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    PEZZOTTO VOLANTE - LA PIRATERIA HA RUBATO CIRCA UN MILIARDO DI EURO NEGLI ULTIMI 3 ANNI: LA MAGGIOR PARTE DEGLI "ABBONATI" ILLEGALI SI TROVANO NEL SUD ITALIA, MA IL FENOMENO DILAGA IN TUTTA ITALIA - LA FEDERAZIONE TUTELA CONTENUTI AUDIOVISIVI E MULTIMEDIALI: "NON SI TRATTA DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, MA DI PERSONE CHE RAGIONANO IN MANIERA CRIMINALE. NON ESISTONO ROBIN HOOD CHE VENGONO IN AIUTO DEI POVERI, MA SOLO PERSONE INSOSPETTABILI CHE PUNTANO A GUADAGNARCI…"


     
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    Estratto dell'articolo di Alessandro Ruta per “il Giornale”

     

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    Continua a far discutere la pirateria nello sport tv in Italia, una piaga per cui da più parti si levano grida di dolore. Specie da chi si occupa di tutelare il consumo legale degli eventi trasmessi e che denuncia come questo fenomeno sia ormai una mazzata a livello economico. […]

     

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    E questo, stando ai risultati dell'operazione "Gotha" del novembre scorso. All'epoca la polizia postale, coadiuvata da un lavoro di consulenza della Fapav (Federazione tutela contenuti audiovisivi e multimediali), aveva colpito duramente questa rete illegale che forniva servizi pirata di abbonamento, con 900mila utenti coinvolti e circa il 70% del mercato illecito italiano.

     

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    […] Le città con più «abbonati» pirati sono risultate Avellino, Bari, Benevento, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa, Trapani e Taranto. Ma anche Ancona, L’Aquila, Roma, Perugia, Pescara, Bologna, Brescia e Novara. Tutta gente che pagava cifre intorno ai dieci euro per ottenere un abbonamento completo alle varie piattaforme, risparmiando parecchi soldi, d'accordo, ma in maniera fuorilegge.

     

    «La cosa assurda è che molti di questi clienti, una volta carpiti i segreti, si sono trasformati in rivenditori a loro volta di sistemi illegali, alimentando continuamente il sistema», spiega il presidente di Fapav, Federico Bagnoli Rossi, in prima linea in questa battaglia.

     

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    «Non si tratta di criminalità organizzata, ma di persone che ragionano in maniera criminale; è gente comune che ha iniziato a pensare di farci dei soldi, perché nello schema piramidale della pirateria nessuno fa questo mestiere gratis- prosegue Bagnoli Rossi -. Non esistono Robin Hood che vengono in aiuto dei poveri, ma solo persone insospettabili che puntano a guadagnarci. Con il vero obiettivo rappresentato dall'acquisizione di dati personali per il furto d'identità su internet, altra attività molto redditizia».

     

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    Fapav, tra l’altro, assieme alla fondazione Ipsos di Nando Pagnoncelli, nel 2021 aveva redatto una ricerca sul fenomeno della pirateria nello sport e sull'utilizzo del cosiddetto "pezzotto", proprio quel tipo di abbonamento ottenuto a pagamento per via illegale.

     

    Un fenomeno che stando a questo studio aveva portato a 11 milioni di fruizioni perse e a una perdita di 267 milioni di euro l’anno. Cifre che combaciano all'incirca con le stime della Lega calcio di un miliardo di euro perso in tre anni. Un 2021, sempre secondo la ricerca Fapav-Ipsos, in cui le attività pirata erano state 32,5 milioni con una crescita del 5% sul 2019. […]

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