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    PIROSO FA LE PULCI ALL’ARTICOLO DI MARCO REVELLI SULLA TRAGEDIA DEI DONAT CATTIN - A PARTE L'INESATTEZZA DI COLLOCARE L'ASSASSINIO DEL GIUDICE MARIO AMATO A NAPOLI (NO: FU UCCISO ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS VICINO CASA, A ROMA), C'È UNA RICOSTRUZIONE SULLA VICENDA COSSIGA-DONAT CATTIN CHE NON TIENE CONTO DI QUANTO RACCONTATO DA COSSIGA NEL SUO LIBRO "ITALIANI SONO SEMPRE GLI ALTRI" – “L'INGENUITÀ PIÙ GRANDE CHE HO COMMESSO È AVER MESSO AL CORRENTE ENRICO BERLINGUER DELLA TRAGEDIA IN CORSO, SOTTOVALUTANDO CHE…”


     
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    LA TRAGEDIA DEI DONAT CATTIN - QUANDO MARCO FU ARRESTATO PERCHÉ MILITANTE DI "PRIMA LINEA" FINÌ ANCHE LA CARRIERA DEL PADRE CARLO, VICE-SEGRETARIO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA -  NEI VERBALI D'INTERROGATORIO DI ROBERTO SANDALO, UN ALTRO MEMBRO DI "PRIMA LINEA", AMICO DEL CUORE DI MARCO, RISULTA CHE CARLO DONAT-CATTIN AVREBBE SAPUTO DELLA SITUAZIONE GIUDIZIARIA DEL FIGLIO DIRETTAMENTE DALL'ALLORA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, FRANCESCO COSSIGA, IN UN INCONTRO RISERVATO...

     

     

    https://m.dagospia.com/la-tragedia-dei-donat-cattin-quando-marco-fu-arrestato-fini-anche-la-carriera-del-padre-carlo-303834

     

     

    Lettera di Antonello Piroso a Dagospia

     

    antonello piroso antonello piroso

    Caro Roberto, nell'articolo di Marco Revelli per La Stampa da voi ripreso -a parte l'inesattezza di collocare l'assassinio del giudice Mario Amato a Napoli (no: fu ucciso alla fermata dell'autobus vicino casa, a Roma)- c'è una ricostruzione sulla vicenda Cossiga-Donat Cattin che non tiene conto di quanto raccontato dallo stesso Cossiga nel suo libro "Italiani sono sempre gli altri".

     

    Riassumo per punti:

    1) Roberto Sandalo, "pentito" di Prima Linea, raccontò di aver incontrato Carlo Donat-Cattin, padre del terrorista Marco, per informarlo del destino del figlio (espatriato in Francia dopo diversi attentati, tra cui quello che era costato la vita al giudice Emilio Alessandrini);

     

    2) il Pci di Enrico Berlinguer dedusse -è sempre Cossiga che parla- che se il figlio era scappato, era perchè era stato avvisato dal padre, a sua volta informato dal presidente del Consiglio, cioè dallo stesso Cossiga, in nome della colleganza democristiana (Donat-Cattin era all'epoca vicesegretario del partito e ministro del lavoro);

     

    marco revelli marco revelli

    3) fu promossa una raccolta di firme per la messa in stato d'accusa di Cossiga, ma il Parlamento rigettò la richiesta del Pci;

     

    4) ma chi aveva davvero messo in circolo la notizia? Cossiga da chi avrebbe saputo che Donat-Cattin junior era uno dei capi di Prima Linea? Dal ministro dell'interno Virginio Rognoni, altro Dc, che lo era andato a trovare con il segretario del partito, Flaminio Piccoli;

     

    5) Rognoni invita Cossiga a dirglielo lui, a Donat-Cattin, della situazione del figlio, perchè "noi non andiamo d'accordo". Ma, aggiunge Cossiga, a me parve una scusa per non trovarsi coinvolto nella rivelazione di segreti di Stato;

     

    6) Cossiga avverte Rognoni: guarda che sei già in fallo, e pure grave, perchè un conto è se tu, ministro, avvisavi solo me, presidente del consiglio; ma per il fatto di averne parlato anche con Piccoli, che è comunque un privato cittadino, hai già commesso un reato;

     

    7) incontrando Cossiga a un successivo vertice per le nomine agli enti previdenziali, sarà Donat-Cattin a chiedere a Cossiga cosa sappia del figlio, e Cossiga gli dice cosa ha appreso delle rivelazioni di Sandalo e di quelle convergenti di Patrizio Peci, catturato dal generale Dalla Chiesa;

    marco donat cattin marco donat cattin

     

    8) quando sta per salire in aereo per andare ai funerali del Maresciallo Tito con il cugino Berlinguer, Cossiga viene avvisato dal capo della polizia Coronas che nei confronti di Donat-Cattin jr, fino a quel momento ancora solo "sospettato", erano stati spiccati mandati di cattura;

     

    9) e qui, commenta Cossiga, "commetto l'ingenuità più grande: metto al corrente Enrico della tragedia in corso, sottovalutando che è pur sempre segretario del Pci", che fa reagire il partito come detto;

     

    roberto sandalo 4 roberto sandalo 4

    10) il bello è che Tonino Tatò, portavoce di Berlinguer, aveva informato Luigi Zanda (sì, proprio lui, ai tempi portavoce di Cossiga) che secondo la segreteria del partito si trattava di una manovra di bassa lega politica. In effetti, il ministro dell'interno-ombra del Pci, Ugo Pecchioli, aveva difeso Cossiga, anche perchè aleggiava il sospetto che Sandalo fosse stato arrestato -non dai carabinieri di Dalla Chiesa- e rimesso in libertà come "agente provocatore", e Giancarlo Pajetta si era distinto con una riflessione che, conclude Cossiga, non ho mai dimenticato: "Io non so cosa Cossiga abbia veramente detto a Donat-Cattin, ma so che ha detto nè più nè meno di quanto avrebbe detto a ciascuno di noi qui dentro se avessimo un figlio nelle stesse condizioni".

    COSSIGA 11 COSSIGA 11

     

    Di tutto questo Cossiga, che intrattenne con me un cordialissimo rapporto, mi parlò in occasione della sua collaborazione televisiva con La7, quando -secondo una vulgata interessata- io sarei stato su una sua personale blacklist per aver individuato una sua fantomatica amante quando lavoravo a Panorama (circostanze entrambe false, ma questa è un'altra storia).

     

     

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    enrico berlinguer enrico berlinguer

     

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