Francesco Specchia per Libero Quotidiano
C' è qualcosa di malinconico, il sentore d' una resa, la dolorosa ricerca di un punto d' appoggio, nel discorso che Beppe Grillo fa nel suo blog.
Sconfessare l' epica del «Vaffa» per scontarsi con l' evocabile realtà di governo dev' esser dura.
E, comunque, è una svolta.
DI MAIO MINISTRI
«Qual è la verità? Sto impazzendo, sto impazzendo, fate veloce a fare un governo perché io sto impazzendo», declama il Fondatore-garante con un affanno shakespeariano, rivolto a Di Maio e al resto della truppa che ha appena approntato la lista dei ministri pentastellati, «il mio Vaffa, forse è finita l' epoca del Vaffa ma comunque ho cercato di capire, di essere curioso, di capire, Dio mio, capire...». Grillo insiste: «C' è "vaffa" e "vaffa", il M5S è nato come movimento di opposizione perché la politica non dava risposte a cittadini.
Poi c' è un altro modo di dire "vaffa", lavorando nelle istituzioni per scalzare, mandando "a quel paese" quei meccanismi che hanno corrotto l' Italia». Dopodiché Grillo si lascia andare a pensieri quasi teneri. In un Paese di analfabeti di ritorno evoca l'«istruzione, la scuola dell' obbligo, io che ho parlato per tutta la vita ho speso 60 mila parole al giorno, per 40 anni, capisco che il senso delle parole, che sono inutili, a volte provocatorie, a volte deformi, a volte violente...».
di maio con ipotetico governo m5s
Non è un caso che la strategia di Di Maio, quella di mettere la grisaglia al Movimento, oggi sia rappresentata dalla lista del governo, più tecnici che con Monti. Oltre ai nomi già usciti spiccano - vado random - agli Affari regionali e rapporti con Parlamento, Riccardo Fraccaro; Pubblica amministrazione, il prof di diritto Giuseppe Conte; Sport l' olimpionico Domenico Fioravanti; Esteri Emanuela Del Re; Giustizia Alfonso Bonafede, avvocato; Difesa Elisabetta Trenta; Sviluppo Economico l' economista Lorenzo Fioramonti; Politiche Agricole Alessandra Pesce, dirigente del Crea; Infrastrutture, il geomorfologo Mauro Coltorti; Lavoro Pasquale Tridico, docente di economia del lavoro; Beni culturali, Alberto Bonisoli, direttore del Napa di Milano; Salute Armando Bartolazzi, dirigente medico; Ambiente Sergio Costa, generale dei carabinieri; Qualità della Vita e lo Sviluppo sostenibile la statistica Filomena Magino; economia Andrea Roventini, professore al Sant' Anna di Pisa; Interno Paola Giannetakis, candidata in Umbria all' uninominale nel collegio Perugia-Trasimeno.
di maio con ipotetico governo m5s
Giannettakis, esperta di cybersecurity, criminologa tosta, è considerata - probabilmente, non a torto - un elemento prezioso nello scacchiere pentastellato. Ma è proprio su di lei che s' accende la nuova polemica. Secondo Il Foglio pare che il futuro ministro abbia firmato, nel 2016 l' appello per un pacato sì al referendum costituzionale di Renzi. Lei, sempre pacatamente, smentisce. Ma lo staff M5S risponde, invece, di esserne al corrente: « I candidati ministri sono patrimonio del Paese e non dei 5 stelle».
di maio con ipotetico governo m5s
Nonostante la doppia versione non pare questione di Stato.
Come fuoco di paglia elettorale è pure la notizia che Salvatore Giuliano, papabile grillino all' Istruzione, vulcanico preside dell' Itis Majorana di Brindisi, uno dei più innovativi d' Italia, abbia affermato a La7, a L' aria che tira, che la riforma renziana della buona scuola «non va abolita, ma migliorata e superata». Naturalmente Renzi ci mette il suo bel carico, affermando: «Giuliano è un nostro amico, consulente della Giannini e della Fedeli. Ci ha aiutato a scrivere la riforma della Buona scuola». Il preside smentisce, ma viene a sua volta smentito da un video. Non ci perderà il sonno. Ogni Salvatore Giuliano ha la sua Portella della Ginestra, ma non sarà certo questa quella dei Cinque Stelle...
ELISABETTA TRENTA DI MAIO PAOLA GIANNETAKIS DI MAIO