Estratto dell'articolo di Marco Carta per www.repubblica.it
BAMBINO IN AUTO
"Correte, correte, c'è una bambina che non respira. I finestrini sono chiusi, se la sono dimenticata". È rimasta quasi 7 ore dentro la macchina. Abbandonata sotto il sole della Cecchignola, periferia a sud di Roma.
Stella, la bambina di 14 mesi, era pronta a entrare all'asilo nido in via dei Fucilieri ma è stata dimenticata a pochi metri dall'ingresso dal padre, un carabiniere in servizio presso la direzione generale del personale militare del ministero della Difesa.
BAMBINO IN AUTO
L'uomo, 44 anni, ha parcheggiato l'auto intorno alle 8. Poi, dopo aver messo la sicura e chiuso i finestrini, si è incamminato a piedi verso l'ufficio, lasciando Stella nell'auto […]
A ritrovarla è stata sua madre, un'insegnante. La donna intorno alle 15 si è recata all'asilo Luinetti, il nido per i dipendenti del ministero della Difesa. Voleva prendere Stella e riportarla a casa. Poi la scoperta drammatica: "Oggi sua figlia non è venuta". La donna non ha avuto neanche il tempo di chiamare il compagno per capire cosa fosse successo.
bambina sola in auto 2
Avvicinandosi all'asilo ha visto con la coda dell'occhio la Renault rossa parcheggiata, d'istinto è tornata indietro verso l'auto e dal finestrino ha visto Stella. Era adagiata sul seggiolino, sembrava dormire.
La donna ha iniziato a gridare. Un militare in servizio all'ingresso del parcheggio è accorso e ha sfondato il vetro posteriore dell'auto. Intanto una donna ha chiamato il 112.
La corsa dell'ambulanza è stata inutile, Stella aveva già smesso di respirare.
bambino lasciato in auto sotto il sole 1
Intanto il padre, giunto sul posto, si dispera. […] padre di altri due figli da una precedente relazione, ora è indagato per abbandono di minore […]
Saranno fatti accertamenti per capire perché, come sembra, non fosse installato un dispositivo anti abbandono, previsto dalla legge del 2020, per contrastare la Forgotten Baby Syndrome.
Sono 10, in Italia, i bambini morti perché dimenticati in auto. Quello di Stella è il primo caso dopo l'entrata in vigore del cosiddetto “decreto seggiolino”.