Mario Giordano per “la Verità”
Fuga per la sconfitta. Non so se è vero, come dicono in molti, che le elezioni siciliane ci diranno come sarà il Pd del futuro. Sicuramente ci dicono molto su com' è il Pd del presente: un partito di gente che scappa. E guardarli mentre se la danno a gambe è uno spettacolo impagabile.
OBAMA E RENZI
Domenica si vota? Davvero? Che disdetta: io non ci sono, io neppure, e tu? Io neanche, io ho un impegno in Papuasia, io ho la zia con l' unghia incarnita, io avevo promesso di andare a giocare a canasta con mia suocera, o poffarbacco, che dispiacere non essere lì a battersi fino all' ultima scheda. Non è che temiamo la sconfitta, eh: è proprio che non possiamo. E ci dispiace molto che il nostro candidato alla Regione, Fabrizio Micari, debba concludere la campagna elettorale solo come un pinguino all' Equatore. Ma che ci volete fare? Ci eravamo proprio dimenticati che, di tanto in tanto, esistono ancora le elezioni. Va beh, voi procedete pure, non fate complimenti: magari ci risentiamo lunedì al telefono, che ne dite? Così commentiamo insieme l' esito del voto. O meglio, l' esito del vuoto.
Boschi a Tokio con ministra Pari opportunità
L' ultima in ordine di tempo a marcar visita è sua altezza Maria Elena Boschi, la quale ha scelto il Giappone, non trovando evidentemente altro luogo più lontano dalla Sicilia. E già è stata una scelta all' insegna della sua consueta moderazione, si capisce: poteva andare nelle isole Samoa, per esempio, oppure poteva scegliere Bora Bora, Tonga o Tuvalu. Invece niente: per restare vicino al candidato del centrosinistra alla Regione Sicilia s' è limitata ad andare dietro l' angolo, in Giappone. Dove, per altro, le è stato riservato niente meno che un «keynote speech» alla World Assembly for Woman in corso nella capitale nipponica.
LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI
Volete mettere un keynote speech a Tokyo con un comizio a Trapani o a Cefalù? È decisamente più chic. E chissà che, fra un shushi e un ideogramma, sua Principessa Etruria non riesca a trovare pure l' ultimo samurai disposto a difenderla sulle banche Renzi dal canto suo non ha potuto fare a meno di andare a Chicago. C' era Obama che chiamava e, si sa, quando Obama chiama lui non riesce a resistere. Deve correre. Deve scappare. Perciò il suo treno, che ha percorso tutta l' Italia in lungo e in largo, appena è arrivato alle porte della Sicilia, s' è arrestato. «Scusate mi chiama Obama». Stop. Fine della corsa. Dev' essere un destino che i treni in Sicilia non funzionino, nemmeno quelli elettorali.
Infatti l' ex segretario del Pd è sceso dalla carrozza, ha salutato tutti, ciaone alle elezioni, ed è volato negli States, dove si è seduto accanto a Caroline Kennedy, che in ogni caso è assai più gradevole di Leoluca Orlando. Kennedy, Obama e Renzi (sentite come suona bene?) hanno parlato per mezz' ora (mezz' ora!) di «come coinvolgere i giovani nella politica», come recitano le veline ufficiali. E deve essere stato affascinante parlare di come coinvolgere i giovani nella politica a Chicago, mentre in Sicilia i giovani coinvolti nella politica si domandavano: ma questo che ci vuole coinvolgere, per dire, dove minchia è?
crocetta renzi
Per fortuna ci sono gli altri ministri Pd, autentici cuor di leone della battaglia elettorale. Erano pronti a partire in sua vece. Purtroppo martedì, come ha riferito Emanuele Lauria su Repubblica, il ministro Luca Lotti, quando era già con un piede sull' aereo, è stato colto da un virus intestinale. Subito dopo doveva partire il ministro Graziano Delrio, ma sfortunatamente anche lui è stato messo ko da una dolorosissima ernia. Hai visto alle volte la sfiga? Pare che gli aerei per Palermo siano mezzi vuoti, nelle ultime ore: appena uno si avvicina al check in e zac, gli prende un malanno. Chi la pertosse canina, chi la varicella infettiva, chi la diarrea del viaggiatore. Insomma: un' ecatombe.
CROCETTA
Potevano forse sfuggire i due fedelissimi di Renzi? Macché. Loro volevano, fortissimamente volevano, andare a far campagna elettorale al posto del segretario, ci crediamo, per la carità: il fatto è che, purtroppo, di fronte ai problemi di salute non c' è nulla da fare. Hanno dovuto cedere. Pare che dalla Sicilia abbiano chiesto di trovare un sostituto, ma niente: nella sede del Pd hanno cominciato tutti a fischiettare, guardare in aria e fare gli scongiuri. Fosse che fosse, il prossimo che prova a partire si becca la mononucleosi?
Del resto c' era da aspettarselo. Già la campagna elettorale del Pd era cominciata con una fuga, seppur coatta, quella del governatore uscente, Rosario Crocetta. Quest' uomo ha gestito così bene la Regione affidatagli che non solo in occasione delle nuove elezioni non l' hanno candidato, ma l' hanno pure nascosto in cantina, pregandolo di non farsi vedere troppo in giro. Se a questo ci si aggiunge che gli altri partiti di governo non hanno dato prova di maggiore coraggio e persino il sicilianissimo Angelino Alfano se l' è data a gambe, e non si è speso nemmeno a casa sua, il quadro è completo: Schettino al confronto è un esempio virtuoso di coraggio.
CROCETTA RENZI ALFANO
E così mentre i Cinque Stelle arano la Sicilia metro per metro, Berlusconi domina la scena da Palermo a Catania, Salvini e Meloni attraversano l' isola un comizio dopo l' altro, per trovare un esponente di spicco della maggioranza bisogna rivolgersi a Chi l' ha visto. Il che la dice lunga su come questi ultimi hanno gestito la Sicilia e l' Italia negli ultimi anni: non hanno fatto altro che raccontare palle. Ora dimostrano che nemmeno ce le hanno.