Stefano Carrer per www.ilsole24ore.com
TSIPRAS 1
I mercati finanziari mostrano di dare per scontato un ribaltone politico in Grecia alle elezioni del luglio, anticipate di circa tre mesi rispetto alla scadenza naturale dopo la sonora sconfitta dello schieramento governativo alle europee dello scorso maggio.
Il doppio rally che da inizio anno ha interessato sia la Borsa di Atene sia il mercato obbligazionario greco (dove sono tornate con successo emissioni anche di decennali) si è accelerato dopo la netta vittoria di Nuova Democrazia alle europee e alle contemporanee amministrative, che fa presagire una affermazione del centrodestra anche al voto di domenica.
Kyriakos Mitsotakis
Borsa e bond in gran spolvero
L'attesa degli operatori dei mercati è che il leader di Nuova Democrazia, Kyriakos Mitsotakis, introduca politiche più pro-business e pro-investimenti, in una sostanziale normalizzazione politica dopo la stagione dell'ascesa al potere (dal 2015) della sinistra radicale di Syriza, che pure - dopo un inizio molto turbolento - ha rinunciato a ogni estremismo accettando le imposizioni dei creditori europei sia nel terzo memorandum sia per il periodo successivo all'uscita del salvataggio finanziario avvenuta nell'agosto scorso.
Gli ultimi sondaggi indicano che il vantaggio del centro-destra sia di almeno 8 punti sullo schieramento del premier Alexis Tsipras, Syriza: 36% circa nelle intenzioni di volto contro 28% (alle europee il risultato era stato 33% contro 24%). Un report di BankAmerica sottolinea un “upside potential” dei mercati in uno scenario post-elettorale di stabilità e riforme, anche se resteranno ardue le sfide principali per l'esecutivo: rispettare i target fiscali, riportare il sistema bancario in uno stato di salute e appunto attuare riforme strutturali.
ALEXIS TSIPRAS GIUSEPPE CONTE
Il fatto che il mercato azionario greco risulti a oggi il migliore in assoluto nel mondo (con una ripresa di oltre il 40% da inizio anno) e che i bond quinquennali di Atene rendano oggi piu' dei Treasuries americani si innesta su un miglioramento degli indicatori economici, ottenuto nel rispetto dei criteri di bilancio concordati con i creditori (nel 2018, anzi, l'avanzo primario conseguito del 4,4% risulta superiore al 3,5% fissato annualmente fino al 2022 dalle statuizioni post-bailout).
Il premier Tsipras, pero', non dovrebbe ottenere nelle urne secondo i sondaggi, alcun riconoscimento per aver portato il Paese fuori dal memorandum e diminuito la disoccupazione (che resta alta intorno al 18%) nè per aver introdotto negli ultimi mesi alcuni misure di sollievo a pensionati e lavoratori (che l'opposizione ha accusato di connotazioni elettoralistiche e che i creditori hanno guardato con sospetto).
Un leader dell'establishment
Vari analisti sottolineano che la classe media, uscita stremata da nove anni di austerità, si è orientata a sperare in un cambiamento, visto che ancora non percepisce la ripresa economica (attesa quest'anno intorno al +2%, in linea con l'anno scorso). Inoltre la base tradizionale di estrema sinistra di Syriza appare delusa dalla virata verso il centro decisa da Tsipras nel contesto di un netto affievolimento delle posizioni oltranziste che lo avevano portato al potere nel 2015.
Così la Grecia si avvia ad archiviare una stagione di populismo di cui era stata precorritrice in Europa (comprendente, all'altro estremo, lo sbarco in Parlamento del partito neonazista di Alba Dorada) per tornare a investire del potere il partito di establishment sopravvissuto agli scossoni provocati dalla crisi.
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Mitsotakis, 51 anni, è infatti esponente di una delle principali dinastie politiche del Paese: figlio dell'premier Konstantinos e fratello dell'ex ministra degli esteri ex sindaca di Atene Dora Bakoyannis, il cui figlio Kostas, 41 anni, è stato un mese fa eletto sindaco di Atene con il 65% dei consensi (la percentuali più alta mai ottenuta da alcuno). Studi ad Harvard e Stanford, esperienze da banchiere e da venture capitalist, il 51enne leader di Nuova Democrazia promette di rilanciare gli investimenti, anche stranieri, e i grandi progetti infrastrutturali ancora arenati, oltre ad abbassare l'imposizione fiscali e introdurre riforme per spronare la crescita verso una dimensione più veloce e sostenibile.
Maggioranza assoluta?
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Più che su una sua vittoria, i dubbi riguardano l'entità della sua affermazione: non è chiaro se potrà godere di una maggioranza dei 300 membri del parlamento o se dovrà cercare di formare una coalizione.
Questo dipenderà in parte dal livello di consensi per i partiti minori, ovvero dal numero dei piccoli schieramenti che riusciranno a eleggere parlamentari (la soglia di sbarramento è al 3%) e quanti di essi: dall'estrema destra di Alba Dorada e Soluzione Greca alla sinistra estrema (Partito Comunista e movimento MeRA25 dell'ex ministro elle Finanze Yanis Varoufakis), dal centro-sinistra di Anel che raccoglie in parte l'eredità del Pasok all'Unione dei Centristi (ma ci sono parecchi altri partitini).
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Tsipras, intanto, dichiara di non disperare di poter risalire la china (in Grecia i sondaggi non di rado sono risultati fuorvianti), lanciando avvertimenti contro il ritorno delle stesse oligarchie e logiche che furono responsabili della lunga crisi.