DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN…
Da corriere.it
Sabato 28 giugno decine di migliaia di manifestanti si ritroveranno davanti al palazzo comunale di Budapest, per partecipare al Pride lanciato dal sindaco (progressista) Gergely Karácsony
Una maxi parata che vedrà protagonisti anche oltre 60 eurodeputati antisovranisti e leader italiani come Elly Schlein e Carlo Calenda, assieme a delegazioni di tutto il «campo largo»: M5S, Avs, Italia viva e +Europa
Una parata contro il governo ungherese, che a metà marzo ha vietato le manifestazioni Lgbtq+ con lo scopo dichiarato di proteggere i minori
Il clima è piuttosto teso: partiti e movimenti dell'ultradestra hanno organizzato due contromanifestazioni che rischiano di intercettare il corteo Lgbtq+
In partenza il corteo del Pride a Budapest tra sostenitori e oppositori
(Di Claudio Bozza, inviato a Budapest) Siamo nella piazza del comune di Budapest, e qui sta per partire il Corteo del Pride, vietato dal governo ungherese. Si stanno radunando centinaia di persone, arrivate da tutta Europa, c'è una delegazione di circa 60 eurodeputati tutti del fronte progressista e anti-sovranista contro Orban. Sono arrivati dall'Italia anche la segretaria del PD Elly Schlein con il segretario di azione Carlo Calenda, ci sono anche esponenti e delegazioni del Movimento Cinque Stelle, di Alleanza Verdi Sinistra e di + Europa: è il campo largo che si riunisce.
È un momento molto delicato, il livello di sicurezza è altissimo qua a Budapest perché in contemporanea si svolgeranno altri due cortei dell'ultra-destra: il rischio che le due manifestazioni si incrocino è abbastanza alto, quindi c'è un livello di attenzione sostanziale. Il governo ungherese che ha vietato per legge lo svolgimento di manifestazioni a difesa dei diritti LGBT, ha installato lungo il percorso del corteo delle telecamere perché per la prima volta da oggi verrà impiegato il riconoscimento facciale per risalire all'identità di coloro che prenderanno parte alla manifestazione.
Le parole della segretaria del PD sono state molto dure, «l'amore non si può vietare per legge, siamo in un paese dell'Unione europea e i diritti non si possono assolutamente toccare». Ancora più duro il leader di azione Carlo Calenda che chiede «l'espulsione dall'Unione europea di Orban».
Orban che è in crisi di consensi, l'economia in Ungheria è stagnante, i problemi sulla sanità sono molto forti, il suo partito Fides ha perso molti consensi e a primavera si vote.
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