Marco Antonellis per Dagospia
nicola zingaretti
Ormai Nicola Zingaretti non ne fa più mistero, se cade il governo si deve votare subito. Il Governatore della Regione Lazio (a proposito: Nicola non ne vuol sapere di candidarsi per le prossime europee) non vede alternative alle elezioni anticipate e lo dice a chiare lettere: "Se ci fosse una crisi di governo e fossi segretario, ferme le prerogative del Capo dello Stato, chiederei le elezioni anticipate".
RENZI ZINGARETTI
Ma quello che non dice sono i veri motivi che lo hanno spinto a prendere anzitempo una decisione del genere. "C'è un motivo ben preciso se il "fratello" del Commissario Montalbano punta dritto dritto alle elezioni anticipate e quel motivo si chiama Matteo Renzi" spiegano dal Nazareno fonti di primissimo piano. "Il voto anticipato è l'unico modo per derenzizzare veramente il Partito Democratico dato che l'ex Presidente del Consiglio controlla con maggioranza schiacciante i gruppi parlamentari del PD": tra Deputati e Senatori il governatore della Regione Lazio non ne controlla più di una trentina.
FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE
Insomma, per liberarsi definitivamente dal fantasma di Matteo Renzi il Pd deve andare al voto perchè senza elezioni politiche, Zingaretti anche se diventasse segretario non conterebbe poi moltissimo dato che non avrebbe comunque il pieno controllo dei gruppi parlamentari, gente tutta scelta personalmente da Matteo Renzi ai tempi della sua segreteria.
Ma c'è anche un altro motivo fanno notare dal Nazareno, ugualmente importante, per il quale Nicola Zingaretti preferirebbe di gran lunga le elezioni anticipate in caso di crisi di governo: il rischio che Matteo Renzi schieri le truppe parlamentari del Pd a favore di un'ipotesi di governo Salvini-Berlusconi. Insomma, che ritorni di moda il Nazareno, stavolta allargato a Matteo Salvini.
RENZI BERLUSCONI
Non per niente sono in molti nel Pd ad aver notato i ballon d'essai fatti circolare ad arte in questi ultimi giorni da ambienti vicini al giglio magico in cui si fa notare che tra i due Matteo, Renzi e Salvini, sono più le cose che uniscono che quelle che dividono. In poche parole, Matteo Renzi ha lanciato l'esca, il messaggio è stato recapitato a Salvini: in caso di crisi di governo io ci sono.
matteo salvini pollice verso a renzi
Insomma, se ci fosse la crisi le linee del Pd sarebbero due: quella di Matteo Renzi che vorrebbe la soluzione parlamentare per restare a galla e continuare a dare le carte (in caso di elezioni lui e i suoi uomini nei gruppi sarebbero destinati a scomparire) e quella di Nicola Zingaretti che vorrebbe le elezioni anticipate per derenzizzare definitivamente partito e gruppi parlamentari (e tagliare le gambe ad eventuali accordi col Centrodestra).
virginia raggi e nicola zingaretti 1
Con una postilla, sulla quale già si sta ragionando al Nazareno: dal voto i 5Stelle potrebbero uscirne profondamente rinnovati (e ridimensionati). A quel punto, con un Movimento diverso da quello attuale, sarebbe anche possibile giustificare un'intesa Pd-5Stelle. Ma soltanto dopo il voto.