DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alberto Mattioli per "la Stampa"
comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 8
Fenomeno/a. Incompetente. Buonista. Qualunquista. Trasformista. Criptofascista. Carlo Calenda contro tutti: cinguettare forte, cinguettare duro. Il simbolo di Twitter sarà pure un uccellino, ma nel suo caso non pigola: morde. Del resto, se il partitino di Calenda si chiama Azione, che azione sia.
E così, sempre tonico e spesso divertente, Calenda mena a destra e a manca: più a destra, per la verità. Adesso anche più del solito, dall'alto dei suoi eccellenti risultati a Roma (terzo classificato, ma primo partito) e soprattutto della sua posizione di ago della bilancia al ballottaggio.
Lui ha già annunciato, per una volta non su Twitter ma da Lilli Gruber, che non farà alleanze né apparentamenti con nessuno ma che voterà Gualtieri, «perché mi corrisponde di più».
Così ieri il profilo di Calenda sembrava Verdun nel 1916, tutto un bombardamento incrociato. Giorgia Meloni lo accusa (su Facebook, però) di «svendere al Pd i voti degli elettori di centrodestra che - credendo alla sua panzana dell'alternativa alla sinistra - hanno in buona fede votato per lui»? Subito arriva la controbatteria: «Cara Giorgia Meloni, non ci alleiamo con nessuno. Fossi in te rifletterei sulla tua capacità di scelta della classe dirigente, che obbliga anche le persone non tenere con il Pd a scegliere Gualtieri, per evitare il disastro Michetti».
enrico michetti roberto gualtieri virginia raggi carlo calenda foto di bacco (1)
E fin qui saremmo nel normale batti e ribatti delle dichiarazioni politiche. Il seguito, no: «La prossima volta fai meno la fenomena, dai retta a Silvio e candida Bertolaso. Oppure candidati tu e vediamo cosa sai fare. Perché a chiacchiere sei bravissima ma a governare... non pervenuta».
Altro giro, altro battibecco. Stavolta chi attacca è Guido Crosetto, fratello d'Italia e twittatore seriale: «Calenda odia Conte. Conte odia Calenda. Calenda non vuole Conte, Conte non vuole Calenda. Il Pd però riesce a prendere voti da tutti e due dicendo a uno che con l'altro non è amore ma solo un rapporto estivo», che sembra poi un'analisi abbastanza precisa della situazione, e pure spiritosa.
GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI
Risposta calendiana a stretto giro di tweet: «Riesce perché avete candidato una persona improbabile, senza un programma o un'idea, con liste piene di fascisti e gente alla Pippo Franco. Riesce perché non avete uno straccio di classe dirigente e una leader che non riesce a dire: sono antifascista».
Ma perché prendersela solo con il partito, quando si può blastare anche il singolo? E infatti ecco il bouquet per Crosetto: «Dietro il tuo buonismo acchiappa tweet resta il fatto che non sei in grado di tagliare il cordone con una destra inquinata e antieuropea. Dopo che avrai dimostrato la stessa intransigenza che ho io verso i 5stelle con l'accozzaglia di incompetenti e cripotofascisti di FdI potrai dare lezioni».
carlo calenda foto di bacco (4)
Già, i grillini. Nel carniere del twittatore più veloce dell'Urbe poteva mancare Giuseppe Conte? Comiziando da qualche parte, l'avvocato del popolo aveva accusato Calenda di essere autoreferenziale e arrogante, ma usando al solito molte più parole del necessario. Telegrafica invece la replica (il signor Twitter è l'unico che sia riuscito a insegnare la sintesi ai politici italiani): «Conte mi ha attaccato spiegando la sua magnifica storia di coerenza e serietà. Per essere chiaro, lo considero un campione di qualunquismo e trasformismo. Non gli ho mai sentito fare un ragionamento interessante o affrontare una questione con competenza».
TWEET DI GIANRICO CAROFIGLIO CONTRO CALENDA
E poi, solo per restare agli ultimi giorni, Calenda ha massacrato l'aspirante sindaco Enrico Michetti, «dice idiozie e luoghi comuni», l'ex sindaco Gianni Alemanno (che sosteneva che gli elettori di destra hanno sbagliato a votare Calenda), «gli è andata bene quando hanno votato te, invece!» e già che ci siamo anche i giornali, sotto la foto di un titolo non gradito: «Mi hanno profondamente rotto le p... questi giornali con titoli inventati. Ma profondamente».
Insomma, Calenda o chi per lui (il suo social media manager non è certo uno che si gira i pollici, anzi ormai li avrà consumati a forza di smanettare) non le manda a dire. Del resto il suo account registrava, a ieri, 28.502 cinguettii, comprese le repliche a chiunque gli esprima apprezzamenti o perplessità.
LA FOTO DEL PRESUNTO VACCINO DI PIPPO FRANCO
Una formula che piace, visti i risultati, anche quando l'arcinemico dei populisti ricorre al romanesco per mandare la gente a votarlo, tipo il «nun ve sbajate» sulla foto della scheda elettorale (e qui forse Pippo Franco avrebbe qualcosa da obiettare). È un duro con il cuore di panna, però. Quello apposto al tweet della moglie, che a urne chiuse scriveva: «Adesso però mi riprendo mio marito». Chiosa di lui, accanto al cuoricino rosso: «Uomo oggetto». Daje.
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