DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “La Repubblica”
La nuova bufera che minaccia il Medio Oriente, scandita dal conto alla rovescia della rappresaglia iraniana contro Israele, rischia di far finire in prima linea oltre 2.300 militari italiani. Sono uomini e donne impegnati in missioni di natura diversa – Onu, Ue o di coalizioni internazionali – che potrebbero trovarsi sotto le traiettorie del lancio di droni e missili minacciato dagli ayatollah o – ancora peggio – venire coinvolti in un progressivo allargamento delle ostilità innescato da un attacco di Teheran […]
L’attenzione principale è rivolta ai mille caschi azzurri italiani di Unifil, l’operazione delle Nazioni Unite schierata lungo la linea blu al confine tra Libano e Israele. Hanno preso posizione lì dopo il conflitto del 2006, per tenere sotto controllo la fascia a ridosso del fiume Litani e dividere le avanguardie israeliane dalle milizie di Hezbollah.
Da ottobre la zona è diventata il secondo fronte della sfida fondamentalista contro lo Stato ebraico, con scontri quotidiani che continuano a crescere di intensità. È stato ipotizzato che gli ayatollah potrebbero usare unità dei Guardiani della Rivoluzione attive proprio in questi territori per colpire Israele, utilizzando droni, missili o squadre di incursori dei pasdaran o dei loro alleati sciiti libanesi. In tal caso, la reazione delle Israel Defense Forces potrebbe essere devastante: non è esclusa nemmeno la possibilità di un’azione terrestre israeliana oltre la frontiera per distruggere le roccaforti di Hezbollah. […]
Ci sono poi i militari dislocati tra Iraq e Kuwait nell’ambito della coalizione contro lo Stato Islamico creata nel 2014 per fermare il dilagare del Califfato. Trecento tra soldati e carabinieri si trovano a Baghdad e Erbil per tenere corsi alle forze curde e irachene, in certi casi accompagnando gli allievi delle unità d’assalto nei pattugliamenti che contrastano la rinascita dell’Isis nelle zone montuose del Nord: gran parte delle attività però da ottobre sono state sospese.
Le milizie sciite filoiraniane, spesso inserite nelle organizzazioni di sicurezza statali, hanno portato avanti una campagna di assalti contro le installazioni americane nel Paese, sparando centinaia di razzi, droni e missili. […]
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