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    AMORE, MI APPARTIENI - PIÙ DI UN ADOLESCENTE SU DUE (IL 52%) IN COPPIA DICHIARA DI AVER SUBÌTO, ALMENO UNA VOLTA, COMPORTAMENTI LESIVI O VIOLENTI, QUALI ESSERE CHIAMATO CON INSISTENZA AL TELEFONO PER SAPERE DOVE CI SI TROVAVA (34%); ESSERE OGGETTO DI UN LINGUAGGIO VIOLENTO, CON GRIDA E INSULTI (29%); ESSERE RICATTATI PER OTTENERE QUALCOSA CHE NON SI VOLEVA FARE (23%); RICEVERE CON INSISTENZA LA RICHIESTA DI FOTO INTIME (20%) - IL 30% DEGLI ADOLESCENTI SOSTIENE CHE LA GELOSIA SIA UN SEGNO DI AMORE...


     
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    DISCUSSIONE TRA ADOLESCENTI DISCUSSIONE TRA ADOLESCENTI

    (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Più di un adolescente su due (il 52%) in coppia dichiara di aver subìto, almeno una volta, comportamenti lesivi o violenti, quali essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove ci si trovava (34%); essere oggetto di un linguaggio violento, con grida e insulti (29%);

     

    essere ricattati per ottenere qualcosa che non si voleva fare (23%); ricevere con insistenza la richiesta di foto intime (20%), essere spaventato da atteggiamenti violenti (schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti, 19%); condividere foto intime con altri senza consenso (15%). In questo caso, è il 47% a dichiarare di avere, almeno una volta, agito questi comportamenti nei confronti del/lla partner. Alla vigilia di San Valentino Save the Children lancia un'indagine inedita sulla violenza di genere in adolescenza realizzata in collaborazione con Ipsos e la campagna social #chiamalaviolenza.

     

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    SAVE THE CHILDREN, 'IL 30% ADOLESCENTI GIUSTIFICANO LA GELOSIA' 

    (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia è un segno di amore. Per il 21% condividere la password dei social e dei dispositivi con il partner è una prova d'amore. Il 17% delle ragazze e dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni pensa possa succedere che in una relazione intima scappi uno schiaffo ogni tanto.

     

    Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio inedito sulla violenza on-life nelle relazioni intime tra adolescenti in Italia, realizzato da Save the Children in collaborazione con Ipsos e pubblicato nel rapporto "Le ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza". Il report contiene inoltre i risultati di un'indagine qualitativa, realizzata da Save the Children grazie alla collaborazione con il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità e con il supporto delle Unità di Servizio Sociale per Minorenni e gli Istituti Penali per Minorenni.

     

    QUASI 69% ADOLESCENTI PENSA RAGAZZE PIÙ PREDISPOSTE A PIANGERE 

    (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Quasi il 69% degli adolescenti pensa che le ragazze siano più predisposte a piangere dei ragazzi, il 64% che siano maggiormente in grado di esprimere le proprie emozioni, il 50% di prendersi cura in modo più attento delle persone. Il 39% degli adolescenti (maschi e femmine) ritiene che le ragazze siano più inclini a sacrificarsi per il bene della relazione, la percentuale sale al 51% proprio tra le ragazze.

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    Sono alcune dei dati dell'indagine inedita di Save The Children sulla violenza di genere in adolescenza realizzata in collaborazione con Ipsos e la campagna social #chiamalaviolenza. Dal report emerge che nel caso in cui si dovesse subire una violenza fisica da parte del/la proprio/a partner la prima persona con cui se ne parlerebbe è la mamma (60% tra chi ne parlerebbe con qualcuno), poi il papà (43%) e le forze dell'ordine (26%).

     

    A seguire gli amici e le amiche, le sorelle e fratelli, il personale scolastico e i numeri di aiuto. Lo stesso ordine di priorità si riscontra quando si chiede a chi ci si rivolgerebbe se si fosse spettatori di un episodio di violenza fisica che vede coinvolta una persona conosciuta aggredita dal/la partner. L'82% degli adolescenti è sicuro che ne parlerebbe con altri, a fronte di un 8% che probabilmente o sicuramente non ne parlerebbe e del restante 8% che si dichiara incerto.

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