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    ‘PESTIVAL’ DI ROMA - ANSELMI: “CARO DAGO, UN ALTO DIRIGENTE DELLA REGIONE LAZIO MI HA DETTO, TESTUALMENTE, TRA VIRGOLETTE: "IL PATTO SU ROMA ERA CHIARO E SCRITTO DA MESI. MULLER PER SODDISFARE POLVERINI E ALEMANNO, PAOLO FERRARI PER SODDISFARE L'ANICA, LAMBERTO MANCINI PER SODDISFARE ABETE. E COMPLIMENTI A "SDERENATA" POLVERINI ANCHE PER AVER PIAZZATO STEVE DELLA CASA". MÜLLER: “IO, ROMANO ELVETICO. PAOLO FERRARI, SABAUDO ROMANIZZATO”…


     
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    ALEMANNO POLVERINIALEMANNO POLVERINI

    1- MÜLLER IO ROMANO ELVETICO CHE SOGNA IL FESTIVAL
    Da "la Stampa" - «Sono un romano elvetico che sogna di tornare nella sua città, per lavorare a un progetto culturale entusiasmante accanto ad un illuminato sabaudo romanizzato (Paolo Ferrari, ndr)». Così un rilassato Marco Müller, direttore artistico in pectore del Festival del cinema di Roma, in un'intervista a Supercinema , stasera su Canale 5.

    LUIGI ABETELUIGI ABETE

    2- LETTERA
    Caro Dago, un alto dirigente della Regione Lazio mi ha detto, testualmente, tra virgolette: "Il patto su Roma era chiaro e scritto da mesi. Marco Muller per soddisfare Polverini e Alemanno, Paolo Ferrari per soddisfare l'Anica, Lamberto Mancini per soddisfare Abete". Un bello spettacolo, non c'è dubbio. Che poi il centrosinistra si comportasse suppergiù nello stesso modo, francamente non è una sorpresa per me. Questo o quello per me pari sono.
    Saluti Michele Anselmi

    MULLERMULLER

    PS. Complimenti a "Sderenata" Polverini anche per aver piazzato Steve Della Casa al posto di Alessandro Voglino nella commissione ministeriale che giudica i film di interesse culturale, quella piena di mogli celebri di alti papaveri del Pdl. Metà commissioni affittate a "Cinematografo", l'altra metà a "Hollywood Party". Con in più il fatto che anche Steve è presidente di una importante Film Commission, quella piemontese. Almeno per ora. Altro conflitto di interessi mica male.

    shar07 paolo ferrarishar07 paolo ferrari

    Prima Oscar Larussi, anche lui già presidente della Film Commission pugliese; poi Valerio Caprara, presidente della Film Commission campana. Possibile che nessuno, al Collegio Romano, sappia spiegare all'ineffabile ministro Ornaghi che commissioni siffate sono un disastro? Chi presiede una Film Commission regionale gestisce ingenti risorse pubbliche; fare il bis sedendo in una commissione ministeriale che distribuisce altri milioni di euro non è proprio il massimo della correttezza. No?

     

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