Francesco Persili per Dagospia
E’ lo juventino di tutti i tempi preferito da Andrea Agnelli. Paolo Montero, oggi allenatore della Sambenedettese, confessa a #CasaSkySPort che la panchina della Juve resta il suo sogno “anche se molto lontano”: “Sono pochi gli ex che ci sono riusciti, ma è chiaro che mi piacerebbe. Andrea lo ricordo con affetto anche se è da un po’ che non ci sentiamo, non mi piace dare fastidio. L’Avvocato? Gianni Agnelli ti chiamava alle 5 di mattina per sapere come stavi, aveva sempre la battuta pronta”.
paolo montero
L’ex difensore della Juve è un fiume in piena. "La maledizione Champions per i bianconeri? Il mio rammarico sono le finale di Coppa campioni perse. La Champions con il Real Madrid soprattutto è quella che brucia di più, insieme a quella contro il Borussia Dortmund. Ci vuole anche fortuna. Nella finale con il Barcellona la Juve ha dominato per mezz’ora ma non ha segnato...”. L’allenatore non c’entra: “A quel livello non hai bisogno di un tecnico che ti dia stimoli. La motivazione non si compra in farmacia. O ce l’hai o non ce l’hai”.
paolo montero
Capitolo difensori. Montero ammette di rivedersi in Chiellini (“E’ mancino come me”): "La sua presenza manca, soprattutto per gli avversari. Sanno che con lui in campo sarà guerra per 90 minuti". Bonucci? "Tra i primi dieci calciatori che fanno passaggi in verticale ci sono 4 difensori, uno di loro è Bonucci". De Ligt? "Un fuoriclasse. Ha tutte le armi per diventare il più forte. Non solo lui, anche Demiral è forte. Possono diventare la coppia centrale del futuro della Juve". Il difensore uruguagio ha giocato contro Maradona (“Il più forte di tutti”), ha provato a fermare l’altro Ronaldo, il Fenomeno e si è allenato con Ibra. Gli manca solo CR7: “Come lo marcherei? È forte fisicamente, veloce, devi farti aiutare dai compagni per non rimanere nell’uno contro uno. Devi giocartela sul fuorigioco e non lo devi far girare”.
paolo montero zidane
Si lavora di reparto, si ragiona in termini di collettivo. La lezione l'ha imparata appena entrato nello spogliatoio Juve. “L’umiltà, il lavoro, lo spirito di gruppo, il noi non l’io”. Bastava guardare Zidane, Del Piero, Ferrara, Peruzzi, Deschamps. “Nella mia epoca c’erano giocatori di livello mondiale". Un legame speciale con Zizou che ha sempre difeso dalle critiche e dalle iniziali contestazioni dei tifosi. "Lui e Del Piero erano i due che ci risolvevano le partite e a noi, in Sudamerica, ci insegnano che il più forte lo devi difendere in tutti i sensi. Zidane è stato uno dei più semplici e umili mai visti, un uomo straordinario”. Montero resta nell'immaginario pallanaro come emblema di furore agonistico, "garra charrua", grinta da guerriero: “Se mi arrabbio quando un un calciatore che alleno viene espulso? Solo se prende il rosso per proteste. Io non sono mai stato ammonito per proteste”. E di quel tifoso che si è tatuato la sua faccia sul petto? “Penso che debba andare dallo psichiatra…”
paolo montero tatuaggio MONTERO paolo montero e il suo tackle assassino a patrick vieira Montero montero