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    “35 SEGNALAZIONI DI CRIMINI D'ODIO LEGATI ALL'ORIENTAMENTO SESSUALE IN UN ANNO SONO FORSE UN' EMERGENZA?” – PLATINETTE E LA CROCIATA CONTRO IL DDL ZAN:PERCHÉ INSEGNARE NELLE SCUOLE LE DIFFERENZE DI GENERE? NON È DIDATTICA QUESTA. DICONO CHE SONO UN "OMOFOBO". IO TUTTA QUESTA "FOBIA" NON LA VEDO. I TRANS BALLANO ANCHE IN TV E IN ITALIA GLI OMOSESSUALI SONO PROTETTI. HANNO PIÙ BISOGNO DI LEGGI LE DONNE PIUTTOSTO CHE I GAY" – LE BORDATE CONTRO IL POLITICALLY CORRECT


     
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    Giulia Cazzaniga per "la Verità"

     

    PLATINETTE PLATINETTE

    Quando lo raggiungiamo al telefono Mauro Coruzzi, alias Platinette, inizialmente non è sicuro di voler parlare ancora di ddl Zan. Da quando ha espresso la sua posizione, di insulti se ne è beccati parecchi, e l' ultimo scontro è andato in onda giovedì scorso: nella trasmissione Anni 20 di Rai 2 Paola Concia, tra le urla, lo ha accusato di dire falsità e di strumentalizzazione. Al grido di «tu adesso sta' zitto».

     

    Si comincia ad aver paura di parlare?

    «Questo no, non ci penso nemmeno. Ma non mi piace la piega che sta prendendo il dibattito su questa legge e mi comincia anche a stare un po' stretto il ruolo che mi stanno costruendo attorno. Ho semplicemente osato aver preso posizione contro il pensiero dominante».

     

    Che è diventato aspro scontro politico.

    MAURIZIO CORUZZI PLATINETTE MAURIZIO CORUZZI PLATINETTE

    «È talmente ovvio che non debba esserci differenza nel trattamento tra le persone, o che bisogna combattere l' odio verso un genere e compagnia cantante, che mi chiedo perché l' ovvietà debba diventare un disegno di legge, quando le norme a tutela delle categorie già esistono. Ma è vero, è diventata politica.

     

    E così, se ricordi che Mara Carfagna promosse la prima campagna in Italia contro l' omofobia, appoggiando la formulazione della legge, ti guardano con orrore, ti accusano di sbagliare».

     

    Era il 2011, Carfagna fece un appello bipartisan sponsorizzando la allora proposta del Pd. La Commissione giustizia della Camera bocciò la legge.

    «A favore c' era anche Alessandra Mussolini. La proposta attraversava tutto l' arco parlamentare e la trasversalità è l' unica chiave possibile per fare proposte vincenti. Invece oggi c' è una parte politica che entra in ballo pesantemente, forzando. Si vuole imporre una visione, che è una particolarizzazione».

     

    A difesa di una categoria.

    platinette al gay village foto di bacco (2) platinette al gay village foto di bacco (2)

    «Credo abbiano più bisogno di leggi le donne soverchiate e messe da parte nel mondo del lavoro, piuttosto che i gay».

     

    Non esiste una discriminazione?

    «Guardi che io non nego alcuna discriminazione, ci mancherebbe. Sto però ai fatti. Trentacinque segnalazioni di crimini o discorsi d' odio legati all' orientamento sessuale in un anno sono forse un' emergenza? A sostegno delle coppie di fatto forse sarebbe più utile un' azione sulle pratiche di affido, o di adozione, così che siano rese più veloci.

    Invece di parlare di utero in affitto».

     

    I sostenitori della legge dicono che l' utero in affitto non c' entra.

    platinette al gay village foto di bacco (10) platinette al gay village foto di bacco (10)

    «E allora venga verbalizzato, escluso formalmente e definitivamente. Perché penso che invece sarà il prossimo passo. Ed è inquietante, una aberrante forma di sfruttamento delle donne.

     

    Mi tocca difendermi perché ho un' opinione. Le leggi a tutela delle persone omosessuali già esistono, porca miseria. Perché insegnare nelle scuole le differenze di genere? Non è didattica questa».

     

    Serve a cambiare la mentalità?

    «Senta, io sono otto persone in una da sempre. E proprio per questo ritengo che sia soverchiante voler imporre una visione delle cose. Alle magistrali la mia insegnante di italiano era la tipica donna borghese con pellicce di leopardo, truccatissima, icona di un femminile morto e sepolto. Fu però una complice fantastica quando le proposi di portare Alberto Moravia come approfondimento per la maturità, un autore che amavo moltissimo. Era il mio tentativo di uscire dalla rigidità del sistema scolastico».

     

    Con la letteratura.

    platinette platinette

    «E con la musica. Invece di suonare la chitarra con le solite canzoncine chiesi di presentare Roberto Vecchioni, L' uomo che si gioca il cielo a dadi. La commissione era sbigottita, non sapeva come prendermi, ero un' anomalia. Ciascuno si forma a modo suo. L' affermazione di sé non dipende mai dalla sessualità. Perché altrimenti ci si auto-ghettizza. Mi sono rotto le scatole di essere "il gay che parla di gay", semplicemente perché è la vita che non funziona così».

     

    La scuola non deve entrare in questo territorio?

    «No, al massimo dovrebbe semplicemente offrire esempi di libertà attraverso le diverse forme espressive».

     

    C' è chi è incapace di difendersi se attaccato.

    «Anche qui: quando mai essere gay significa essere più sensibile di altri. Ciascuno è fatto a modo suo. Dipingere così le cose mi sembra il tentativo di reclamare un presunto orgoglio che ti faccia sentire migliore di altri. Coloro che sono vessati, picchiati, mostrati a dito capisco che soffrano, ci mancherebbe. Ma pensiamo davvero che quel cretino che ha picchiato quella coppia in metropolitana a Roma cambierà la sua mentalità se la legge verrà approvata?».

     

    platinette al maurizio costanzo show puntata del 25 aprile 2019 7 platinette al maurizio costanzo show puntata del 25 aprile 2019 7

    Forse ci penserà due volte.

    «Ma quel deficiente non sa nemmeno cosa sia la legge, per favore. Le panchine rosse e le leggi hanno forse diminuito i casi indicati con quella parola orrenda che è femminicidio? Purtroppo no. Introdurre il reato di omicidio stradale colposo ha forse cambiato la testa di quei matti che fanno numeri da circo equestre con la macchina?».

     

    Quindi la politica non dovrebbe occuparsi del tema?

    «Il politico più illuminato della storia italiana del dopoguerra è per me Marco Pannella. Non costruì certo il suo pensiero pubblicizzando i suoi orientamenti sessuali. Capì, anzi, che solo superando gli steccati si sarebbe portato avanti il Paese. Quando incontrò un signore di nome Silvio Berlusconi per dialogare sui diritti civili ebbi l' unico orgasmo multiplo della mia vita.

    platinette platinette

     

    Finché ciascuno sta rinchiuso nel proprio mondo a difendere i propri diritti senza considerare quelli altrui sarà impossibile una facilitazione sociale. Occorre legiferare su quanto occorre vada normato perché è ormai "mercato", come accadde per l' aborto. Siamo onesti: io tutta questa "fobia", sinceramente, non la vedo. I trans ballano anche in televisione, da Milly Carlucci su Rai 1».

     

    Nella sua storia non ne ha mai sofferto?

    «Eccome, certo. Ma erano persone ignoranti, che stavano a destra come a sinistra, da sempre».

     

    Ci saranno quelli più antipatici

    «Non c' è differenza. Qualche anno fa mi invitarono per una diretta a Radio Padania. Accettai ma mi preparai con elmo e scudo, ero sicuro sarei stato insultato o bastonato».

     

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    Non accadde?

    «Anzi. Gli ascoltatori votavano Salvini ed erano semplicemente incuriositi da me, dalla mia storia, da come avessi raggiunto la popolarità. Perché quella aiuta, non lo nego. Per me il travestimento è un lavoro, un modo di comunicare. Non interessa a nessuno se a una certa ora della sera mi viene lo sghiribizzo di andare a letto con un uomo. Non è la differente inclinazione sessuale il problema, ma se gli altri la giudicano come un valore».

     

    C' è chi la definisce «omosessuale omofobo».

    «Un ottimo titolo per una sceneggiatura di un film, mi fa quasi ridere, perché è come se qualcuno tentasse di mangiarsi la coda. Non odio nessuno e niente in generale, fatta eccezione per il mio rapporto con il cibo, ma questo è un altro discorso».

     

    Quali sono state le reazioni dopo che ha preso posizione sul ddl Zan?

    platinette platinette

    «Gli insulti verso di me sono una regola giornaliera, ma il clima si sta inasprendo parecchio. Alla sera faccio dirette Instagram dove parlo d' altro, spesso di musica. Ora c' è chi mi scrive "frocione del cazzo" e pure chi dice "tu non ci rappresenti, vergognati". Di cosa dovrei vergognarmi? Di essere difforme dal pensiero unico? Salire sul carro consentirebbe di vivere una vita meravigliosa, forse anche di trarne un utile. Ma non sono fatto così. Sono uno che non si accontenta, da sempre. Quando tutti i coetanei chiedevano il motorino, io mi feci portare da mia madre a vedere un concerto di Mina».

     

    Le piacque?

    «Meraviglioso. La rividi altre volte, la conobbi nell' 81 e fondai il suo fan club. Ho poi lavorato con sua figlia e mantenuto un rapporto - saltuario, perché rispetto il suo desiderio di riservatezza - con lei. Ricordo di quei tempi anche un concerto di Gaber, eccezionale».

     

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    Allora c' era Gaber, oggi c' è Fedez.

    «Gaber era un uomo e un pensatore libero, poi utilizzato malamente dalla cultura dominante. Qualcuno, che di destra non è, si impossessò dei suoi testi. La destra è incapace del tutto di appropriarsi della cultura. Non sono capaci di far emergere la propria storia come un valore, che invece andrebbe rispettato. Non sono nemmeno sicuro che quelli di Casa Pound sappiano chi fosse Ezra Pound».

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    Ma non è politically correct.

    «No certo, e allora meglio definire razzista Via col vento - che poi Mami era lesbica, qualcuno dovrebbe dirlo - o scandalizzarsi per i baci alle principesse che magari erano vittime dei sette nani e allora meglio che il principe le abbia dato una svegliata.

    Oggi è anche il tempo delle quote sulle differenze, persino per i premi dei film. E della sezione "film Lgbt" pure su Netflix. Mi pare che il politically correct, nei fatti, ci abbia portando solo a una brutta dose di discriminazione».

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