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ALLARME NELLE GRANDI CITTA’: SI STUDIANO LOCKDOWN PER MILANO E NAPOLI. ASSE TRA SALA E DE MAGISTRIS CHE NON NE VOGLIONO SAPERE DI CHIUDERE – FILO DIRETTO CON IL VIMINALE E E CON CONTE. IL RAGIONAMENTO CHE FANNO È IL SEGUENTE: SENZA AIUTI CONCRETI LA PROTESTA RISCHIA DI TRAVOLGERE TUTTO E TUTTI - C'È POI UN'ALTRA RICHIESTA: NON POSSONO ESSERE SOLO MILANO E NAPOLI A CHIUDERE…
MARCO ANTONELLIS per Italia Oggi
«Lunedì pomeriggio ci rivedremo noi, sindaci dei capoluoghi di provincia con la Regione: esamineremo i dati, ascolteremo i rappresentanti del mondo medico e scientifico, vedremo se le misure adottate nei giorni scorsi, già faticose per cui la gente protesta, avranno dato qualche risultato, e poi decideremo cosa fare». Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un video messaggio su Facebook. «Andiamo avanti con razionalità», è l'esportazione del sindaco, «cercando di comportarci da combattenti per una battaglia lunga che durerà tutto l'inverno».
Ma c'è di più. Perché, a quanto si apprende, si sarebbe formato un vero e proprio «asse» tra le due città al momento più colpite dal Covid, Napoli e Milano. C'è chi parla addirittura di un filo diretto tra i due sindaci, Sala e de Magistris per concordare le prossime mosse. Non vogliono essere lasciati, come dicono agli amici, con il «cerino in mano».
L'interlocuzione è anche con il Viminale e direttamente con il Premier Conte. Il ragionamento che vanno facendo ai loro autorevoli interlocutori suona più meno così: «Non ci chiedete di chiudere tutto senza prima dare un vero aiuto alle aziende che stanno pagando già un prezzo salatissimo perché la protesta rischia di sfuggire di mano e di travolgere tutto e tutti». Insomma, cautela con il lockdown ma se proprio sarà necessario farlo, sarà bene che la gente non venga abbandonata a se stessa e, soprattutto, che stavolta i ristori arrivino «prima e non dopo».
C'è poi un'altra richiesta: non possono essere solo Napoli e Milano a dover chiudere. Anche altre città dovranno farlo. Un pò per mitigarne gli effetti politici, un pò per attenuare i prevedibili contraccolpi d'immagine. A questo serve il filo diretto instaurato con Conte ed il Viminale. Insomma, per ora resta il no al lockdown. Ma non si sa ancora per quanto.
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