1.BORSA, DATI USA E GERMANIA PIEGANO PIAZZA AFFARI: MIB -1.34%
(LaPresse) - Piazza Affari ha chiuso ancora in ribasso nonostante un buon avvio di seduta alimentato dai verbali della Federal Reserve che ieri sera avevano trascinato gli indici a Wall Street. Le minute hanno evidenziato i timori della Fed sui possibili contraccolpi dovuti alla debolezza dell'economia globale e alla forza del dollaro. Il mercato aveva accolto positivamente l'allontanarsi della prospettiva di un rialzo dei tassi d'interesse nel breve termine, che si era fatta concreta dopo la discesa della disoccupazione Usa sotto il 6%.
Johnn Elkann a bordo di una berlinetta Fiat V del
Ad aumentare ci ha pensato un altro dato arrivato dalla Germania: le esportazioni tedesche ad agosto sono crollate del 5,8% rispetto al mese precedente, il calo maggiore dal gennaio del 2009. Da Washington Mario Draghi ha ribadito la necessità per i governi dell'Eurozona di implementare le riforme strutturali. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell'1,34% a 19.382 punti.
Mediaset (-5,26% a 2,662 euro) in deciso ribasso dopo i dati Nielsen che hanno evidenziato ad agosto un tonfo del mercato degli investimenti pubblicitari dell'11,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Ancora debole Telecom Italia (-2,29% a 0,832 euro) nonostante la smentita di ieri su un'eventuale fusione tra Tim Brasil e Oi. Il Ceo di Oi ha rassegnato le dimissioni e la stampa carioca ha subito ipotizzato un aumento delle chance per la fusione. "Assumiamo che una eventuale combinazione di business tra i due gruppi produrrebbe sinergie rilevanti e capaci di incrementare il flusso di cassa", spiegano gli analisti di Equita che però mettono in guardia sul debito: "alla luce degli oltre 15 miliardi di euro di debito apportati da Oi calcoliamo che il debito netto di Telecom Italia si avvicinerebbe a quota 40 miliardi di euro".
merkel schaeuble germania
Fiat (-2,13% a 7,09 euro) negativa alla vigilia dell'ultima seduta a Piazza Affari. Da lunedì l'azione verrà sostituita dal nuovo titolo FCA, che nel pomeriggio sbarcherà anche a Wall Street. Finmeccanica ha ceduto il 3,61% a 6,80 euro ma l'Ad Moretti ha confermato le tempistiche per la dismissione del settore veicoli ferroviari: la decisione finale sulla vendita di AnsaldoBreda e Ansaldo STS arriverà tra la fine del mese e l'inizio di novembre.
La presentazione delle offerte vincolanti è prevista dopo il 17 ottobre mentre la verifica delle offerte potrebbe avvenire nel Cda del 23 ottobre. Tod's (-0,66% a 74,60 euro) ha limitato i danni dopo che il direttore finanziario, Emilio Macellari, ha dichiarato che il 2015 sarà migliore del 2014 nonostante la crescita del fatturatà sarà ancora ad una cifra. Le vendite hanno colpito i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto lo 0,62% a 11,19 euro, Popolare di Milano il 3,40% a 0,624 euro, Intesa SanPaolo il 2,89% a 2,21 euro, Mediobanca il 2,33% a 6,49 euro, Ubi Banca il 4,36% a 6,03 euro, Unicredit il 2,09% a 5,835 euro.
2.FASTWEB: CALCAGNO AI DIPENDENTI, 'CHIACCHIERE' LA VENDITA A VODAFONE
logo Fastweb
Radiocor - 'Care colleghe e cari colleghi alcuni giornali e siti d'informazione oggi hanno rilanciato voci sull'interesse di Vodafone per Fastweb; certamente questa notizia sara' ripresa nei prossimi giorni sui media. Come sapete non e' la prima volta e non sara' l'ultima. Sono chiacchiere e i giornali vivono di chiacchiere'. Inizia cosi' la lettera che Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb, secondo quanto apprende Radiocor, ha mandato ieri sera ai dipendenti dopo i rumor su un possibile acquisto della compagnia da parte del gruppo Vodafone. 'La nostra regola - aggiunge Calcagno nella lettera - e' di non commentare i rumours: non lo fa Fastweb, non lo fa Swisscom, quindi non troverete smentite ne' posizioni ufficiali del nostro azionista o di nostri portavoce'.
3.MEDIASET: NEWCO DELLA PAY-TV CAMBIA NOME, SI CHIAMERA' MEDIASET PREMIUM SPA
Radiocor - Sara' Mediaset Premium spa il nome definitivo del veicolo societario che raccogliera' le attivita' di tv a pagamento del gruppo di Cologno Monzese. Nei giorni scorsi - in base ai documenti consultati da Radiocor - la newco Med 4 costituita in estate ha cambiato ragione sociale assumendo quella di Mediaset Premium Spa cosi' da conservare il legame con il brand della piattaforma televisiva nata nel 2005 e che attualmente conta quasi 2 milioni di abbonati.
PIERSILVIO BERLUSCONI
Nel veicolo confluiranno gli asset e il personale della pay-tv, circa 250 persone, attualmente in capo a Reti Televisive Italiane, la controllata romana di Mediaset. Secondo indiscrezioni, il conferimento dovrebbe essere efficace dall'1 dicembre prossimo. Come noto, nella nuova societa' il gruppo italiano sara' affiancato dagli spagnoli di Telefonica, in qualita' di azionista di minoranza con l'11%, ed e' possibile che altri partner(Vivendi e Al Jazeera i piu' accre ditati, ma anche Telecom Italia) possano successivamente avere un ruolo nella tv a pagamento targata Mediaset.
4.FINMECCANICA: A ORSI E SPAGNOLINI 2 ANNI PER FALSE FATTURAZIONI, ASSOLTI DA CORRUZIONE
GIUSEPPE ORSI IN AUTO VERSO IL CARCERE jpeg
Radiocor - Il tribunale di Busto Arsizio ha condannato Giuseppe Orsi e Bruno Spagno lini, ex vertici di Agusta Westland (gruppo Finmeccanica) a due anni di reclusione (con pena sospesa) per l'accusa di false fatturazioni (relativa al 2009 e al 2010), mentre li ha assolti dall'accusa di corruzione internazionale. I due manager erano imputati per corruzione internazionale e false fatturazioni. La procura, con il pm Eugenio Fusco, aveva chiesto per Orsi, ex presidente e ad di Finmeccanica ed ex ad di Agusta Westland, una condanna a sei anni di reclusione e per Spagnolini, successore di Orsi alla guida di Aw, a cinque anni. La sentenza riguarda il processo su una presunta tangente pagata a pubblici ufficiali indiani per far ottenere ad Agusta Westland una commessa da 556 milioni di euro per 12 elicotteri Aw101 nel Paese asiatico.
BRUNO SPAGNOLINI
5.PUBBLICITA': NIELSEN, -11,3% INVESTIMENTI AD AGOSTO, DEBOLE SETTEMBRE
Radiocor - Forte calo degli investimenti pubblicitari ad agosto e anche per settembre i primi segnali confe rmano una debolezza diffusa. E' quanto emerge dall'indagine Nielsen sul mercato pubblicitario. Ad agosto gli investimenti pubblicitari sono, infatti, calati dell'11,3% rispetto allo stesso mese del 2013 (-0,5% a luglio), registrando una riduzione tendenziale del -2,7% per il periodo gennaio-agosto, pari a circa 108,3 milioni in meno sui primi otto mesi dello scorso anno.
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Alberto Dal Sasso, Advertising information services business director di Nielsen sottolinea che 'come anticipato, il mercato ha subito una forte frenata nel mese di agosto. L'andamento negativo riguarda tutti i mezzi, ma si consideri che storicamente agosto e' il mese piu' debole per quel che riguarda la stagionalita' degli investimenti'. Resta il fatto che 'in base ai primi segnali ricevuti, anche il mese di settembre sembra confermare questa tendenza'. Relativamente ai singoli mezzi, la Tv cresce dello 0,9% nel periodo cumulato gennaio-agosto, ma chiude il singolo mese a -18 %.
La stampa conferma il peggioramento di luglio, calando del -10,4% nei primi otto mesi e del -7,7% in agosto. Anche la radio continua a perdere investimenti: per i primi otto mesi dell'anno si registra un decremento del -3,9%, a fronte del -2,6% di luglio. Internet, relativamente al perimetro attualmente monitorato, conferma l'inversione di tendenza avviata a giugno, chiudendo il mese di agosto a +6,8% e il periodo cumulato a +0,9%.