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    PIÙ CHE UN GIUDICE A VOLTE SERVE UN GRANDE DIO – MATTIA FELTRI: “UN GIUDICE HA SENTENZIATO CHE IL RISARCIMENTO AI FAMILIARI DI TRE DEI VENTIQUATTRO CONDOMINI MORTI NEL TERREMOTO DELL'AQUILA VA DECURTATO DEL TRENTA PER CENTO PER CONCORSO DI COLPA. MI SBALORDISCONO SEMPRE I CALCOLI IN PERCENTILI DI COLPE E CONCORSI: LA BUROCRATIZZAZIONE E LA COMPUTAZIONE DELL'IMMANE SARÀ SENZ'ALTRO INDISPENSABILE, MA MI RIMANE INCONCEPIBILE”


     
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    Mattia Feltri per “La Stampa”

     

    TERREMOTO L'AQUILA TERREMOTO L'AQUILA

    Un giudice ha sentenziato che il risarcimento ai familiari di tre dei ventiquattro condomini morti nel terremoto dell'Aquila (2009) va decurtato del trenta per cento per concorso di colpa. La colpa dei tre è di essere stati così incauti da non fuggire per tempo, e non vorrei aggiungere il mio sdegno allo sdegno ampio e diffuso.

     

    Piuttosto mi sbalordiscono sempre i calcoli in percentili di colpe e concorsi, in un incidente d'auto come in un terremoto: la burocratizzazione e la computazione dell'immane sarà senz'altro indispensabile, ma mi rimane inconcepibile.

     

    TERREMOTO L'AQUILA 2 TERREMOTO L'AQUILA 2

    All'Aquila fui ricevuto da un giornalista del Centro, Giustino Parisse. A Onna salimmo sul cumulo di macerie che era stata casa sua, metà crollata e metà ancora in piedi. Mi indicò, quasi intatta e squadernata, la camera da letto sua e di sua moglie, e mi indicò due punti, all'incirca dove si trovavano le due camere da letto polverizzate. Poi andammo nel piccolo prefabbricato dove abitava.

     

    Mi preparò il caffè, ci sedemmo uno di fronte all'altro e mi raccontò dei suoi figli, un maschio e una femmina. Poche ore prima della scossa finale, la figlia lo aveva implorato: papà, andiamocene da qui. Stai tranquilla, non succede nulla, rispose lui. Poi la raggiunsi in camera - continuò - e lei in lacrime disse che saremmo tutti morti sotto quella casa.

     

    TERREMOTO L'AQUILA TERREMOTO L'AQUILA

    Tutti no, disse Giustino, ci morirono sotto lei e suo fratello che dormivano nella metà collassata. Raccontava e piangeva e io piangevo con lui, e ci sarebbe voluto un grande Dio, altro che un giudice, per discernere in quel pianto la colpa, il senso di colpa, il dolore e l'immenso amore.

    terremoto l'aquila terremoto l'aquila

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