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    PIL SUPERFLUI - NEGLI USA IL CROLLO È DEL 33% SU BASE ANNUALE, UN DATO CHE NON SI VEDEVA DALLA FINE DELLA GUERRA - IN GERMANIA IL CALO È STATO PIÙ CONTENUTO MA SEMPRE DI PORTATA STORICA: -11,7%, AZZERATI 10 ANNI DI CRESCITA - VA MENO PEGGIO IN GIAPPONE: È UN PAESE ORMAI TALMENTE INSULARE CHE LA CRISI GLOBALE PESA SOLO PER IL 4,5%: CHI MEGLIO HA GESTITO IL VIRUS, MEGLIO VA NEI CONTI


     
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    1. IL PIL AMERICANO REGISTRA LA CONTRAZIONE PEGGIORE DAL 1947

    Marco Valsania per ''Il Sole 24 Ore''

     

     

    La gravità della recessione americana scatenata dalla pandemia è stata fotografata dal Prodotto interno lordo: nel secondo trimestre, tra frane nei consumi e negli investimenti, il Pil si è contratto al passo del 32,9% su base annuale. Un record almeno dalla Seconda Guerra Mondiale e un multiplo dei precedenti massimi negativi, il 10% nel 1958, l' 8% nel 1980 e l' 8,4% nel quarto trimestre 2008, durante la crisi finanziaria. Considerando l' andamento, invece che proiettato sul prossimo anno, rispetto ai precedenti tre mesi o allo stesso periodo del 2019, la contrazione è stata del 9,5%, a sua volta inedita dal 1947 e probabilmente dalla Grande Depressione.

     

    donald trump donald trump

    La crisi non è alle spalle. Sono previsti parziali recuperi nel terzo trimestre, con Citigroup che attende un +27% annualizzato. Ma la recrudescenza del coronavirus nel Paese mette in dubbio ogni facile ottimismo sulla riapertura dell' economia.

    Il chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha lanciato allarmi sulle pesanti incognite che persistono. E a immediata riprova il governo, accanto al Pil del secondo trimestre, ha riportato nuove indicazioni di stallo: 1,43 milioni di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, il diciannovesimo dato superiore al milione e il secondo consecutivo in peggioramento.

     

    Sul trauma economico si sono innestate nuove escalation dello scontro politico. Donald Trump, tra sondaggi che lo vedono staccato di oltre dieci punti dalla sfidante democratico Joe Biden, ha sollevato per la prima volta in un tweet la drammatica prospettiva d' un rinvio delle elezioni presidenziali di novembre. Ha citato, senza prove, lo spettro di truffe per il crescente ricorso a schede via posta e la necessità di assicurare un voto «in modo appropriato e sicuro».

    Le urne del 2020, ha incalzato, saranno "le più fraudolente nella storia, un imbarazzo per gli Usa".

     

    Trump non ha l' autorità per rinviare le elezioni, prerogativa semmai del Congresso. La data è immutata dal 1845 e stabilita con legge federale, che richiede interventi legislativi per essere modificata. E ogni spostamento sarebbe minimo: la Costituzione stessa stabilisce che un nuovo Congresso debba insediarsi il 3 gennaio e che il mandato del neo-Presidente cominci il 20 gennaio. Anche numerosi leader repubblicani hanno ripudiato il tweet della Casa Bianca, che ha tuttavia aggravato il timore di caos, compreso il rischio che Trump non accetti sconfitte alle urne.

     

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    La paura di debacle istituzionali ha innervosito mercati finanziari già preoccupati per il destino dell' economia. Il Pil ha evidenziato la profondità del trauma lasciato in eredità dal secondo trimestre, caratterizzato da generali "lockdown" per cercare di controllare le impennate delle infezioni. I consumi, il 70% del Pil, sono caduti del 34,6%, gli investimenti aziendali del 27% e crolli hanno sofferto esportazioni e importazioni.

     

    Ulteriori sfide sono alle porte: aziende iconiche, da Boeing alle compagine aeree, da Microsoft alle banche, hanno deciso di recente continui tagli occupazionali. In luglio è nuovamente scivolata la fiducia dei consumatori e indicatori elaborati da JP Morgan e Facteus hanno evidenziato battute d' arresto negli acquisti con carte di credito come nella clientela dei ristoranti. L' Ufficio federale del censimento ha rilevato che il 51,1% delle famiglie risente oggi di riduzioni nel reddito da lavoro. In gioco restano, inoltre, l' efficacia di nuovi aiuti anti-crisi. Se la Fed resta impegnata a sostenere l' economia, nuovi piani pubblici sono ostaggio di impasse tra Congresso e Casa Bianca.

     

    Mentre la pandemia avanza, con oltre mille vittime e decine di migliaia di casi al giorno. Tra gli scomparsi ieri Herman Cain, imprenditore ed ex candidato presidenziale.

     

     

    2. ANCHE PER L'ECONOMIA TEDESCA ARRIVA UN CROLLO STORICO

    Roberta Miraglia per ''Il Sole 24 Ore''

    Dennis Muilenburg CEO BOEING Dennis Muilenburg CEO BOEING

     

    Gli economisti tedeschi hanno già iscritto ieri, 30 luglio 2020, tra i momenti «storici». È il giorno in cui Destatis, l' ufficio di statistica, ha reso noto il dato più atteso di sempre, il Pil del secondo trimestre, colpito in pieno dalla crisi del coronavirus: meno 10,1 per cento. Rispetto al periodo aprile-giugno 2019, il calo è stato dell' 11,7 per cento. La contrazione a doppia cifra, che segue il -2% dei primi tre mesi, è il dato più drammatico registrato da quando sono cominciate le misurazioni, nel 1970, e spazza via dieci anni di crescita ininterrotta.

     

    La crisi causata dal virus arrivato dalla Cina, che ha innescato una pandemia senza risparmiare alcun Paese, ha provocato alla prima economia europea un danno maggiore della crisi finanziaria del 2008-2009 (-7 per cento). Si tratta di un dato preliminare, a rischio di revisione più del solito per via della notevole incertezza che questi tempi eccezionali conferiscono alle rilevazioni.

     

    «Nella mia vita professionale di economista non avrei mai creduto di dover scrivere questo: il Pil tedesco si è contratto di un incredibile 10,1% ed è pure meglio di quanto temessimo, grazie probabilmente a "buoni" dati sulle vendite al dettaglio» ha scritto Andreas Rees, capo economista per la Germania di UniCredit Macro Research. Il colpo era atteso per la somma di crollo della domanda, estera e interna, e degli investimenti ai quali si è aggiunta la cancellazione di fiere ed eventi, la chiusura delle attività commerciali e il fermo degli altri servizi.

     

    Merkel Olaf Scholz Merkel Olaf Scholz

    Soltanto l' aumento della spesa pubblica e i programmi federali di finanziamento del Kurzarbeit (riduzione delle ore lavorate) hanno impedito che il tasso di disoccupazione toccasse record pre-riunificazione. Sempre ieri Destatis ha diffuso i dati sull' occupazione che a giugno è calata dello 0,1% mentre rispetto a un anno fa il numero di persone occupate è sceso dell' 1,3 per cento. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,5% a giugno, con un aumento di senza lavoro, rispetto all' anno precedente, di 653mila unità (+49,2 per cento). A luglio però si è verificato un mini rimbalzo: il numero di disoccupati è diminuito di 18mila unità rispetto al mese precedente.

     

    Archiviato il disastro, sempre che non ci sia una seconda grave ondata di contagi, quale sarà l' intensità della ripresa? I massicci pacchetti di stimoli del Governo federale, per 130 miliardi di euro, che vedono la riduzione temporanea dell' Iva, finanziamenti e aiuti a fondo perduto alle imprese dei settori più colpiti nonché investimenti pluriennali in ambiente e infrastrutture, daranno certamente impulso all' economia nella seconda metà dell' anno ma non potranno durare per sempre.

     

    La crisi sanitaria ha accelerato dolorosi processi di trasformazione come quello in atto nell' industria automobilistica: secondo un sondaggio dell' istituto Ifo, un' impresa su cinque ritiene che la propria esistenza sia messa a rischio dalla crisi del coronavirus e nell' automotive si temono ingenti ripercussioni occupazionali. Il sindacato IGMetall vede 300mila posti a rischio e non solo nelle grandi aziende produttrici ma anche nella filiera dei medi e piccoli fornitori e delle aziende di macchine utensili. Nel cono d' ombra ci sono poi importanti settori quali il turismo e l' aviazione.

     

    Nonostante tutto, si intravedono segnali positivi. I consumi privati, stima Andreas Rees, potrebbero aver tenuto meglio di investimenti ed export. Lo si evince dai dati delle vendite al dettaglio (escluse le automobili) che ad aprile e maggio sono scese solo dell' 1,7% rispetto al trimestre precedente e a maggio sono tornate a livelli pre crisi. Se il mercato del lavoro si stabilizzerà, i consumatori potrebbero andare al salvataggio dell' economia, grazie al generoso sconto sull' Iva partito a luglio.

    Olaf Scholz e Merkel Olaf Scholz e Merkel

     

    La ripresa non sarà a V ma potrebbe portare un +8% al Pil del terzo trimestre e +5% nel quarto. L' andamento effettivo dell' economia dipenderà, tuttavia, dalla circolazione del virus, non solo in Germania dove è difficile si torni a situazioni da lockdown, ma soprattutto negli Stati Uniti dove l' epidemia non è sotto controllo.

     

     

    3. TOKYO IN ALLARME, ECONOMIA IN CALO DEL 4,5%

    Da ''Il Sole 24 Ore''

     

    Per il Governo di Tokyo, la pandemia da Covid-19 costerà all' economia giapponese una contrazione del 4,5%, la più grave dal 1994. L' Esecutivo ha diffuso ieri le proprie stime, aggiungendo che la flessione potrebbe arrivare al 5%, se in autunno il virus tornasse a circolare nelle principali economie del mondo. Lo scenario del Governo è in linea con quello offerto dalla Banca centrale, che prevede una flessione compresa tra il 4,5 e il 5,7%. A giugno, l' Fmi aveva stimato un calo del Pil del 5,7%.

     

    Un altro report diffuso ieri, registra segnali positivi in arrivo dal commercio al dettaglio: le vendite hanno messo in fila il quarto mese di contrazione consecutiva a giugno, ma il calo (-1,2%) è stato meno forte del previsto.

     

    shinzo abe con la mascherina 1 shinzo abe con la mascherina 1

    Il Governo ha già varato piani di sostegno da 2.200 miliardi di dollari e ha allo studio nuovi interventi. Mentre si fanno i conti con l' impatto della crisi e si preparano le contromisure, i contagi hanno però rialzato la testa.Ieri si sono registrati 1.266 nuovi casi, dopo i 1.242 di mercoledì, quando per la prima volta è stata superata quota mille. Nel distretto della capitale, i casi sono stati 367, anche per effetto dell' incremento dei tamponi eseguiti (5.800, un record). Le persone colpite sono in gran parte appartenenti alle fasce di età più giovani e quelle con sintomi gravi sono poche. Per questo, il capo di Gabinetto del Governo giapponese, Yoshide Suga, ritiene non ci siano i presupposti per dichiarare una nuova emergenza sanitaria.

     

    Più preoccupata la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, che ha invece sollecitato bar, ristoranti e karaoke a ridurre gli orari di attività dei propri locali nelle ore serali, dal 3 agosto fino alla fine del mese. Agli esercizi che si adegueranno, il governo metropolitano offre un contributo di 1.900 dollari. «Stiamo affrontando una situazione estremamente critica e siamo a un soffio da un' esplosione letale dei contagi. Dobbiamo mettere un freno», ha spiegato Koike.

     

    Sotto osservazione, in particolare, il quartiere a luci rosse di Kabukicho, centro dei principali focolai a partire dal termine dello stato di emergenza a fine maggio.

    La ripresa dei contagi rischia di compromettere la campagna lanciata il 22 luglio dal premier Shinzo Abe per sostenere il turismo nazionale. Iniziativa criticata dall' Organizzaione mondiale della sanità: «Il virus si diffonde quando le persone si spostano. Questo è chiaramente un errore. I reparti di terapia intensiva si riempiranno in fretta», ha affermato Norio Sugaya, del panel dell' Oms.

     

    shinzo abe shinzo abe

    Controllata nella fase iniziale, con l' imposizione di misure d' emergenza a livello nazionale, la pandemia ha ricominciato a manifestarsi a metà giugno, con focolai che nelle ultime settimane sono scoppiati in altre aree urbane, oltre a quella di Tokyo. Su scala nazionale, i contagi sono circa 35mila, con 1.019 morti accertate.

    Dati che fanno ancora del Giappone una storia di successo nel contenimento del virus.

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