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Paolo Stefanato per “il Giornale”
Un incontro a Roma, molto riservato, tra il vicepresidente uscente James Hogan e l'entrante Luigi Gubitosi: è questa la notizia del giorno, il sostanziale «imprimatur» al nuovo assetto di governance della compagnia.
Si sarebbe tenuto nelle ultime 48 ore, ma è difficile avere dettagli. L'ingresso di Gubitosi in Alitalia è frutto di un sapiente lavoro diplomatico. Il suo incarico sarebbe quello di presidente con deleghe operative: ex numero uno di Wing e Rai, non è uomo adatto a una presidenza di facciata, anche se come ad resterebbe al suo posto Cramer Ball, nominato un anno fa in quota al socio arabo, e autore del piano industriale in gestazione.
La scelta di Gubitosi è sponsorizzata da Intesa Sanpaolo, primo socio della componente italiana di Alitalia.
È apprezzata la sua conoscenza del mondo bancario, con cui ha sempre intrattenuto ottimi rapporti. L' ad di Intesa, Carlo Messina, ieri ha ribadito che «il commissariamento di Alitalia va assolutamente evitato». Etihad ha detto deve rimanere partner industriale: «Il nostro è un mestiere diverso, concedere finanziamenti, e siamo pronti a farlo in un progetto industriale con un partner che s' intenda di aerei».
Gubitosi se non ci saranno intoppi - prenderà il posto di Luca di Montezemolo, intenzionato a disimpegnarsi da una partita che lo ha appassionato ma che si è dimostrata densa di incognite. Come uomo operativo resta, almeno per ora, Ball; pesano la sua competenza del settore (gli ultimi manager ne erano privi) e il fatto che il suo piano industriale debba ancora imboccare la via delle approvazioni, che non sarà una passeggiata. La «garanzia» di Gubitosi, che vigilerà soprattutto sugli aspetti finanziari, dovrebbe facilitare un po' le cose.
Il piano, dopo la supervisione di Roland Berger, dovrebbe essere più rigido: 20 aerei a terra, rispetto ai 13 indicati inizialmente, non meno di 2mila tagli al personale (su 12.500). Lunedì è atteso un cda interlocutorio. Tra 7-10 giorni ci sarebbe poi il confronto con i sindacati sugli esuberi, mentre il rinnovo del contratto è slittato a maggio. Ma c' è la spada di Damocle della cassa, ormai in esaurimento. E le norme Enac sono molto attente alla continuità aziendale: se questa venisse a mancare, sarebbe a rischio la licenza di volo.
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