diretta indicazione di José, dopo Rui Patricio - anche lui seguito da Mendes - e Abraham, che aveva conosciuto nelle giovanili del Chelsea.
Friedkin cerca soci finanziatori, ma ogni discorso nato in questi mesi è evaporato rapidamente. Intanto, nonostante rabbia e delusione, non smette di aprire il portafogli.
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