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    PICCONARE GENTILONI: IL PIANO DI RENZI PER VOTARE A OTTOBRE - ''NON SI PUÒ ANDARE AVANTI COSÌ PER UN ANNO'': DOPO I FLOP DELLA LEGGE SICUREZZA E L'EMENDAMENTO SUI CALL CENTER, MATTEUCCIO SI MUOVE PER FAR FUORI IL 'SUO' GOVERNO, PRIMA DELLA MANOVRA D'AUTUNNO - DOMANI L'ASSEMBLEA PD: MENO GIGLIO MAGICO, CONFERMA DI ORFINI. CHI SALE E CHI SCENDE


     
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    1. RENZI E L' AFFONDO SUL GOVERNO: NON SI VA AVANTI COSÌ UN ANNO

    Maria Teresa Meli per il ''Corriere della Sera''

     

     

    «Non è pensabile andare avanti un altro anno così»: è questa la considerazione che Matteo Renzi ha fatto con i fedelissimi dopo quello che lui considera l' ennesimo «errore» compiuto dalla maggioranza e dal governo sull' emendamento che riguarda il telemarketing. Per il segretario la misura è già colma. L' altro ieri, la legge sulla legittima difesa, che secondo lui ha sortito solo l' effetto di «far incavolare tutti».

    RENZI MARTINA GENTILONI LINGOTTO RENZI MARTINA GENTILONI LINGOTTO

     

    Ieri, invece, l' emendamento contenuto nel disegno di legge sulla concorrenza che elimina il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali. «Un' altra norma - si è lamentato - che fa incavolare la gente». Perciò, visto che quel disegno di legge deve ora approdare a Montecitorio, ha chiamato il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato e gli ha detto di correre ai ripari: «Quell' emendamento è un errore, lo hanno voluto i Cinque stelle, che però poi si sono sfilati e adesso, se lo teniamo, lo mettono in carico a noi».

     

    Nel giro di un paio di giorni due episodi del genere hanno dato da pensare a Matteo Renzi: «Ragazzi - ha detto ai suoi il segretario dopo aver smaltito una nuova arrabbiatura - ma come vengono gestite le cose? Non si può continuare, un anno così confuso non lo reggiamo».

     

    renzi orfini e gentilonia118dbb52b1 (1) renzi orfini e gentilonia118dbb52b1 (1)

    È preoccupato l' ex premier, perché teme che certi «errori» possano influire negativamente sul Pd, dato ormai in aumento in tutti sondaggi. Il segretario non vuole pronunciare esplicitamente le fatidiche parole «elezioni anticipate», però ritiene che così non si possa andare avanti e dice: «Non sappiamo quando si andrà a votare, ma comunque dobbiamo farci trovare pronti».

     

    compleanno di nunzia de girolamo con mariarosaria rossi 8 compleanno di nunzia de girolamo con mariarosaria rossi 8

    E comunque è aria di voto anticipato quella che si respira al Nazareno e dintorni. Un viceministro renziano la spiega così: «Adesso Matteo deve andare deciso per fare la legge elettorale, dicendo che bisogna mettere il Paese in sicurezza, dandogli un sistema elettorale che garantisca la formazione di un governo. Su questo fronte privilegeremo la soluzione che ottiene più facilmente una maggioranza. Se dopo questo tentativo non si riesce a fare una legge elettorale, bisognerà optare per un decreto che renda omogenei gli attuali sistemi della Camera e del Senato. E poi a ottobre si va a votare, anche se non sarà materialmente lui a staccare la spina al governo».

     

    Il voto in ottobre, però, comporta un problema, perché slitterebbe la legge di Stabilità.

    Ma anche per questo una soluzione ci sarebbe: «Si potrebbe fare dopo le elezioni, come in Germania, del resto nel 2016 la legge di Stabilità è stata fatta in un solo mese».

    Ma il Pd con chi potrebbe riuscire a varare una legge elettorale? Il Movimento Cinque Stelle, che rappresenta l' avversario numero uno di Renzi, viene giudicato «inaffidabile».

     

    E Forza Italia? Da quelle parti forse qualcosa potrebbe cambiare, come spiegava l' altro giorno a un gruppetto di deputati democrat Nunzia Di Girolamo: «Renzi non ci darà mai il premio di coalizione, ma alla fine per noi potrebbe essere conveniente fare la legge con lui, del resto pure in Forza Italia si sta cominciando a pensare che trascinare questa legislatura per le lunghe non abbia senso e che anzi sia controproducente».

     

    Dunque, qualcosa sembrerebbe muoversi, anche se Renzi evita di parlare pubblicamente di elezioni anticipate. Ma, come ha ripetuto ieri ai collaboratori, «un altro anno così non lo sopportiamo noi e non lo regge nemmeno il Paese, quindi...».

     

    renzi emiliano orfini renzi emiliano orfini

     

    2. CAMBIA LA SQUADRA PD: MENO GIGLIO MAGICO

    Monica Rubino per 'la Repubblica'

     

    Il Pd riparte da Matteo Renzi e domani l' Assemblea nazionale, convocata a Roma all' hotel Marriott, proclamerà l' ex premier nuovamente segretario e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina suo vice. Si sceglieranno anche il presidente e la direzione del partito. E verranno messi sul tappeto i temi da tenere in agenda fino alle prossime elezioni.

     

    Sulla base dei risultati ufficiali delle primarie del 30 aprile, inoltre, si insedierà l' Assemblea nazionale, composta da 1000 delegati, più 21 segretari regionali, 100 parlamentari e 70 membri di diritto (fra ex segretari ed esponenti di governo). Il 69,2% preso domenica scorsa "consegna" a Renzi 700 delegati, 212 ad Andrea Orlando (arrivato secondo con il 20%) e 88 a Michele Emiliano (10,8%).

     

    matteo richetti matteo richetti

    Per la presidenza finora in nomi in gara erano quelli dell' attuale presidente Matteo Orfini e di Anna Finocchiaro. Ma nelle ultime ore le quotazioni della ministra dei Rapporti con il Parlamento sono calate. Più di un renziano scommette sulla riconferma di Orfini. Anche se non viene del tutto esclusa l' indicazione a sorpresa di un nome autorevole. «Non sarebbe male un grande padre nobile come Walter Veltroni», dice scherzando Matteo Richetti, portavoce della mozione del neosegretario.

     

    Quanto all' organigramma del partito, per ora Renzi non è al lavoro sulla chiusura della segreteria. L' argomento verrà ripreso a metà settimana, prima c' è l' incontro di lunedì a Milano con l' ex presidente Usa Barack Obama. I nomi per il momento più verosimili sono Andrea Rossi, braccio destro del governatore emiliano Stefano Bonaccini, all' organizzazione e Richetti al coordinamento politico. Quest' ultimo, assieme a Martina, rappresenta il volto del Pd risorto dalle primarie.

     

    Due facce nuove che, messe in posizioni chiave del partito, rompono anche la narrazione del "giglio magico". Una scelta politica all' insegna dell' inclusione che punta a dare maggiore solidità della segreteria, per recuperare il terreno perduto sul M5S. Come conferma anche l' ultima iniziativa lanciata ieri sera in rete da Renzi che, dopo la piattaforma online "Bob", propone su Facebook una consultazione online in vista dell' Assemblea: «Domenica tracceremo le linee guida del lavoro dei prossimi mesi. Mandatemi idee per il nuovo corso del partito, vi leggo volentieri ».

     

    RENZI BONACCINI RENZI BONACCINI

    Certo è che da domani le proposte del Pd e quelle per il Paese saranno praticamente sovrapposte. Il tema portante su cui si punterà anche alle prossime politiche resta l' Europa, da cambiare per favorire la crescita. Subito dopo il lavoro, con proposte d' attacco come lo sgravio per le aziende di tre anni di contribuzione per l' assunzione dei giovani. L' ultimo, ma non meno delicato, compito dell' Assemblea sarà quello di eleggere anche la nuova direzione composta da 120 membri (altri 20 saranno indicati direttamente da Renzi più un certo numero di diritto). Anche in questo caso la maggioranza a favore del segretario sarà netta: 84 (più 20 per l' appunto) delegati per l' ex premier, 24 per il ministro, 12 per il governatore.

     

     

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