Estratto dell'articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
pino insegno
Pino e Giorgia, due underdog di successo. Ecco: non è soltanto l’amicizia a legare Pino Insegno — attore, doppiatore, conduttore, stando al Fantatv il nuovo uomo più influente della Rai visti i suoi andirivieni con Palazzo Chigi — con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
(...) «Il primo no della mia vita — si legge nel capitolo Io non ho paura — lo devo a Giulio Cesare (...) A otto anni tornai da scuola con un pettegolezzo in tasca (...) “Mamma oggi la maestra ci ha raccontato che Giulio Cesare aveva un solo testicolo”. Mamma mi guardò con una mansuetudine inedita (...) Poi disse in un soffio: “Anche tu”. Fu così che scoprii di avere una menomazione. Avevo una palla. Una sola».
Ma proprio come la presidente del Consiglio, Insegno nella sua biografia non racconta proprio tutto della sua vita. Nessun accenno alla politica, alla sua amicizia con Meloni o alla sua carriera da imprenditore che con la politica ha avuto tanto a che fare. Insegno era uno dei soci (aveva il 50%), per esempio, della Ince srl, società di comunicazione che all’inizio degli anni 2000 ebbe un incarico molto importante da Alitalia, durante la gestione di Giancarlo Cimoli, l’ingegnere voluto da Silvio Berlusconi alla guida della nostra compagnia di bandiera, la cui gestione è passata alla storia per essere stata una delle più disastrose, tanto da accompagnarla al fallimento.
PINO INSEGNO ALITALIA
Bene, come emerse dagli atti depositati al tribunale, e che tanto fecero arrabbiare i sindacati, la società di Insegno aveva avuto una consulenza importantissima dall’azienda (tanto da vantare un credito da 77mila euro davanti ai giudici) per il restyling della rivista Ulisse, quella che veniva distribuita sugli aerei. Una consulenza, raccontarono le cronache dell’epoca, che Cimoli aveva difeso con i denti davanti a chi lo accusava di sprechi. D’altronde la collaborazione di Insegno con Alitalia era antica: la Premiata ditta, il quartetto comico di cui faceva parte, aveva girato alcuni spot per la compagnia anche anni prima.
pino insegno
La sua società, oltre a curare Ulisse, aveva poi organizzato un maxi evento per i 60 anni della società, al Salone Margherita, Sulle ali di un sogno , che aveva proprio Insegno vestito da capitano in copertina. E proprio Alitalia aveva finanziato il Festival del doppiaggio di cui Insegno era uno dei principali protagonisti.
Tutte cose di cui a Insegno fu chiesto conto in un’intervista a il Giornale da un cronista con i fiocchi, l’attuale direttore del tg1 meloniano Gian Marco Chiocci: «Si parla di una consulenza da un milione di euro…» gli veniva domandato. E Insegno: «E se fosse così, stavo a parlare con te…».
In realtà la vena dell’imprenditore, Insegno, non l’ha persa dopo l’esperienza con Alitalia. Pur non risultando ancora tra gli amministratori, Ince Media, la società che ha fondato con il suo amico Filippo Cellini che ne detiene il 97% della proprietà, è in grande sviluppo.
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Negli scorsi anni ha lavorato a uno spot per il ministero del Turismo e da poco è andato in Rai un documentario su Gabriele D’Annunzio tratto da un libro di Giordano Bruno Guerri. Una sorta di premonizione visto che proprio di D’Annunzio, a cui voleva dedicare un cartone animato, parlò nella sua prima uscita ufficiale il nuovo dg della Rai, Gianpaolo Rossi.
A restare fuori dalla biografia di Insegno è anche la politica. «Fingevo di essere un attivista politico nel triennio del liceo per star simpatico a certe studentesse impegnate nella lotta di classe» scrive nel suo libro.
pino insegno giorgia meloni FICTION IMPOSSIBLE - MEME BY EMILIANO CARLI
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