1. CASA RENZI, IL MISTERO DEL CACHET PAGATO DA PRESTA
Luca Serranò per ''la Repubblica''
matteo renzi lucio presta
Quindici fatture per quasi mezzo milione di euro pagate dall' agente delle star Lucio Presta a Matteo Renzi, per il documentario "Firenze secondo me" di cui il politico era autore e conduttore. Un compenso elevatissimo per gli standard di mercato, con il quale l' ex premier sarebbe riuscito a restituire il maxi prestito contratto per l' acquisto della sua casa.
Altre rivelazioni del settimanale L' Espresso (in edicola domenica con Repubblica ) sulla vicenda della villa fiorentina del leader di Italia Viva, che sarebbe stata acquistata anche grazie a un prestito della madre dell' imprenditore Riccardo Maestrelli (da lui nominato precedentemente membro del cda di Cassa depositi e prestiti immobiliare). Secondo il settimanale, che ha incrociato le carte del catasto con nuovi documenti dell' antiriciclaggio di Bankitalia, Renzi è riuscito a restituire il prestito il 6 novembre 2018 grazie alle fatture della società Arcobaleno Tre e non, come aveva sostenuto, con i soldi provenienti dalla vendita della sua vecchia villa (ceduta nel maggio del 2019) o con i compensi delle conferenze tenute all' estero.
renzi briatore presta
Sempre secondo il settimanale, la media company - Discovery Italia - che ha comprato la messa in onda del documentario ha dato alla società di Presta e di suo figlio Niccolò poco meno di 20 mila euro per i diritti del programma, una cifra quasi 25 volte inferiore al cachet del senatore. «Renzi è stato pagato con la ritenuta d' acconto - ha spiegato all' Espresso l' agente delle star - Non possiamo rivelare la cifra avuta da Discovery. Anche se non ho ancora venduto i diritti ad altre emittenti farò un Dvd e un libro. Ho i diritti per tutta la vita, Firenze non ha una data di scadenza».
L' inchiesta mette a confronto i compensi ottenuti dall' ex premier con quelli dei più apprezzati conduttori tv. Come Alberto Angela, che nel 2018 ha guadagnato dal servizio pubblico 950 mila euro non per un solo lavoro ma per 15 trasmissioni tra "Ulisse", "Le Meraviglie" e "Stanotte a Pompei", con share oltre il 20% contro il 2% scarso raggiunto dal documentario di Renzi. Altri esempi: artisti come Toni Servillo, Helen Mirren o Jeremy Irons hanno preso tra i 30 e i 50 mila euro per fare i narratori e i conduttori di documentari sui grandi musei come l' Ermitage e il Prado.
All' ex premier mezzo milione per il documentario su Firenze Ma Discovery lo ha comprato per meno di 20 mila euro.
matteo renzi lucio presta
2. NON SI VIVE DI SOLE CONFERENZE: RENZI PUNTA SUI DOCUMENTARI
Carlo Tecce e Valeria Pacelli per ''il Fatto Quotidiano''
Le attività non politiche del politico Matteo Renzi sono frenetiche. Non soltanto conferenziere a gettone che gira il mondo tra Qatar e Cina e l' intera penisola del Golfo e pure il Kazakistan, ma anche narratore televisivo che studia nuovi progetti. Come dicono quelli bravi.
E dunque il documentario "Firenze secondo me" potrebbe essere un prologo. Al Fatto risulta che l' ex premier vorrebbe girarne altri e così le proposte che circolano tra i dirigenti televisivi sono pervenute anche a Mediaset.
MATTEO RENZI E LUCIO PRESTA DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE
Col primo documentario "Firenze secondo me", prodotto dall' agente Lucio Presta, il senatore semplice di Firenze ha incassato 454.000 euro a fronte di 20.000 euro per quattro serate su Nove che la multinazionale Discovery ha pagato al medesimo Presta. Come ha rivelato L' Espresso, i diritti versati dall' agente per "Firenze secondo me", nell' autunno 2018, sono serviti a Renzi per restituire il prestito di 700.000 euro della madre dell' imprenditore Riccardo Maestrelli utilizzato per acquistare la villa sulle colline del capoluogo toscano.
Secondo l' ex premier il 2 per cento di share racimolato su Nove da "Firenze secondo me" è uno stimolo a continuare, magari su Mediaset. Forse il Biscione è il rimpianto di Matteo. Perché le televisioni di Berlusconi hanno trattato a lungo "Firenze secondo me", girato nell' estate del 2018 con scene riprese durante il calcio storico che si tiene in piazza Santa Croce.
MEME SULLA TRASMISSIONE DI RENZI SU FIRENZE
Nel settembre del 2018, per esempio, Pier Silvio Berlusconi affermava di stimare il senatore: "Mi piacerebbe trasmettere la sua opera su Mediaset". Qualche settimana prima, Barbara Palombelli, nel programma d' informazione su Rete 4, ha introdotto l' intervista all' ex premier con le immagini in esclusiva del documentario. Poi sarà accaduto un imprevisto perché neanche un mese dopo "Firenze secondo me" viene comprata da Discovery a un prezzo più basso, molto più basso, del milione circa chiesto al Biscione. Presta dice a L' Espresso che ha la proprietà del documentario e quindi potrà sfruttarlo ancora in altri modi ("farò un dvd e un libro").
Non avvilito dal 2 per cento di share, però, il politico Renzi può considerare proficua l' attività non politica del 2018 e del 2019: egli stesso ha rivendicato con orgoglio di aver dichiarato nel 2018 un reddito di 830.000 euro e più di un milione nel 2019. Si può notare che in attesa di togliere gli elettori residui di Forza Italia con Italia Viva, Renzi vorrebbe prendersi un pezzo di palinsesto dei canali di Berlusconi.
LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE
Che poi la differenza tra programmi televisivi e politici, spesso, non si percepisce.
In novembre è stato sempre L' Espresso a svelare la segnalazione dell' Unità d' informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia in cui emergeva la vicenda del prestito della madre dell' imprenditore Riccardo Maestrelli.
I documenti dell' Uif sono finiti in procura a Firenze, dove è stato aperto un fascicolo per ora senza indagati né reati.
E sono gli stessi pm fiorentini che nell' ambito di un' altra inchiesta - quella sulla fondazione Open - il 20 novembre 2019 perquisiscono Riccardo Maestrelli.
LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE
Che non è indagato ed è stato perquisito, ribadiamo, non per il prestito della madre, ma per i finanziamenti alla Open. Di questi si parla anche in un' informativa, depositata il 13 novembre.
Qui si legge che il 16 marzo 2017 alla Fondazione sono arrivati 150 mila euro da Egiziano Maestrelli, il patriarca morto il 10 febbraio 2018. Altri 150 mila euro sono arrivati con tre bonifici il 22 e 23 febbraio 2018, alla vigilia delle ultime elezioni politiche, da "Tirrenofruit, Fondiaria Mape Srl, Framafruit Spa, società tutte riferibili a Maestrelli Riccardo", scrivono i pm.
Ma questa è un' altra storia. Torniamo a Presta.
Nell' anticipazione di ieri, L' Espresso spiega che gli ispettori della Banca D' Italia che si sono concentrati sulla "provvista necessaria ai coniugi Renzi-Landini" per quanto riguarda la restituzione del prestito, hanno acquisito anche i conti della società del manager di importanti volti televisivi.
RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE
"I fondi necessari ai predetti bonifici in favore di Matteo Renzi - scrivono - erano già presenti sul rapporto della Arcobaleno Tre".
Per quanto riguarda il senatore, però, non c' è solo il documentario nel 2018 a ravvivare le sue finanze. Come detto ha guadagno tanto dalle conferenze.
Sempre il settimanale spiega che, leggendo le carte Uif, nel 2018 per due interventi in Inghilterra, Renzi ha fatturato alla Algebris (fondata dall' amico Davide Serra) 57 mila euro. E poi ci sono gli 84 mila euro ricevuti dalla società inglese Celebrity Speakers per quattro interventi del 3 e 4 giugno e poi del 18 e 19 settembre. Per un evento in Kazakistan è stato pagato un gettone di 10 mila euro.
RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE
Questo conferma che, come ha sostenuto lo stesso Renzi, non vive di politica, ma ha sempre tante cose da fare e in tanti posti del mondo. Impegni che possono aiutare l' ispirazione artistica.
RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE MATTEO RENZI DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE MATTEO RENZI DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE