DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Simone Canettieri per ''Il Messaggero''
«Non stiamo toccando più una palla». Nel bel mezzo di uno scontro feroce che scuote la maggioranza, i vertici del M5S, o meglio coloro, che sono più legati a Luigi Di Maio, il «silenzioso» ex capo politico, scuotono la testa. E assistono, inermi, al tambureggiare di botte e risposte tra il premier Conte e Matteo Renzi su una battaglia identitaria per il Movimento come quella sulla prescrizione. Una sensazione di smarrimento nella linea politica che Vito Crimi, reggente con pieni poteri come ama definirsi, sembra non riuscire a riempire.
paola taverna io nun so un politicoooo
Almeno mediaticamente. Gli unici che provano a dare una scossa sono i viceministri Stefano Buffagni e Laura Castelli con prese di posizione, più o meno velate, contro il leader di Italia Viva. Ma una vera strategia non c' è. O se c' è è ben nascosta.
Dietro le quinte, intanto, si consumano scontri e rese dei conti in vista «del dopo». I senatori ribelli capeggiati da Emanuele Dessì, per esempio, non ci stanno a sentirsi parte di «un esperimento» come li ha definiti Davide Casaleggio. Non solo, sempre in questa fase manca una linea sulle alleanze alle regionali con il Pd: i parlamentari sono a favore i consiglieri regionali no, la base è divisa. E alla fine nessuno si prende la briga di mettere su Rousseau la decisione. Anche perché spetterebbe al capo politico farlo.
paola taverna by lughino socialisti gaudenti
In questo scenario Paola Taverna continua a studiare da leader.
«Ma io - frena la vicepresidente del Senato - sono per un board più ampio».
La tela della pasionaria romana continua: oggi sarà la conduttrice sul palco di piazza Santi Apostoli della manifestazione contro i vitalizi. Un evento che ha creato tensioni dietro le quinte per la scaletta degli oratori. Alla fine, si è deciso che chiuderà Crimi e che parleranno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e i ministri Nunzia Catalfo e Luigi Di Maio. Anche il Guardasigilli e capodelegazione Alfonso Bonafede salirà per la foto di gruppo, senza prendere la parola per non creare scossoni nella maggioranza.
GLI ESCLUSI
Dalla lista dei «parlanti» si capisce come sia stata scelta da una parte la vecchia guardia e dall' altra come siano stati esclusi i ministri che guardano al Pd in un' ottica riformista o comunque come alleato sui territori (D' Incà, Azzolina, Patuanelli, Costa). Nessuno agita polemiche e anzi la linea è: stiamo tra la gente.
Oltre all' attivissima Taverna - per martedì ha organizzato un grande convegno al Senato contro la corruzione - gli occhi saranno puntati su Luigi Di Maio.
Il ministro degli Esteri continua per scelta a tenersi fuori dalla politica interna, tutto proiettato sui dossier internazionali.
Chi lo conosce bene scherza: «Luigi è in fase pop corn». Tradotto: assiste a questo caos interno ed esterno al M5S senza proferire verbo. Convinto che in un modo o nell' altro, come un novello Cincinnato, sarà richiamato a ricoprire un ruolo di primo piano nelle gerarchie pentastellate. Sarà comunque la manifestazione del riscatto senza Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Virginia Raggi (in Friuli per una visita istituzionale alle foibe).
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