ANARCASTA - LA BOZZA SULLE LIBERALIZZAZIONI FATTA ANNUSARE ALLE CAMERE SCATENA I MASTINI DELLE LOBBY - IL PIDIELLINO “BITTA”, PADRE PADRONE DEI TASSINARI ROMANI, MINACCIA IL BLOCCO - IL GOVERNO FA TANA LIBERI SALDI E LA CONFCOMMERCIO SALTA SULLA SEDIA - GLI AVVOCATI SONO PRONTI ALLO SCIOPERO PER DIFENDERE LE TARIFFE, FORTI DEL SOSTEGNO DEI COLLEGHI CHE CONTANO (SONO 133 GLI AVVOCATI IN PARLAMENTO) - TRENITALIA E SINDACATI SULLO STESSO TRENO CONTRO LO SCORPORO DEL GRUPPO FS: “AUMENTERÀ I COSTI PER I CITTADINI"…

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Barbara Ardù per "la Repubblica"

Mario Monti incontra oggi i partiti per discutere del pacchetto liberalizzazioni. Ma il panorama è cupo, la sola parola, deregulation, incute paura nelle categorie e unisce nella lotta tassisti, avvocati, commercianti e professionisti. Il timore? L´avanzata di grandi gruppi e la scomparsa di quella specificità italiana data da piccoli negozi, studi professionali, tassisti di quartiere. Alzano le barricate anche i sindacati contro il piano sulle ferrovie.

1 - TASSISTI / DA BOLOGNA A NAPOLI, VIA AI DISAGI
AUTHORITY: "BLOCCO ILLEGITTIMO"

Città semi bloccate, caos e disagi per il fermo dei tassisti italiani che contestano la deregulation targata Monti. Nessuno sciopero, che non sarebbe possibile (ci vuole il preavviso), ma assemblee volanti ai parcheggi o presidi notturni, come a Napoli, Milano, Palermo. A Roma Termini e Fiumicino non si sale sul taxi, passeggeri a terra e file che si allungano. Lorenzo Bittarelli, leader di Uritaxi, anima della protesta del 2006, oggi più colomba che falco, promette che se il governo non li riceverà, le assemblee si moltiplicheranno, ma chiede ai colleghi di non fermare le città. C´è il rischio sanzioni. «Non è legittimo un blocco totale del servizio», ha già fatto sapere la Commissione di garanzia sui Trasporti pubblici, che sta tentando una sorta di moral suasion.

2 - COMMERCIANTI / "SIAMO PRONTI A FORTI INIZIATIVE, LA DEREGULATION TOTALE CI DISTRUGGE"
Liberi orari, liberi saldi e ora deregulation totale, con lo stop a licenze, autorizzazioni, nulla osta. Commercio libero insomma. Che non piace né a Confcommerio né a Confesercenti, che si dice pronta a valutare «forti iniziative di protesta e mobilitazione». Per ora contro la deregulation dei saldi, che Confesercenti definisce solo «un provvedimento sbagliato con cui si colpiranno due settori: commercio e turismo». Alza la voce anche Confcommercio, che teme l´emergere di «madornali errori, a partire dalla totale deregolamentazione delle vendite straordinarie» e chiede un confronto con il premier. Per l´Associazione non ci sarebbero vantaggi per i consumatori, mentre «verrebbe distrutto» il modello di distribuzione italiana.

3 - PROFESSIONISTI / "COSÌ CREATE SOLO MONOPOLI"
SI VA VERSO LO SCIOPERO

Gli avvocati sono pronti allo sciopero. Motivo? Le tariffe non ci sono più, spariscono. Una misura «inaccettabile» secondo l´Organismo unitario dell´avvocatura. Ma sono tutti i professionisti ad alzare la voce. Gaetano Stella, presidente di Coprofessioni, spiega che «i professionisti, con grande senso di responsabilità, sono pronti ad affrontare i cambiamenti in atto, ma l´apertura alla concorrenza dei servizi professionali non può essere barattata con la creazione di nuove concentrazioni, moderni monopoli», che minacciano i tanti studi professionali. Il problema secondo Confprofessioni non sono né gli ordini, né le tariffe. Si deve invece «definire con chiarezza il ruolo e le competenze dei professionisti all´interno delle moderne dinamiche del mercato».

4 - FERROVIE / MORETTI: "LO SCORPORO DELLA RETE AUMENTERÀ I COSTI PER I CITTADINI"
Separare la rete ferroviaria dal Gruppo Fs è un errore. Ne sono convinti sia i sindacati che Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, che avverte come esista in concreto il rischio di un aumento dei prezzi per i cittadini. «Dove la rete è stata separata dal servizio, come in Gran Bretagna - ha dichiarato - abbiamo avuto effetti negativi sui costi sopportati direttamente dai cittadini». Moretti trova una sponda dai sindacati. Per Franco Nasso (Cgil), con lo scorporo e il passaggio della più "ricca" (Rfi) sotto il controllo del Tesoro, si rischia «un rapido processo di smembramento, svendita e privatizzazione», mentre la Fit-Cisl è convinta che l´operazione «produrrebbe anziché un miglioramento del servizio ferroviario, la sua scomparsa al Sud e nelle aree periferiche del Paese».

 

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