Alessandro Ferrucci per il Fatto Quotidiano
pieraccioni
Il Ciclone non è solo uno dei suoi film più celebri; il Ciclone è lo stesso Leonardo Pieraccioni quando parla: un profluvio ininterrotto, una battuta, un aneddoto, una battuta dentro a un aneddoto.
Ieri. Oggi. Di nuovo ieri. Con una Stella Polare a segnare il suo cammino: la leggerezza, "a quella non rinuncio, anche se tutte le mie donne alla fine del rapporto mi accusano sempre della stessa colpa: la superficialità". A giugno inizierà a girare il suo nuovo film ("ma non so ancora quando andrà in sala"), mentre il prossimo 13 aprile porterà a New York lo show pensato e recitato con i suoi amici di sempre: Giorgio Panariello e Carlo Conti.
CARLO CONTI E LEONARDO PIERACCIONI
Nel trio manca Ceccherini che al "Fatto" ha raccontato: "Con Panariello, Conti e Pieraccioni abbiamo frustato Renzi con l' ortica e quando era bambino" Purtroppo non è vero; ma nel caso, più delle frustate d' ortica, gli avremmo dedicato una bella "Masa".
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Traduzione di Masa.
Afferrare la testa del (mal)capitato, stringerla tra avambraccio e fianco, quindi con l' altra mano sfregare le nocche sul cuoio capelluto.
Gesto d' amicizia.
Un classico dei miei tempi, oggi sarebbe catalogato sotto la voce "bullismo", mentre ogni tanto c' era un pizzico d' affetto.
Anche Conti è esperto di Masa?
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Carlo? Mai. Lui non è proprio in grado, già da piccolo ha sempre mostrato una conformazione morale vicina a quella di un prete di provincia, tutto buono e dolce. Comprensivo. Distensivo.
Mica come voi altri.
Il vero Lucignolo del gruppo sono io, mentre il Conti mi ha sempre smontato.
Ingrato.
Ora che ci penso Carlo e il Ceccherini sono della stessa pasta, ma con soluzioni differenti.
(…)
La chiamano mai "maestro"?
Al massimo sono un supplente di periferia (Ci pensa) però non mi dispiacerebbe offrire l' idea di essere un 'maestro di leggerezza'.
Anche nei rapporti affettivi?
Come le dicevo, con le donne il refrain è sempre lo stesso: 'Sei un superficiale!'.
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La sua replica?
La troverà nel mio prossimo film, nel quale narrerò le peripezie di un cinquantenne.
Lei ha spesso offerto la "guancia" al gossip.
Mi ponga la domanda diretta.
Quale?
La stessa da bar, quella che mi pongono da anni gli amici: 'Quante vengono con te solo perché ti chiami Pieraccioni?'.
Risposta?
Il novantaquattro per cento di quelle con cui sono stato, poi mi auguro che il passaggio dal cognome al nome sia breve.
Percentuale alta.
Alta e verificata: in Francia, Inghilterra o Stati Uniti la fatica con le donne è decisamente maggiore, lì la mia brochure non è ancora arrivata. Una volta ho sentito Vasco rispondere così a una domanda simile: 'Io sono Vasco'.
E lei è Pieraccioni.
Ecco, da un po' ho maturato la medesima soluzione, e questo presunto vantaggio non arriva da una vincita al Totocalcio
pieraccioni cucinotta
(…)
Un altro mito infranto è quello di Roberto Benigni.
Perché infranto? Una sera mi è sembrato più che altro un' entità astratta: entro in un ristorante di Roma, il ristoratore mi riconosce, e mi accompagna in una saletta riservata 'perché c' è Benigni'.
Entro e lo trovo solo al tavolo, piegato sul piatto, così gli dico: 'Sembri Greta Garbo'.
Benigni le piace sempre?
Le sue idee non sono mai banali, a parte quelle politiche.
Tempo fa ha rivelato: "Non faccio sesso da tre anni"
Realtà con difetto: non erano tre anni ma tre anni e sei mesi.
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Asceta.
Quando l' ho raccontato neanche ci avevo riflettuto, il clamore successivo ha dato il peso all' affermazione. Per me era normale.
Quasi fisiologico.
Sì, finita la storia con Laura Torrisi, ho cercato il tempo giusto per metabolizzare il distacco, per comprendere i motivi del fallimento.
Gli amici lo sapevano?
Mi derubricavano a 'depresso', mentre stavo benissimo.Pensavo al sesso come un momento ridicolo, o quantomeno sopravvalutato.
Insomma, a giugno girerà un film su un cinquantenne (Si ferma dal profluvio di parole)
Sa che questi 53 anni sono passati come il tempo di uno starnuto?
Tic, tac.
Secondo Mark Twain i giorni importanti della vita sono due, io sposo la linea di Ennio Flaiano e li aumento a cinque o sei
Panariello Conti Pieraccioni
E tutto il resto? Il resto fa volume.
(Francesco Guccini canta in "Eskimo": "Io come sempre faccio quel che posso, domani ci penserò semmai").
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