DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1. BASILICATA: RISULTATI DEFINITIVI, BARDI VINCE COL 56,6%
(ANSA) - Il candidato del centrodestra Vito Bardi è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti, secondo i risultati definitivi dello scrutinio delle elezioni regionali. Piero Marrese del centrosinistra ha ottenuto il 42,16% dei consensi. Al terzo candidato Eustachio Follia è andato l'1,21%.
Fratelli d'Italia risulta il partito più votato, con il 17,39%. Segue il Partito democratico col 13,87%. Nella coalizione di centrodestra Forza Italia ottiene il 13,01% dei voti, mentre la Lega si ferma al 7,81% dei consensi seguita da Azione con il 7,51%. Nel centrosinistra il Movimento 5 stelle ottiene il 7,66%, dietro a Basilicata casa comune (11,18%).
2. IN BASILICATA NON C’È STORIA: BARDI AL SECONDO MANDATO. “SINISTRA, TRISTE SPETTACOLO”
Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “La Stampa”
La destra fa il bis in Basilicata, le urne confermano ciò che era già ampiamente chiaro: il miracolo della Sardegna non si ripete, stavolta la spaccatura del centrosinistra consente a Vito Bardi di essere rieletto presidente con i voti decisivi di Azione e Iv, che nell’isola correvano a sostegno del “terzo incomodo” Renato Soru mentre in Lucania hanno scelto di appoggiare il candidato del centrodestra.
Il candidato del centrodestra vince con più del 55%, staccando di molto Piero Marrese che, sostenuto dal centrosinistra, si ferma al 43%. Giorgia Meloni festeggia, ma nel centrodestra il dato forse più rilevante è quello di Fi che per la seconda volta in un mese - dopo l’Abruzzo - sorpassa la Lega di Matteo Salvini e sale fino al 12%. Il centrodestra vince nonostante il calo dell’affluenza di quasi quattro punti, al 49,8% contro il 53,5% e la premier Giorgia Meloni ne approfitta per dare una lettura nazionale del voto: «I cittadini hanno voluto confermare il loro sostegno alle nostre politiche».
La leader di Fdi […] parla di «vittoria del centrodestra e di tutta la coalizione», ma basta scorrere le agenzie per capire che l’umore non è lo stesso in tutta l’alleanza. Oltre a Meloni festeggia anche il segretario di Fi Antonio Tajani mentre Matteo Salvini affida il commento ad una nota della Lega: «Grande soddisfazione per i primi dati in arrivo dalla Basilicata - dice il comunicato del partito - dove si profila l'ennesimo largo successo del centrodestra unito». Poi però silenzio, l’unico “big” del partito che parla è Roberto Calderoli: «Da ministro per gli Affari regionali mi complimento con il governatore Vito Bardi».
Tajani, invece, ha tutto l’interesse a metterci la faccia: «In Basilicata ha vinto Vito Bardi. Ha vinto il candidato di Forza Italia. Ha vinto il centrodestra unito». Ma l’entusiasmo non è solo dovuto al fatto che il presidente è «di Forza Italia». Il fatto è che i voti dei partiti, appunto, premiano gli “azzurri”, come li chiamava Silvio Berlusconi. Fi passa dal 9,1% di 5 anni fa a oltre il 12%, sorpassando appunto la Lega che si ferma tra il 7% e l’8%, mentre nel 2019 era al 19,1%. Anche in questo caso, come in Abruzzo, c’è la “staffetta” con Fdi che diventa primo partito con il circa il 16%.
[…] il centrodestra forse non ce l’avrebbe fatta senza i voti dei centristi. La sola Azione ha portato in dote quasi l’8% di voti, grazie soprattutto al contributo di Marcello Pittella, ex presidente della regione ed ex Pd. Italia viva, poi, sosteneva la lista “Orgoglio lucano” che ha raccolto un altro 7% abbondante di voti. Non a caso Matteo Renzi rivendica di essere stato «il primo a sostenere Vito Bardi anche in virtù di un'antica amicizia» e aggiunge: «Il centro si dimostra determinante per vincere».
Più sobrio Carlo Calenda, che preferisce dare al centrosinistra la colpa della rottura che lo ha portato a sostenere Bardi: «Senso di colpa con il centrosinistra? No... Abbiamo come sempre cercato di costruire con le altre forze di opposizione, ma il M5s ha messo un veto e il Pd ha acconsentito».
[…] il Pd supera il 14% di voti, più del 2019 (quando però i voti di area erano distribuiti anche su due liste civiche) e comunque un filo sotto il 15,2% delle politiche 2022. Il M5s anche in questo caso crolla, fermandosi tra il 7 e l’8% contro il 20,2% del 2019, molto meno anche del 25% delle politiche di un anno e mezzo fa.
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