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    I RUSSI NON AVANZANO, BOMBARDANO - PIOGGIA DI MISSILI SULLE CITTA’ UCRAINE DI MYKOLAIV, DNIPRO, NIKOPOL E KHARKIV - TRA I POLI PIÙ PERICOLOSI RESTA LA CENTRALE ATOMICA DI ZAPORIZHZHIA, OCCUPATA DAI RUSSI IN MARZO, CHE CON I SUOI SEI REATTORI ATTIVI RAPPRESENTA UNA MINACCIA PER L'EUROPA INTERA - GLI UCRAINI DENUNCIANO I COMANDI RUSSI, CHE HANNO PIAZZATO L'ARTIGLIERIA NEL PERIMETRO DELLA CENTRALE E DA QUI SPARANO FACENDOSI SCUDO DEI REATTORI…


     
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    ORE DI BOMBARDAMENTI SU MYKOLAIV, MORTI E FERITI

    (ANSA) - Bombardamenti questo pomeriggio sulla città meridionale di Mykolaiv: ci sono morti e 10 feriti, tra cui un ragazzo: lo rende noto il capo dell'amministrazione statale regionale di Vitaliy Kim, citato da Espreso tv.

     

    Il capo del Consiglio regionale Hanna Zamazeyeva ha scritto su Telegram che dopo questa mattina "oggi pomeriggio i russi hanno nuovamente bombardato Balabanivka e il distretto di Korabelny, si sa che ci sono vittime e feriti". "L'area colpita è molto vasta. Case private e palazzi sono stati colpiti. Ci sono incendi, distruzioni significativi", ha aggiunto il sindaco di Mykolaiv Oleksandr Sienkovych .

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    I RUSSI BOMBARDANO SENZA TREGUA MYKOLAIV E IL SUD

    Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

     

    Le esplosioni fanno tremare vetri, soffitti e pareti ben prima del suono delle sirene. Sono rombi cupi, terrificanti se si ripensa ai crateri e le abitazioni distrutte, con gli intonaci devastati dalle schegge, visti sino a poco fa sin nel cuore della zona urbana. Accadeva ieri alle quattro di mattina a Mykolaiv, la città che a marzo riuscì a fermare l'avanzata russa lungo il Mar Nero, dal Donbass verso Odessa.

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    Ma per i suoi abitanti è la normalità del terrore, avviene di continuo, specie in piena notte. Si resta stesi nel letto, impotenti, a vedere i flash degli scoppi riverberarsi sui muri, nonostante le tende pesanti dell'oscuramento, sperando di non essere colpiti e cercando di intuire dove i missili vanno a cadere.

     

    Anche ieri i bombardamenti russi sono stati pesanti, specie nella regione meridionale attorno a Mykolaiv, ma anche a Dnipro, nelle zone centrali del Paese, dove la cittadina di Nikopol pare sia stata centrata da una sessantina di razzi. Nel nord-est, presso Kharkiv, un proiettile caduto su una stazione dei bus a Toretsk ha ucciso 8 civili e feriti altri 4. Altri 3 sono deceduti nella zona di Bakhmut, nel Donbass conteso.

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    A loro volta le autorità della zona autonoma filorussa di Donetsk accusano l'artiglieria di Kiev di avere ucciso almeno 5 civili. Tra i poli più potenzialmente pericolosi resta la centrale atomica di Zaporizhzhia, occupata dai russi in marzo, che con i suoi sei reattori attivi rappresenta una minaccia per l'Europa intera. Gli ucraini denunciano i comandi russi, che hanno piazzato l'artiglieria nel perimetro della centrale e da qui sparano facendosi scudo dei reattori.

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    Anche alla luce di questo pericoloso episodio di «ricatto atomico» russo si può comprendere l'indignata reazione del governo Zelensky contro il recente rapporto di Amnesty International, che accusa i militari ucraini di avere messo in pericolo la popolazione installando le proprie postazioni in aree residenziali, oltre che tra scuole e ospedali.

     

    Non va infatti trascurato che, specie all'inizio della guerra, gli ucraini misero in atto una vera e propria guerriglia partigiana contro l'invasione. In molti casi Kiev cercò di spingere la popolazione a scappare, ma furono i russi a bloccarla, come ad esempio fu per il bombardamento della stazione ferroviaria di Kramatorsk. I russi hanno invece sempre metodicamente colpito le infrastrutture civili. Sostiene il ministro degli Esteri ucraino Kuleba: «Amnesty è ingiusta, non può mettere sullo stesso piano aggressori e aggrediti che si difendono».

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