Francesco Persili per Dagospia
tokyio 2020 coronavirus
Giochi in quarantena? “Intanto speriamo che i Giochi olimpici si facciano”. Mario Pescante, membro onorario del Cio ed ex presidente del Coni, arriva all’Aniene per la presentazione del libro di Andrea Vianello (“Ogni parola che sapevo”) e si ferma a parlare con Dagospia dei rischi che corre Tokyo 2020 per l’emergenza coronavirus: “La situazione è preoccupante.
mario pescante
Sono a stretto contatto con il Comitato olimpico internazionale e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Avevano detto che non ci sarebbe stato un effetto pandemico, ora parlano di “epidemia” ma affermano di prepararci a una “potenziale pandemia". Non conoscendo le statistiche del virus anche loro non si sbilanciano. "I preparativi per le Olimpiadi di Tokyo 2020 continuano come previsto”, afferma in una nota il Cio che assicura che “rivedrà le contromisure da adottare” con tutte le organizzazioni pertinenti”. “Il Giappone è al quarto posto nella classifica mondiale dei contagiati”, prosegue Pescante, dopo la Cina, la Corea del Sud e purtroppo l’Italia”.
“Pessimista per Tokyo 2020? Non sono un medico ma non ci sono precedenti in questi casi. L’epidemia prodotta dalla febbre Sars fu concentrata tra il 2002 e 2003, non in un anno olimpico. E’ una situazione completamente nuova”. Olimpia graffiti. Pescante riavvolge il nastro della memoria. “Le Olimpiadi non si sono mai fermate neanche nell’antichità. Mai. In 11 secoli ci sono state guerre, invasioni, carestie, persecuzioni di cristiani ma i Giochi si sono sempre svolti. Abbiamo verificato con Piero Mei che le Olimpiadi si sono fermate 3 volte. Tutte nel Novecento, in occasione delle due guerre mondiali”.
tokyo 2020
L’ex presidente del Coni attinge dal suo personale archivio olimpico ricordi a 5 cerchi indelebili. “Nel ’68 ero con Oriana Fallaci e il campione dei 110 metri ostacoli Eddy Ottoz a Città del Messico durante gli scontri a Piazza delle Tre Culture”. Un massacro. I ‘granaderos’, i militari messicani, avevano aperto il fuoco sugli studenti. “Ricordo spari, cadaveri e poi la fuga nell’albergo dove era stata ferita (“ferita, diciamo cosi’”) Oriana Fallaci colpita da alcune schegge di proiettile… “.
messico scontri piazza delle tre culture
Poi nel 1972 a Monaco, l’attacco dei terroristi palestinesi di ‘Settembre Nero’ e il massacro degli atleti israeliani al Villaggio Olimpico. “Noi italiani eravamo nella struttura di fronte, nel Villaggio si va in ordine alfabetico, ho visto tutto. Ricordo l’amicizia con un medico israeliano che mi curava con la digitopressione l’epicondilite (il gomito del tennista, ndr)…”.
Pescante ha visto di tutto nella storia dell’olimpismo, gli mancava il coronavirus. Intanto lo sport italiano si ferma (forse con l’eccezione dello sci). “Finiremo il campionato con le gare a porte chiuse. Le Olimpiadi a porte chiuse sono invero un po’ più complicate. C’è un Villaggio Olimpico con una convivenza quotidiana tra 10mila atleti e 20mila giornalisti…”. Gli Europei con le gare a Roma sono a rischio? “Non saprei, so che ci sono milioni di richieste…”.
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