massimo adriatici 2
1 - LA PISTOLA IN TASCA
Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"
Che il colpo gli sia partito apposta o per caso, l'assessore alla Sicurezza del comune di Voghera girava per strada con una pistola in tasca. Parliamo di un uomo di legge che insegna diritto penale agli allievi della scuola di Polizia. Evidentemente il primo a non credere nelle istituzioni che rappresenta - e che addirittura istruisce - è lui. Non so voi, ma io non riuscirei a girare per strada con una pistola in tasca neanche a scopo dissuasivo.
YOUNS EL BOSSETTAOUI - UCCISO DA MASSIMO ADRIATICI
Un po' perché, lungi dal sentirmene rassicurato, avrei paura di farmi e fare del male (come se avessi un pungiglione velenoso al posto del naso). Un po' perché il confine tra coraggio e audacia, e tra audacia e incoscienza, è talmente sottile che una pistola in tasca ci spinge a varcarlo più facilmente.
Ma soprattutto perché, fin dalle faticose traduzioni liceali dell'Orestea di Eschilo, la civiltà di cui faccio parte mi ha inculcato il principio che la forza va sottratta ai clan, alle famiglie, agli individui e affidata allo Stato, pur con tutti i limiti che comporta la sua copertura, sempre imperfetta e parziale.
LA LITE TRA MASSIMO ADRIATICI E YOUNS EL BOSSETTAOUI - 2 DI 2
Capisco ancora il gioielliere: lavorare armato fa parte dei rischi di quel mestiere. Invece un privato cittadino o un politico che girano per strada con una pistola in tasca appartengono a una cultura che non è la mia. Ammiro gli Stati Uniti per tante altre cose, ma dopo gli uragani, i lavori precari e i procuratori sportivi, non vorrei importare da loro anche gli sceriffi e i cowboys.
youns el boussetaoui
2 - L'EX POLIZIOTTO CHE SI CREDEVA SCERIFFO "FACEVA LE RONDE NEI QUARTIERI A RISCHIO"
Fabio Poletti per "la Stampa"
Gli piaceva quando lo chiamavano «lo sceriffo di Voghera». Da ex poliziotto, figlio di poliziotto, amava andare in giro pure armato, mica un pistolone come gli sceriffi dei film, appena una pistoletta calibro 22 da cui non si separava mai.
matteo salvini difende massimo adriatici
Nemmeno l'altra sera, quando con un colpo secco ha ammazzato il marocchino Youns El Bossettaoui, 38 anni, moglie e due figli. In quel gesto, in quell'attimo, c'è tutta la filosofia di vita di Massimo Adriatici, 47 anni, avvocato, docente universitario, assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera, eletto nel 2020 con 115 preferenze.
«Uno che si prendeva molto sul serio. Negli ultimi mesi aveva preso ad andare in giro nelle zone calde della città per tenere d'occhio la situazione», racconta un consigliere comunale, di opposizione, che non vuole apparire.
sparatoria a voghera
E fa niente, se in un'intervista alla Provincia Pavese nel 2018, l'assessore parlando di legittima difesa aveva detto: «L'uso di un'arma deve essere giustificato da un pericolo reale. Ma questo non significa farsi giustizia da soli. Sparare deve essere l'extrema ratio, l'ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre».
Basta il curriculum politico dell'assessore con la pistola, per rendersi conto di quanto si prendesse sul serio. Qualche mese fa, sull'onda della sua percezione di città perduta tipo Gomorra - Voghera viene detta la città delle tre P, per i peperoni, le puttane e i pazzi a cui vanno aggiunte le casalinghe di Alberto Arbasino - aveva convocato addirittura un Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica senza avvisare il Prefetto, che guida l'organismo e che non l'aveva presa benissimo.
MASSIMO ADRIATICI
Il capo della Polizia Locale di Voghera invece se ne era andato a Vigevano, senza nemmeno il saluto alla città, per le troppe interferenze dell'assessore che voleva supervisionare pure la dislocazione delle pattuglie.
La sua grande passione erano poi le telecamere. Le due della piazza dove ha ucciso un uomo, l'altra sera, siccome sono mobili, erano rivolte su un'altra strada, riprendendo nulla della rissa e poi dello sparatore. Rivelandosi dunque inutili. Nell'ottobre del 2020 si era inventato il Daspo urbano contro accattonaggi e bivacchi. I primi due ad essere colpiti erano stati mendicanti, colti in flagrante in piazza Duomo a Voghera.
Ma l'ultima sua iniziativa era contro la malamovida, con divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 22. Cosa che ha portato il proibizionismo in città, con i market che fanno affari d'oro vendendo a un euro le birrette da consumare per strada.
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Il più ricco consigliere comunale con 137 mila euro e rotti di reddito, Massimo Adriatici raccoglie consensi, ma non solo. Federico Taverna assessore leghista lo difende: «Condannare l'episodio? Non faccio io le condanne, spiace per la situazione che si è creata ma vediamo come si è creata».
Esce dal coro Nicola Fronti dell'Udc, all'opposizione: «Quello che è successo è frutto della esacerbazione di certi fatti interpretati dall'amministrazione comunale». A tutti faceva sapere di essere docente di Diritto penale presso la scuola allievi agenti di polizia di Alessandria e professore a contratto di Diritti processuale penale all'Università del Piemonte Orientale fino al 2017.
LA LITE TRA MASSIMO ADRIATICI E YOUNS EL BOSSETTAOUI - 1 DI 2
L'Ateneo ne parla come di un docente preparato. Qualche studente ricorda i suoi esempi a lezione, quando a commettere un ipotetico reato era sempre uno straniero, la preferita una domestica rumena. O uno straniero come Youns El Bossettaoui che ha poi finito per uccidere.
MASSIMO ADRIATICI YOUNS EL BOSSETTAOUI - UCCISO DA MASSIMO ADRIATICI massimo adriatici