Laura Della Pasqua per “La Verità”
PALESTRE
C'è chi porta i vestiti direttamente a casa, chi riesce a trasformare il tinello della cucina in un micro salone da barbiere o fa piega e colore nel salotto di casa, insegnanti di fitness che trasformano parchi e giardini in palestre, chi apre la piscina a novelli campioni o bisognosi di cure riabilitative, chi offre la prenotazione di una vacanza in Grecia anticipando solo 5 euro.
le mense della caritas
Sono i disperati del Covid, quelli che pur di non finire in fila alla Caritas, dopo aver dato fondo ai propri risparmi, stanno usando l'ingegno. Si muovono borderline, scovando tra le pieghe dei Dpcm, quelle piccole zone d'ombra che consentono di sfuggire ai divieti, di aggirare le restrizioni. Spesso ingaggiando una lotta con i colleghi meno «ingegnosi» che si sentono minacciati da questa concorrenza da sottobosco. Una guerra tra poveri per la sopravvivenza.
Dopo tre settimane di lockdown, nelle zone rosse, la consegna è che o ci si organizza o si muore. Nel commercio, dove si combatte anche contro la concorrenza del Web, i negozi hanno inventato gli acquisti su appuntamento.
i pacchi delle mense della caritas
La Coin, in Veneto, ha lanciato la formula «Prenota il tuo shopping in negozio o programma una videochiamata con personal shopper e la consegna a domicilio è gratuita».
Basta andare sul sito della catena di magazzini, scegliere il punto vendita incluso in un elenco, in cui compaiono le città in zona rossa, e si può prenotare un appuntamento in negozio, con tanto di commesso a disposizione.
Un'altra catena, la Pavin, nota per il casual di lusso, a Padova e a Treviso ha esposto un cartello in cui offre il recapito a casa degli ordini. C'è chi tenta di fare la guerra ad Amazon sul suo stesso terreno, usando Facebook, Instagram o Whatsapp.
coronavirus e parrucchieri 1
Sui social, oltre alle foto e ai prezzi dei vestiti, ci sono i numeri delle commesse, pronte portare a domicilio cioè che interessa. Talvolta l'appuntamento è solo per provare, se l'acquisto non va in porto, no problem. C'è chi è proprietario di negozi che vendono articoli diversi, allora basta mischiare le merci consentite con le altre.
coronavirus e parrucchieri 2
«È la disperazione, migliaia di famiglie sono sul lastrico. In un anno è andato in fumo il 50% degli incassi, con punte del 60% nelle località turistiche» commenta la Confcommercio Veneto.C'è chi per sbarcare il lunario sconfina nell'illecito. Non sono rari i casi di estetisti e parrucchieri, che forniscono le prestazioni a domicilio. Barba e capelli si fanno anche sul divano di casa.
A Torre Annunziata, in provincia di Napoli, un barbiere è stato sorpreso dai carabinieri mentre tagliava i capelli a domicilio a un cliente. Situazioni simili sono diventate quotidiane. Le associazioni di categoria si trovano strette tra coloro che non ce la fanno più e le segnalazioni di quanti si sentono traditi dai colleghi e minacciati da questa forma di concorrenza sleale. I carabinieri, ogni tanto, ne acciuffano qualcuno ma sembra una guerra tra poveri.
controlli sui furbetti del covid
Un altro settore che è corso ai ripari per arginare le perdite, è quello di piscine e palestre. Mai come in questo mese, parchi e giardini pullulano di istruttori di fitness che hanno trasformato le aree verdi delle città in centri sportivi.
controlli in zona rossa
Persino lungo le rive del Tevere a Roma al tramonto, piccoli gruppi in tuta, si scaldano i muscoli seguiti dagli allenatori. Ci sono palestre che hanno attrezzato i piazzali antistanti o i terrazzi per accogliere i soci, approfittando che lo sport all'aperto è consentito.
Sempre nella Capitale un paio di cinquantenni si sono spacciati per atleti pur di poter giocare a padel e a tennis. Sono stati individuati dagli agenti di polizia e sanzionati. Risultavano iscritti alla Federtennis ma non a tornei ufficiali e in questo modo pensavano di poter eludere i divieti.
controlli della polizia
C'è anche un altro escamotage, nemmeno tanto segreto, e ampiamente divulgato sui social dagli stessi operatori, per aggirare i divieti della zona rossa e continuare a frequentare le palestre. Basta fare un giro su Facebook e si scopre che per avere accesso alle strutture, è sufficiente un certificato agonistico rilasciato da un qualsiasi medico sportivo. Spesso questo è indicato dalla stessa palestra e a prezzi calmierati.
Ciò che prima del Covid costava anche 80 euro per gli over 40 ora si ottiene a 25 euro. La normativa Covid prevede che chi fa attività agonistica può continuare ad allenarsi anche in zona rossa. La palestra provvede a iscrivere il «campione» a una gara di «preminente interesse nazionale» come cita il dpcm sulle chiusure.
lezione di fitness in quarantena a siviglia
E se l'interessato a stento riesce a fare la cyclette? Nessuna paura perché nessuno lo costringerà a gareggiare. Per le piscine, oltre allo stesso lasciapassare agonistico, c'è pure un'alternativa. Si può accedere in vasca per finalità terapeutiche o riabilitative. Nei centri termali l'ingresso è consentito per balneoterapia su prescrizione medica. Ci sono infine i tour operator.
Sul Web impazzano le offerte di prenotazioni per le isole greche, anticipando solo 5 euro; il resto da versare senza fretta e in date libere. Tra furbetti e disperati, il Covid ha messo gli uni contro gli altri, in una guerra dove, però, alla fine, nessuno vince.