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    PIAZZA AFFARI PECORA NERA: MENTRE TUTTE LE BORSE SONO SUI NUOVI MASSIMI, IL FTSE MIB SCENDE DELL'1,11% - IN FORTE CALO TELECOM (-5,19%) E CAMPARI (-3,79%) DOPO I NUMERI TRIMESTRALI - RIMBALZA PRYSMIAN (+3%) - SPREAD POCO SU A 152 PUNTI


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia

    MARCO PATUANOMARCO PATUANO

    Quest'oggi Piazza Affari si è distinta per essere la pecora nera tra le Borse europee. In un panorama positivo, in cui, grazie anche a una Wall Street nuovamente da record, i listini sono riusciti a portarsi sui massimi degli ultimi sei anni nonostante alcuni dati macroeconomici inferiori alle attese, la Borsa Italia è finita sotto il fuoco delle vendite e ha chiuso il martedì con l'indice Ftse Mib in discesa dell'1,11% a 21.255,99 punti. Nel frattempo, il differenziale di rendimento tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi si è portato a 152 punti, appena più alto dei 151 di ieri.

    CAMPARICAMPARI

    All'interno del Ftse Mib, giornata da dimenticare per Telecom Italia, che ha ceduto il 5,19% nel giorno in cui, prima dell'apertura del mercato, ha alzato il sipario sui numeri del primo trimestre del 2014. La società guidata dall'amministratore delegato Marco Patuano ha realizzato un utile netto di 222 milioni di euro, con una flessione annua del 39% e peggiore delle attese degli analisti, che si aspettavano 337,7 milioni.

    In coda al listino principale anche la Campari (-3,79%), che ha chiuso il primo trimestre con un utile di 20,7 milioni (-47,4% sullo stesso periodo del 2013). Debole anche Autogrill (-2,03%) che nei primi tre mesi dell'anno in corso ha ridotto la perdita a 36,6 milioni di euro dai 40,9 milioni dello stesso periodo del 2013.

    Tra i pochi segni positivi del listino principale, e dopo le forti vendite dei giorni scorsi, rimbalzo di Prysmian (+3%), che tra le altre cose ha beneficiato del consiglio di acquisto ("buy) giunto dagli analisti di Berenberg.

    banco popolarebanco popolare

    A mercato chiuso, hanno annunciato i dati del primo trimestre anche il Banco Popolare (-1,66%), che ha realizzato una perdita di 19 milioni, e Mediaset (-0,91 per cento). La società che fa capo alla famiglia Berlusconi ha annunciato una perdita di 12,5 milioni a fronte dell'utile da 9,3 milioni di un anno prima.

    Per quel che riguarda la pay tv, durante la conference call sulla trimestrale, il direttore finanziario Marco Giordani ha fatto sapere che Mediaset è pronta a supportare come azionista le scelte del management della controllata Mediaset Espana su Digital Plus a patto che siano basate su un piano convincente.

     

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