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    PICCOLA RIVINCITA PER CONTE: PERDE ALLE URNE, MA VINCE IN TRIBUNALE – I GIUDICI DI NAPOLI HANNO RIGETTATO LA RICHIESTA DI ISTANZA CAUTELARE DI SOSPENSIONE DEL NUOVO STATUTO M5S E DELL’ELEZIONE DI PEPPINIELLO APPULO COME PRESIDENTE, AVANZATA DAGLI ATTIVISTI RAPPRESENTATI DALL’AVVOCATO BORRÈ – SULLA CARTA LA LEADERSHIP DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO È SALVA. PECCATO CHE NESSUNO LA RICONOSCA: I GRUPPI VANNO PER CONTO LORO, E DOPO IL FLOP ALLE AMMINISTRATIVE, LA POCHETTE CON LE UNGHIE È SEMPRE PIÙ IN DISCUSSIONE…


     
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    Da www.corriere.it

     

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    Il Tribunale di Napoli ha rigettato la richiesta di istanza cautelare di sospensione del nuovo statuto M5S e dell’elezione di Giuseppe Conte come presidente, avanzata da alcuni attivisti nell’ambito del ricorso contro le votazioni degli iscritti del marzo scorso. Lo hanno annunciato fonti dei 5 Stelle: «Abbiamo vinto».

     

    L’ex premier — sotto accusa per il flop delle Amministrative e per le ultime uscite del suo vice Mario Turco — può tirare un sospiro di sollievo almeno su questo fronte: «Il Tribunale di Napoli ha respinto il ricorso in sede cautelare contro lo Statuto e le democratiche scelte dei nostri iscritti sul futuro del M5S — ha scritto Conte su Twitter —. Andiamo avanti, con forza e determinazione per il rilancio del nuovo corso».

    LORENZO BORRE' LORENZO BORRE'

     

    «Il Tribunale di Napoli ha messo fine a un lungo e penoso teatrino, dando ragione al M5S, agli iscritti, e al presidente Conte — ha commentato la vicepresidente vicaria del M5s, Paola Taverna — . Ora si potrà continuare a lavorare con maggiore serenità per rinnovare e ampliare la nostra comunità e crescere tutti insieme».

     

    Il presidente della Camera Roberto Fico ha gioito su Twitter: «Un'ottima notizia per la nostra comunità. Ora andiamo avanti. Continuiamo a lavorare con determinazione e responsabilità, e con un nuovo slancio grazie alla riorganizzazione sui territori».

     

    mario turco giuseppe conte paola taverna mario turco giuseppe conte paola taverna

    Quella del Tribunale di Napoli «è un’ordinanza molto ben motivata e articolata, sicuramente tocca tutti i punti nevralgici del ricorso e dà piene ragioni alle tesi del Movimento — ha commentato all’Adnkronos l’avvocato Francesco Cardarelli, uno dei legali che ha assistito il Movimento e Conte —. Sicuramente è una vittoria di Conte, visto che il ricorso è stato respinto, sia pure in sede cautelare. Colpisce l’articolazione dei ragionamenti. Dalla convocazione dell’assemblea alla non rilevanza del regolamento alla sostanziale democraticità delle regole previste nel nuovo statuto: il Tribunale ci ha dato ragione: il nuovo statuto rispetta le regole di democrazia interna».

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    Il 6 agosto 2021 Conte era stato eletto presidente del Movimento 5 Stelle con 62.242 voti, pari al 93% delle preferenze sulla piattaforma SkyVote. Il 7 febbraio scorso, però, la sua carica e tutte le altre del Movimento, erano state azzerate dal Tribunale di Napoli, dopo una denuncia da parte di alcuni ex attivisti M5S che contestavano alcune incongruenze nel nuovo statuto che ha portato Conte all’elezione di presidente. Il 27 e il 28 marzo una nuova votazione ha confermato Conte presidente del M5S con 55.618 voti, il 94%.

    MARIO TURCO MARIO TURCO

     

    La decisione è stata presa dalla Settima sezione del Tribunale Civile di Napoli, presidente Ferrara, davanti al quale il 7 giugno è stato presentato il ricorso di otto attivisti napoletani.

     

    Era contestato il voto di marzo scorso, così come era stato fatto in precedenza per quello di agosto 2021 congelato da una decisione su reclamo degli attivisti sempre del tribunale civile partenopeo in un procedimento che deve ancora chiudersi.

     

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    Le delibere di marzo che hanno disposto la modifica dello statuto del Movimento rendendo possibile la presidenza di Conte hanno ottenuto oltre il 94% di preferenze, ma erano viziate, secondo gli otto attivisti ricorrenti, sia sotto il punto profilo procedurale sia sotto il profilo sostanziale, dalla violazione dei principi di parità degli associati, con la candidatura di Giuseppe Conte e la eleggibilità esclusiva di pochi negli organi di garanzia. Diciotto le violazioni di carattere sostanziale contestate nel ricorso, tutte rigettate. Rigettato dal tribunale anche la contestazione del principio di parità per quanto riguarda le candidature e, quindi, le nomine nei nuovi organismi statutari.

     

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    «Sono felice per l'esito della sentenza di oggi perché sgombra il campo dai dubbi e toglie ogni alibi o zavorra alla ripartenza del Movimento 5 Stelle — ha scritto su Facebook la sottosegretaria all'Istruzione e senatrice M5S Barbara Floridia —. Sono prima di tutto un'attivista e non ho mai compreso quale fosse l'obiettivo di creare problemi, cavilli e ostacoli al Movimento proprio quando è più necessario difendere e proteggere quello che resta il più importante progetto politico degli ultimi 20 anni. Giuseppe Conte è il nostro capo politico. Punto.

     

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    Oggi sono ancora più contenta perché ieri Conte ha finalmente dato vita alla fase operativa del Movimento per la riorganizzazione territoriale. Ne avevamo davvero bisogno, altrimenti rischiavamo di disperdere il grande lavoro fatto». «Dal Tribunale di Napoli è arrivata la notizia che tutto il #M5S aspettava. La storia del ricorso è ormai alle spalle. Ora possiamo guardare avanti con Giuseppe Conte sulle priorità degli italiani: lavoro, sostegni a imprese e famiglie, giustizia sociale. Avanti a testa alta!», ha commentato il deputato Stefano Buffagni su Twitter.

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