conte serraj

“AIUTATECI O SARETE INVASI DAI MIGRANTI” - IL PREMIER LIBICO AL SERRAJ ARRIVA IN ITALIA E CONSEGNA LO SPAURACCHIO PER CHIEDERE A ROMA UN IMPEGNO PIÙ CONCRETO PER FERMARE HAFTAR - LA CAMPAGNA SU TRIPOLI È ENTRATA IN STALLO, È DIVENTATA UNA GUERRA DI POSIZIONE CHE MIETE VITTIME CIVILI, E ANCHE PER QUESTO L'ITALIA S'È MOLTO ESPOSTA PER UN CESSATE IL FUOCO

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Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

giuseppe conte incontra fayez al serraj 3

Si vedranno questa mattina alle 8,30 a Palazzo Chigi, alla ricerca di una mediazione importante. Non è piaciuta al presidente riconosciuto dall' Onu, Fayez al Serraj, quella frase pronunciata dal premier Giuseppe Conte durante il viaggio a Pechino: «Non siamo né con Serraj né con Haftar, siamo con il popolo libico».

 

«L'equidistanza» della quale il presidente del Consiglio ha parlato in Cina, deve aver convinto Serraj che era arrivato il momento di puntare i piedi e di chiedere all' Italia «un impegno molto più concreto e visibile». Già da tempo, però, Roma ha scelto di seguire una strada doppia. Da una parte con i rappresentanti diplomatici della sede di Tripoli che continuano a incontrare i membri del governo, e dall' altra con gli 007 dell' Aise che dialogano con il feldmaresciallo Khalifa Haftar.

 

MISSIONE LAMPO

giuseppe conte incontra fayez al serraj 2

Allora oggi Serraj potrebbe decidere di mettere sul tavolo della trattative tutte le questioni care all' Italia, a cominciare dai flussi migratori per finire ai possibili arrivi di terroristi. Sarà una missione lampo, la sua, anche perché subito dopo partirà per Berlino e Londra, nel tentativo di evitare il rischio di isolamento, ma soprattutto di far capire al suo popolo che la comunità internazionale lo appoggia ancora. Il bilaterale riservato tra Sarraj e Conte, questa volta si annuncia dirimente. Il leader libico insisterà con Roma per avere nuovo e maggior sostegno per fermare Haftar, qualcosa di più concreto, a cominciare dalle armi, che la posizione pacifista del nostro paese non intende garantire.

 

giuseppe conte incontra fayez al serraj 1

Al centro del dialogo una tregua nei combattimenti, così come chiesto dall' Onu almeno per questa prima settimana di Ramadan, anche se Haftar ha risposto con un video messaggio letto dal suo portavoce, nel quale invece incita la sue truppe a un maggiore sforzo, perché «il mese di Ramadan è un mese di jihad, di guerra santa», dice.

 

La sua appare più una strategia, perché in realtà non ha le forze per conquistare Tripoli e una sospensione dei combattimenti gli permetterebbe di rimanere nei luoghi che ha già conquistato, e non di indietreggiare così come vorrebbe il governo di Serraj. Conte, quindi, potrebbe proporre al presidente in carica di avviare lui il cessate il fuoco, già sapendo che da quella parte non sono intenzionati a mollare.

 

al serraj haftar giuseppe conte

LE PROBLEMATICHE

Nel frattempo, la campagna su Tripoli è entrata in stallo, è diventata una guerra di posizione che miete vittime civili, e anche per questo l' Italia s' è molto esposta per chiedere lo stop ai combattimenti che potrebbero produrre per Roma problematiche di interesse nazionale e sicurezza come la riapertura di flussi migratori di massa, recrudescenze terroristiche, compromissione del mercato energetico locale (dove l' Eni ha un business importante), la destabilizzazione di carattere regionale.

 

Nei prossimi giorni, poi, saranno molti gli incontri e i contatti per la Libia: si riunirà l' Onu e domani al Palazzo di Vetro ci sarà la relazione del procuratore della Corte penale dell' Aia, Fatou Bensouda. Serraj ha ufficialmente denunciato Haftar alla Corte, accusandolo di crimini di guerra commessi nell' aggressione e Tripoli (tra gli elementi: bombardamenti aerei indiscriminati, alcuni dei quali potrebbero essere stati condotti tramite droni forniti da sponsor esterni).

haftar serraj

 

Il presidente in carica spera, poi, di trovare sostegno da Berlino. Nei giorni scorsi la cancelliera Merkel si era schierata senza ambiguità a fianco del governo di Tripoli. E per questa ragione Serraj ha deciso di intraprendere il tour in Europa, per spiegare ai suoi interlocutori quello che sta veramente succedendo in Libia, per fare, come si dice in gergo, un' azione di spinning che contrasti la propaganda fatta finora da Haftar.