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    PIÙ TATUATORI, MENO MURATORI – IL RAPPORTO UNIONCAMERE SUGLI ARTIGIANI: NEGLI ULTIMI ANNI LE ATTIVITÀ LEGATE ALLA PRODUZIONE COME COSTRUTTORI EDILI O AUTOTRASPORTATORI SI SONO DECIMATE. CHIUDONO MECCANICI ED ELETTRICISTI MENTRE CRESCONO SOLO I SERVIZI ALLA PERSONA: ESTETISTE, DOG-SITTER, ESPERTI DI PIERCING E DI TATUAGGI


     
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    Luigi Grassia per “la Stampa”

     

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    Non esistono lavori di serie A e di serie B, e in linea di principio un tatuatore o una professionista del piercing sono due artigiani esattamente quanto lo sono un piccolo imprenditore edile o il proprietario di un camion che fa del trasporto il suo mestiere; tuttavia, per quanto gli esperti di tatuaggi e di piercing siano da lodare per la capacità di inventarsi un' attività, dando magari anche lavoro ad altre persone, anziché starsene con le mani in mano, suscita qualche preoccupazione leggere in un rapporto di Unioncamere e Infocamere (appena diffuso) che diverse attività legate alla produzione, come appunto quelle dei costruttori edili e dei "padroncini" di autoveicoli, in Italia sono declinate negli ultimi 5 anni, mentre sono cresciuti solo i servizi alla persona, come quelli delle estetiste, o addirittura i servizi agli animali (toelettatura, dog-sitting, addestramento) che in teoria appaiono un po' fragili sul mercato del lavoro .

     

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    Nel complesso il settore artigianale in Italia ha risentito della crisi economica generale perdendo fra il 2015 e il 2020 quasi 80 mila lavoratori. Il progresso tecnologico ha introdotto miglioramenti ma ha anche cancellato parecchi mestieri; altri ne sono nati, e va pure rilevato il boom di alcune attività che possono sembrare legate a un' economia pauperistica, benché non lo siano necessariamente: per esempio sono passati da 151 a 754 i negozi in cui si comprano e vendono oggetti usati, anche in nome del riciclo e non solo della necessità di risparmiare.

     

    La categoria definita nello studio come «Altri servizi alla persona», che dal nome suona residuale, ha registrato nel quinquennio un +88,4% (in valori assoluti, 5.382 imprese in più) con il contributo determinante dei succitati tatuatori e addetti al piercing, passati da poco più di 2 mila a oltre 5 mila.

     

    CAMIONISTA CAMIONISTA

    Hanno vissuto un boom anche le aziende che organizzano feste e cerimonie (erano un migliaio nel 2015, adesso sono circa 1.700) e hanno fatto un bel balzo anche le imprese addette alla cura degli animali, da meno di 2 mila a quasi 2.700). Sono considerevolmente aumentate in cinque anni anche le imprese di pulizie (+5.600) e di giardinaggio (+3.200). Il lavoro è aumentato anche per i parrucchieri e gli estetisti (2.344 aziende).

     

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    Passando alla colonna dei segni meno, la crisi dell' edilizia ha portato in Italia nel quinquennio alla chiusura di 18.500 aziende artigianali del settore edile, e la stessa sorte hanno subìto 3.600 attività di piastrellisti e imbianchini e 3.300 di muratori specializzati nella finitura degli edifici.

     

    Brutto segno anche la scomparsa di 12 mila piccole aziende di trasporto, oltre a 4.500 meccanici per autoveicoli che hanno chiuso l' attività e 5.500 elettricisti costretti allo stesso passo.Il rapporto Unioncamere-Infocamere rileva anche una non trascurabile crescita di imprese artigianali fondate e guidate da stranieri.

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