Riceviamo e pubblichiamo:
pino corrias
Caro Dago, solo per rassicurare il grande Mughini (mio amico) che non scrivo articoli “contro quelli che mi stanno antipatici”, sarebbe un uso improprio del giornalismo, un modo di perseguire un fine privato con inchiostro pubblico. Scrivo – sto scrivendo da tempo per Il Fatto – una serie di “Ritratti” (gli ultimi tre: Irene Pivetti, Attilio Fontana, Pier Ferdinando Casini) di persone pubbliche che agiscono in pubblico e che per questo suscitano un interesse pubblico. Provando a estrarre dalle loro storie una piccola luce sulla nostra.
Pino Corrias
mughini
LA VERSIONE DI MUGHINI - “E’ UN UOMO A MODO CHI CONTINUA A SCRIVERE AVENDO COME DIRETTORE MOLINARI (E COME “PADRONE” LA FIAT), OSSIA MICHELE SERRA, O CHI SALE CON “LE SCARPE ROTTE” SULLE MONTAGNE RAPPRESENTATE DALLE PAGINE DEL “FATTO”, OSSIA “IL PARTIGIANO” GAD LERNER? UNA CONTESA DA RIDERCI SOPRA SE NON FOSSE CHE È DA PIANGERCI SOPRA. TUTTI I GIORNALI HANNO DEI “PADRONI”, QUALE PIÙ E QUALE MENO LIBERALE DEGLI AGNELLI. “REPUBBLICA” DEVE TROVARE UN SUO RUOLO AL TEMPO IN CUI LA DIADE DESTRA/SINISTRA NON HA PIÙ SENSO. VERDELLI SI FACEVA UNA SUA IDEA DI QUESTO RUOLO, MOLINARI SE NE FA UN’ALTRA”